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Brynner in tenuta da pistolero e con il nome francese impronunciabile è fantastico, sembra fare le prove per il capolavoro sul mondo dei replicanti pre-terminator in "Il mondo dei robot" di Michael Crichton del 1973 dove interpretava il ruolo di un robot implacabile vestito tutto di nero e ha i modi di fare (e i stessi vestiti) del pistolero Chris sempre interpretato da lui ne "I magnifici sette".
Non tutti i personaggi secondari interpretati dai migliori caratteristi hollywoodiany vengono risolti anche se sono ben caratterizzati a costo di essere dei clichè, notevole comunque un timido accenno di amore non dichiarato che si instaura tra Jules (interpretato da un grande Brynner) e Ruth (interpretata da una splendida Janice Rule) questo sentimento che sta per nascere ma che altrettanto muore subito è la spina dorsale della trama ed è commentata musicalmente da un grande David Raksin che qui si cimenta con una pianola sganciando le atmosfere western per trasportare lo spettatore in posti piu mitteleuropei; la Ruth a sua volta è sposata a un antipatico invalido vigliacco dedito all'alcol (giusto in tema di clichè) che non si capisce, tralasciando alcune forzature di sceneggiature, perchè si sia maritata con questi visto che lei donna coraggiosa bella e intelligente è ancora fortemente innamorata al rancoroso e desideroso di vendetta (Matt Weaver) un sufficiente George Segal il cui personaggio però connota il film di western pacifista a favore delle minoranze (era il 1964 e alcuni film western iniziavano pallidamente a diventare revisionisti).
Il dialogo (al limite della verbosità, ma che non mina assolutamente l'azione e lo svolgimento del racconto) e la concatenazioni psicologiche fra i vari personaggi del film sono di prim'ordine: in primis Brynner bisognoso di affetto che si sacrifica per i due innamorati; si può anche perdonare la scena finale un pò troppo teatrale (esagerata e inaspettata la lunga sequenza di un Jules ubriaco e pentito che rompe con calci e oggetti mezzo paese, quando poco prima non stava dando forti segnali di rinuncia al suo incarico) comunque sia siamo forse più sul terreno di un noir gangster psicologico che un western propriamente tradizionale; da notare principalmente come Jules con la sua classe la sua cultura il suo nome di origini francesi e il suo modo di vestire ricorda molto il Jules di Pulp Fiction e il Van Cleef dei film western leoniani, è interessante però anche evidenziare come sia "Per un pugno di dollari" che questo movie siano dello stesso anno (1964) e che Brynner e Van Cleef hanno alcune cose che gli accomunano, ma non si ha modo di sapere se o quando un film abbia influito sull'altro.
Lo sceriffo del paese è interpretato da un vecchio Bert Freed già visto come il sergente scocciato in 'Detective Story' con Kirk Douglas, e mette un po di tristezza vedere il magnetico Brad Dexter anche lui invecchiato ("Giungla d'asfalto" e "La casa di bambù") ridotto a fare una brevissima parte di un semplice venditore di cavalli.
Primo ruolo importante per George Segal. Il losco banchiere è Pat Hingle solido caratterista visto in decine di film di Eastwood e piccola parte divertente per Mike Kellin che interpreta un giovane cieco che commenta le azioni del bounty-killer e che in seguito sarà famoso come il padre del protagonista di "Fuga di mezzanotte"; bella parte anche per l'inossidabile Strother Martin.
Assolutamente da vedere per gli amanti del cinema western e noir e dal palato fino.
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