Come hanno notato molti critici, è abbastanza impossibile affermare che l' (apparentemente) ingenuo "Pee-Wee" sia un capolavoro: eppure è sicuramente ottimo e godibile come film d'esordio del futuro maestro del cinema contemporaneo mondiale, un film su commissione, ma in questo senso burtoniano al 100%. Pee-Wee è il primo degli outsider porotagonisti dei lungometraggi del regista, e sicuramente uno dei più ambigui, controversi ed antipatici, nonostante il target principale del film sia il pubblico sotto i dieci anni. La semplice storia, raccontata efficacemente da una sceneggiatura ahimè non troppo originale, è arricchita da Burton con spruzzate di umorismo surrealista e fortissimi ricordi di Fellini, così come la musica di Danny Elfman, anch'egli al suo esordio al cinema (se escludiamo "Forbidden Zone") e del direttore della fotografia Victor J. Kemper. E se il finale di cinema del cinema versione comica non delude, è grazie anche all'imperfezione del cast, paradossalmente uno dei punti di forza del film.
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