Midnight in Paris |
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Un film di Woody Allen.
Con Owen Wilson, Rachel McAdams, Michael Sheen, Nina Arianda, Kurt Fuller.
continua»
Commedia,
durata 94 min.
- USA, Spagna 2011.
- Medusa
uscita venerdì 2 dicembre 2011.
MYMONETRO
Midnight in Paris
valutazione media:
3,42
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Una Parigi molto americana per un Allen sottotono.di spacexionFeedback: 1351 | altri commenti e recensioni di spacexion |
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martedì 14 febbraio 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Uno sceneggiatore americano con velleità da romanziere è protagonista durante un viaggio turistico a Parigi di un incanto: ogni notte a mezzanotte in punto, magicamente si ritrova a vivere le notti folli della Parigi degli anni '20. Circondato da Picasso, Scott Fitzgerald, Dalì, Buñuel, Hemingway (nientemeno!), T.S. Elliott e chi più ne ha più ne metta, l'autore hollywoodiano troverà la sicurezza di sé necessaria a diventare il romanziere che ha sempre sognato di essere. Mosso da una sceneggiatura esile (poco più di una fiabetta), supportato da un marketing furbetto che infarcisce il film di attori popolari del momento per "fare cassa", ricco di cliché americani sulla Ville Lumière al punto di confondere Parigi (quella vera) con Disneyland Parigi, Midnight in Paris regala allo spettatore poco meno di due ore di noia assoluta e di pretenzioso intellettualismo. Poco si salva anche sul piano dell'interpretazione. Owen Wilson si fa portatore dei sempiterni monologhi spesso geniali (ma in questo caso solo prolissi) di Woody Allen, fino all'estremo di imitare Allen stesso anche nelle espressioni e nelle mimiche. Insipidi e di contorno la McAdams e Sheen. Ridicolo il cameo di Carla Bruni, che esiste solo perché essere il primo film in cui recita un first lady di notorietà mondiale rappresenta una pubblicità senza eguali. Si salva appena Marion Cotillard, più che dignitosa e a tratti emozionante nel suo ruolo di una immaginaria fidanzata di Modigliani e Picasso. Woody Allen, come spesso accade negli ultimi anni, gira un filmetto senza pretese ma confezionandolo a dovere e facendo valere il proprio nome da sempre osannato, riesce una volta ancora a raccogliere un buon successo di pubblico e di critica. Ma, a ben vedere, Midnight in Paris ha ben poca sostanza. Siamo molto lontani dai fasti di "Hannah e le sue sorelle" o di "Manhattan", ma qui verrebbe anche da dire, con nostalgia, che siamo persino ben lontani dal modesto ma pur sempre spassoso "Il dittatore dello stato libero di Bananas" o da "Il dormiglione". I numerosi fasti di un tempo non possono servire da alibi per mascherare la modestia delle opere odierne.
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