Le vite degli altri

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Un film di Florian Henckel von Donnersmarck. Con Martina Gedeck, Ulrich Mühe, Sebastian Koch, Ulrich Tukur, Thomas Thieme.
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Titolo originale Das Leben der Anderen. Drammatico, durata 137 min. - Germania 2006. - 01 Distribution uscita venerdì 6 aprile 2007. MYMONETRO Le vite degli altri * * * * - valutazione media: 4,10 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

L'anima di una persona buona Valutazione 5 stelle su cinque

di pensionoman


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lunedì 1 aprile 2013

LE VITE DEGLI ALTRI
Germania dell'est, Berlino. 1984. Il
 capitano della Stasi, Gerd Wiesler, viene incaricato di spiare un famoso scrittore di teatro, Georg Dreyman, gradito al regime della DDR. L'ufficiale installa un centro d'ascolto, in una mansarda sopra l'abitazione dell'artista, la riempie di microspie, e inizia un'attività di controllo a tutto campo della vita del drammaturgo e della sua compagna, la bella attrice Christa Maria Sieland.
Durante le intercettazioni, però, scoprirà che l'intera operazione è stata disposta da un politico senza scrupoli, il ministro della Cultura, Bruno Hempf, solo per togliere di mezzo Dreyman e avere campo libero con l’attrice, da lui costretta col ricatto a subire le sue rozze avanches sessuali.
Da questa scoperta, Wiesler inizierà a maturare un senso di profonda disillusione verso il sistema, provando dapprima curiosità, poi vera ammirazione, per le vite dei due sorvegliati e dei loro amici (le "vite degli altri" appunto), così ricche di quelle pulsanti passioni e teneri amplessi, convinzioni e sentimenti, libertà di pensiero e bellezza artistica, che a lui sono sempre state negate, nel tran tran quotidiano squallido, freddo e monotono degli uffici di cemento monocolore della Stasi, non meno grigi del suo privato. Ecco, allora, che l'agente della polizia segreta dapprima si entusiasma per la "Sonata per le persone buone" di Beethoven (il regalo di compleanno a Dreyman di un regista suo vecchio amico,
che finirà per suicidarsi perchè costretto alla totale inattività per l'ostracismo del regime nei suoi confronti); poi è rapito dalla bellezza dei versi più alti della poesia di Brecht (che legge in estasi, disteso sul divano della sua abitazione, dopo aver trafugato il libro di poesie del grande artista, dalla casa del drammaturgo, approfittando della sua assenza); infine, si compenetra nelle emozioni e tenerezze di Dreyman e della sua compagna, condividendo di nascosto il loro privato e il loro mondo sentimentale, di cui finirà per innamorarsi e far parte, come un protettore occulto.
Da spia inflessibile, ligia al dovere e fedele al sistema, egli diventerà il garante segreto dei due amanti che sorveglia, fine a diventarne il salvatore (almeno di uno dei due).
La vicenda, intricata e appassionante, si evolverà in modo parallelo e simbolicamente simmetrico, in un crescendo di tensione emotiva e pathos drammatico, nel momento in cui Dreyman deciderà di scrivere un coraggioso articolo giornalistico di denuncia sociale contro la DDR che verrà pubblicato sullo Spiegel.
Christa Maria infatti lo tradirà, diventando una collaboratrice del sistema (rivelerà il nascondiglio 
in casa di Dreyman della macchina da scrivere con cui era stato scritto l'articolo), mentre Wiesler salverà lo scrittore, tradendo quel sistema in cui egli non crede più (toglierà la macchina da scrivere dal nascondiglio, impedendo l'arresto di Dreyman, prima dell'intervento dei suoi colleghi della Stasi), arrivando così a sacrificare la propria carriera (finirà relegato nei sotterranei della Stasi ad aprire lettere col vapore).
Christa Maria morirà investita da un'auto, mentre vaga disperata per strada in preda al senso di colpa per il suo tradimento, e Dreyman non sarà più arrestato, ma, sconvolto per gli eventi e la perdita subita, non scriverà più nulla per molto tempo.
Passano quattro anni. Con la caduta del muro di Berlino
, Dreyman - come molti altri - avrà accesso all'archivio segreto della Stasi. Leggendo il suo dossier, scoprirà incredulo di essere stato sottoposto al controllo capillare di molti anni prima, e grazie a un'intuizione, capirà che fu proprio il capitano Wiesler (identificato come agente XGW XX/7) a proteggerlo, salvandolo dall'arresto. Per riconoscenza, tornerà a scrivere e gli dedicherà un romanzo intitolato "La sonata per le persone buone".
Nel finale, Wiesler - entrato nella libreria Karl Marx - scoprirà, sfogliando il libro, che è dedicato a lui ("ad HGW XX/7, con riconoscenza"). Profondamente commosso, alla domanda del commesso "Confezione regalo?", risponderà "No, lo prendo per me" col sorriso sul volto di chi si riscopre una "persona buona" di profonda umanità, in un cambiamento catartico, che è anche di riscatto umano e sociale di un intero popolo.
Ambientato in un anno, e in un mondo, orwelliano, Le vite degli altri è molto più di un film di denuncia di un regime totalitario, freddo, duro e spietato ("non è inumano?" chiede ingenuamente un giovane allievo della Stasi, all'inizio del film). Non è neanche solo un film drammatico di introspezione psicologica, o un buon film di spionaggio.
E' tutto questo, ma è anche molto di più.
E' un'opera straordinaria che racconta il cambiamento interiore di un uomo, entrato in contatto col mondo dell'arte e dei sentimenti, che ne resterà incantato, al punto da abbandonare la sua vita precedente (vuota, sola, triste e priva di emozioni), per seguire un percorso che lo porterà al distacco definitivo dall'ideologia e al risveglio della coscienza.  
In uno straordinario speculum narrativo, dal confronto tra la (non)vita del capitano Wiesler, che spia, e la vita (vera) degli 
"altri", che sono spiati, e in particolare dello scrittore Dreyman, così ricca di amore, sentimenti e fermento, il protagonista scoprirà cos'è davvero la vita, e maturerà una profonda evoluzione della sua anima, trasformandosi da oscuro persecutore in oscuro protettore della vita stessa.
Dal racconto di questo rapporto bilaterale, quasi gemellare, tra la luce e l'oscurità, tra apollineo e dionisiaco, tra due mondi tanto lontani, quanto vicini (che si celebra e si consacra in quella dedica finale a una persona buona, e nel sereno sorriso della presa di coscienza dell'uomo che la riceve), nasce un messaggio di grande speranza per tutti noi.
Perchè, anche nel regime più totalitario e spietato, ci sarà sempre uno spazio (anche piccolo) dell'animo umano che può restare libero, e aperto al riscatto.
Saluti. Buona visione 

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