francesco ionadi
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lunedì 17 giugno 2013
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concordo: il 3d è inutile!!!
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Concordo appieno con l'utente FILIPPO CATANI. E' dall'uscita di Avatar (che James Cameron sia meledetto!!!...anche se è molto abile come regista) che è tornato di moda questo maledettissimo 3D, che a mio avviso non aggiunge nulla in più alla visione di un film (anzi, sottrae 2,50 euro al malcapitato spettatore) e affatica la vista e scurisce l'intera pellicola. Ancora peggio, quando non ti viene data la possibilità di scegliere se guardare un film in 3D o meno. Spero con tutto il cuore che questa tendenza finisca presto...
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antonio montefalcone
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lunedì 17 giugno 2013
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affascinante, di qualità, però… - 1^ parte
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Avvalendosi di uno script in equilibrio tra tensione drammatica e vivacità, avventura e dinamismo, Abrams rilegge la mitica serie di culto con passione e divertimento. Abile nel miscelare allusioni e rimandi a scene e battute dei classici “Star Trek” con i riferimenti alla contemporaneità; “Into Darkness” si propone come un godibile film che punta tutto sul piacere narrativo e visivo, e su innovazioni rivitalizzanti rispetto alla “vecchia” serie (che, malgrado il fascino di queste nuove pellicole, personalmente continuo ad amare). Interessante è il suo apparato tecnico: dal montaggio alla musica, dalla fotografia alle scenografie, dagli effetti digitali alla regia duttile ed elegante.
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Avvalendosi di uno script in equilibrio tra tensione drammatica e vivacità, avventura e dinamismo, Abrams rilegge la mitica serie di culto con passione e divertimento. Abile nel miscelare allusioni e rimandi a scene e battute dei classici “Star Trek” con i riferimenti alla contemporaneità; “Into Darkness” si propone come un godibile film che punta tutto sul piacere narrativo e visivo, e su innovazioni rivitalizzanti rispetto alla “vecchia” serie (che, malgrado il fascino di queste nuove pellicole, personalmente continuo ad amare). Interessante è il suo apparato tecnico: dal montaggio alla musica, dalla fotografia alle scenografie, dagli effetti digitali alla regia duttile ed elegante. Ciò che però non mi convince in questi nuovi “Star Trek”, e in particolar modo in questo, è l’eccessiva voglia di rinnovare la serie pescando troppo nel passato, e stavolta con più freddezza e astuzia del solito nella rielaborazione dei riferimenti intertestuali (vedi Khan, ma non solo). 1 – Continua
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antonio montefalcone
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lunedì 17 giugno 2013
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affascinante, di qualità, però… - 2^ parte.
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Nonostante i sentimenti, il senso dell’amicizia, il confronto tra i personaggi e l’elogio dell’individualismo raccontati nell’opera, tutto resta superficiale. Emozioni, approfondimenti e spessori vari latitano. Se opportune per il ringiovanimento della saga sono le trasformazioni dei personaggi principali (anche molto drastiche dalla tipica caratterizzazione classica, su tutti Spock), d’altro canto irrita il rischio di veder perdere la loro specificità originaria. E’ un reboot certo e non un remake, ma il confine tra aggiornamento modernistico e perdita di peculiarità uniche è labile, e pronta a piegarsi a facili omologazioni. Girato in IMAX si vanta di azione, ritmi fluidi, messa in scena efficace, qualità nei dialoghi, cura figurativa.
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Nonostante i sentimenti, il senso dell’amicizia, il confronto tra i personaggi e l’elogio dell’individualismo raccontati nell’opera, tutto resta superficiale. Emozioni, approfondimenti e spessori vari latitano. Se opportune per il ringiovanimento della saga sono le trasformazioni dei personaggi principali (anche molto drastiche dalla tipica caratterizzazione classica, su tutti Spock), d’altro canto irrita il rischio di veder perdere la loro specificità originaria. E’ un reboot certo e non un remake, ma il confine tra aggiornamento modernistico e perdita di peculiarità uniche è labile, e pronta a piegarsi a facili omologazioni. Girato in IMAX si vanta di azione, ritmi fluidi, messa in scena efficace, qualità nei dialoghi, cura figurativa. Tutto è funzionale alla riuscita di un prodotto che però, pur coniugando intrattenimento e qualità, rischia di non lasciare poi tanta intensità emozionale dietro di sé, scomparendo alla fine velocissimo e indolore. Proprio come l’Enterprise… 2 - Fine
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