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Io: splendido film, visionario e intenso. Una storia magnifica.
Lei: a me non è piaciuto, ho trovato il film piuttosto presuntuoso e noioso.
Io: ma che dici? il tre D conferisce una profondità straordinaria alle scene. Le sequenze della tempesta, la scialuppa dispersa nell'Oceano, la fauna sottomarina, la lotta per la sopravvivenza, l'andamento fiabesco. Si vede la mano di un grande regista dietro lo cinepresa.
Lei: la figura del protagonista è decisamente antipatica, saccente, la sua ricerca spirituale -lui che abbraccia tutte le religioni in cui si imbatte- vorrebbe essere profonda , ma è pretenziosa e vuota. Le scene del naufragio sono lunghe, ripetitive, poco emozionanti. E poi, pare un film di Disney, soprattutto il rapporto con gli animali, questi animali così umanizzati da sembrare quasi dei cartoon. La tigre sembra uscita da un racconto di Salgari, ha la stessa verosimiglianza.
Io: Guarda che Ang Lee è lo stesso regista de "i segreti di Brokeback mountain", un ottimo film che ha vinto il Leone d'oro a Venezia e otto Oscar.
Lei: non ho visto quel film, ma anche se fosse un capolavoro assoluto, questo ultimo prodotto non mi ha convinto per niente, mi è piaciuto soltanto l'arredamento della casa del protagonista. Dovremmo ristrutturare il nostro appartamento in quel modo...
Io: Ma che c'entra l'arredamento della casa? Il film è perfetto: nella prima parte, la ricostruzione dell'India coloniale è fatta benissimo, con colori pastello che sembrano tratti direttamente dalla memoria; lo sviluppo del protagonista dall'infanzia alla gioventù mi è parso credibile e ben narrato. Certo, il naufragio ha anche una valenza metaforica. L'unica cosa che non mi ha convinto è stato il doppio finale o, per meglio dire, la seconda versione del naufragio, più tetra e convenzionale.
Lei: vuoi che ti dica che il film è stato emozionante? Un'opera che ha creato un nuovo linguaggio cinematografico? Vuoi che ti chieda prima cosa ne pensi per poter esprimere un giudizio in sintonia con il tuo? Mi sembra che i film tre D, tranne qualche eccezione, usino la tecnica e la profondità delle immagini per supplire a carenze del linguaggio cinematografico. Un film non può sostenersi solo su pesci che sembrano guizzare in mezzo alla sala o su onde che pare vogliano bagnare gli spettatori, ma deve raccontare storie che suscitino emozioni.
Io: Su questo siamo d'accordo, ma il film di Ang Lee mi è sembrato un'ottima prova.
Lei: De gustibus...
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