Marfa Girl

   
   
   

La frontiera della pelle e del cinema a 16 anni Valutazione 4 stelle su cinque

di Riccardo Tavani


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domenica 18 novembre 2012

Strameritata vittoria come miglior film di questa edizione 2012 del Roma Film Fest. Marfa Girl è uno dei pochi film, e non solo della rassegna romana, che dice qualcosa di nuovo e lo dice in uno stile cinematografico poco consueto. Basta confrontarlo con Alì ha gli occhi azzurri, Premio Speciale della Giuria, per capire la differenza stilistica e contenutistica. Tutto sull'esterno, sulla superficie meccanica dell'azione quest'ultimo, tutto su una interiore fluidità drammatica il vincitore. Di ragazzi nelle periferie romane ne vediamo dai tempi del neorealismo, di Pasolini e persino della commedia all'italiana, con risultati stilistici ancora non eguagliati. Di sedicenni su una frontiera bollente e violenta, come quella rappresentata da Marfa, tra Texas e Mexico, è non solo abbastanza nuovo, ma è lo stesso farsi nuovo della frontiera. È questo spingersi in avanti anche della frontiera cinematografica che qui il regista Larry Clark dimostra quanto sia fruttuoso. La frontiera è un tema di fondo della storia, della cultura e del cinema americano. Essa qui non è solo quella geografica ma è quella dell'età, del sesso, dei pregiudizi, della legge che si fa ingiustizia, minaccia brutale sulla soglia critica di passaggio dall'adolescenza alla cittadinanza. Il confine, però, passa anche dentro lo stesso tessuto cinematografico del film, con la sua narrazione rabdomante quanto i movimenti di macchina, a tratti da documentario etnico o inchiesta giornalistica, senza mollare mai l'osso della tensione sugli scottanti temi in ballo, da quelli erotici-esistenziali a quelli sociali. Anche Adam è in sé una frontiera vivente: mezzo messicano e mezzo americano: il confine della sua pelle che è qui anche la frontiera della pellicola cinematografica. A minacciarlo pesantemente nel giorno del suo sedicesimo compleanno è un bastardo poliziotto di frontiera bianco che vorrebbe portarsi a letto sua madre. Nel suo itinerario di formazione della personalità, di educazione sentimentale e sessuale Adam è aiutato da tre giovani donne. Inez, la sua coetanea ragazza messicana, Donna, una giovane mamma con l'uomo in galera, la Marfa Girl del titolo, una strana pittrice yankee, venuta da quelle parti ad esplorare artisticamente e sessualmente la frontiera. Tre donne, più la madre fanno quattro: quattro donne per fare da un ragazzo un uomo, fargli attraversare la frontiera e ristabilire la legge, la giustizia umana su una linea di confine dove imperversa esattamente la loro negazione.

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