Il tonante titolo italiano "La scuola della violenza" è un infelice adattamento di "To Sir, With Love", così il pubblico si aspetta un film molto differente da quello che è. Di violenza ce n'è poca e bonariamente addolcita, però la trama non è banale e il lieto fine non è caramelloso.
E' credibile la rappresentazione di un idealismo raro ma esistente, quello dell'insegnante, che da occasionale diventerà fisso. Ottimistica ma possibile la raffigurazione dei ragazzi ribelli ma non ottusi.
Di certo a molti sorge il dubbio su come sarebbe andata senza lo charme di Sidney Poitier e la sua influenza sui complessi di Elettra delle sue allieve, ma questo è un film poco drammatico e qualche ingrediente estetico ci può stare.
Ottimo l'inserimento della canzone "It's Getting Harder All the Time", eseguita dai suoi veri interpreti (The Mindbenders) in occasione del ballo di fine anno, molto evocativa dell'epoca beat.
Non entrerà nella storia della cinematografia, ma è un film godibile.
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