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Sin da piccola la graziosa Sandra mostra una particolare predilezione per il mistero della morte, sviluppando una insana passione per i macabri rituali funebri che riserva alle piccole vittime animali con cui entra in contatto. Una volta cresciuta, le sue ossessioni necrofile la portano a trovare lavoro come imbalsamatrice in un'impresa di pompe funebri e ad intercettare il morboso interesse di un ragazzo che non sembra interessato solo alle sue grazie femminili. Finale drammatico.
Basato sul racconto di Barbara Gowdy ('We So Seldom Look on Love') l'opera prima della canadese Lynne Stopkewich si contraddistingue per il singolare contrasto tra le atmosfere quasi trasognate di una moderna fiaba di formazione giovanile e le macabre attenzioni che riserva al morboso interesse necrofilo della sua giovane protagonista femminile, una giovane Molly Parker che, a dispetto dei lineamenti delicati e lo sguardo turchese, elabora un insolito misticismo feticista a base di piccoli volatili e roditori morti e che si evolve e trasforma, con lo sviluppo delle prime pulsioni sessuali, in qualcosa di assai più indicibile e socialmente riprovevole. Attraversato da un gusto per l'orrido che sembra lasciare sulla superficie le ragioni verosimili di un credibile sviluppo psicologico, la Stopkewich sposta il discorso sulle elaborazioni misticheggianti di una personalità malata, edulcorandone gli aspetti più scabrosi e disturbanti a favore di una messa in scena che ne riproduca l'immaginario favolistico sapientemente scandito dall'uso della fotografia e delle musiche. Il risultato è un piccolo dramma di formazione, esile e leggero, che si regge a malapena sugli esiti prevedibili di una tensione sospesa tra le conseguenze di un 'amour fou' vissuto in sala di inumazione e le tragiche conseguenze di un morboso rapporto a due che riproponga una moderna declinazione delle più classiche pulsioni tanatoerotiche. L'immaginario rimane quindi ancorato ad un'ingenua teoria adolescenziale fatta di corpi luminescenti fluttuanti sull'acqua ed una diafana protagonista femminile che si limita a scaldare le povere salme di giovani ragazzi morti, un pò troppo poco per render giustizia alla meritoria tradizione del raggelato horror canadese ed onorare la presentazione ad una ribalta prestigiosa come quella della 'Quinzaine des Réalisateurs' al 50º Festival di Cannes. Per chi volesse approfondire l'argomento si consiglia la visione (solo per stomaci forti!) del più recente Excision (2012) dove un'assai più credibile e iconoclasta AnnaLynne McCord finisce per affogare nel sangue e nel fratricidio le sue malsane pulsioni di morte.
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