Hana-Bi |
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Un film di Takeshi Kitano.
Con Takeshi Kitano, Kayoko Kishimoto, Ren Ôsugi
Drammatico,
durata 103 min.
- Giappone 1997.
- Cinecittà Luce
uscita giovedì 30 ottobre 1997.
MYMONETRO
Hana-Bi
valutazione media:
3,79
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il miglior film del decenniodi laurence316Feedback: 27173 | altri commenti e recensioni di laurence316 |
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giovedì 5 giugno 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
7° film di Kitano, dopo il già notevolissimo Sonatine, è il suo migliore e uno dei migliori (per non dire il più grande) film degli anni '90. Certi pseudo critici dovrebbero astenersi dal parlare dei film se quasi certamente non gli hanno neanche visti (non da svegli, almeno!). Struggente, amaro e umano, è un film che insegue vari generi, incrociandone molti lungo il cammino. Certo, la manto di Kitano si sente, tutti i più grandi maestri si riconoscono al volo, e si sente anche la lontananza della cinematografia orientale (e giapponese nello specifico) rispetto a quella occidentale, che infatti spesso non comprende o non vuole comprendere film di tale portata e bellezza. Alterna sapientemente azione con rapide quanto impreviste digressioni sulla pittura (i quadri sono dello stesso regista), violenza con quieta e pacata dolcezza dei momenti familiari, tragedia e liricità. Assolutamente geniale la sequenza della rapina in banca, decisamente fuori dai canoni soprattutto agli occhi nostri abituati ad overdose di azione ed effetti speciali, talmente pacata da sembrare quasi irreale. Kitano costruisce quindi un film ambivalente, ambiguo, che spiazza, intenerisce, commuove, e infine colpisce dritto allo stomaco. Si affida ad una narrazione lineare ma originale al tempo stesso, con carenza di dialoghi, non necessari. Certe volte i gesti valgono più di mille parole. Come in questo meraviglioso film, prezioso e poeticio, che si impone come uno spartiacque non solo fra il modo di fare cinema nipponico e quello occidentale, ma anche fra due culture diametralmente opposte. Apprezzato e acclamato in mezzo mondo, vince il Leone d'Oro a Venezia, ed è impreziosito anche dalle bellissime musiche di Hisahisi, grande compositore che ha spesso accompagnato anche un altro Maestro. Da vedere.
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