Shining |
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Un film di Stanley Kubrick.
Con Jack Nicholson, Shelley Duvall, Danny Lloyd, Scatman Crothers, Barry Nelson.
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Titolo originale The Shining.
Eventi,
Ratings: Kids+16,
durata 116 min.
- USA 1980.
- Nexo Digital
uscita martedì 31 ottobre 2017.
- VM 14 -
MYMONETRO
Shining
valutazione media:
4,27
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La verifica incertadi Paolo 67Feedback: 9827 | altri commenti e recensioni di Paolo 67 |
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lunedì 6 febbraio 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
A una trentina d'anni dalla sua uscita si è creduto o sospettato di individuare diversi presunti significati nascosti in SHINING, dai più credibili (e per lo più accettati) ai più controversi, stimolanti, ossessionati, curiosi, o almeno apparentemente ridicoli o assurdi. Imprese impossibili, folli, virtualmente infinite. Volendo, ci si può leggere tutta la Storia e tutte le storie. Ma non è folle e impossibile la stessa impresa tentata da Kubrick con il film, ma “vinta per il solo fatto di essere osata” (Ghezzi)? SHINING ha la struttura dell'inconscio del cervello. Il film porta lo spettatore nei più oscuri recessi della mente, in una dimensione dove l'essere e l'apparire non si distinguono. Kubrick manda in crisi i modelli di controllo razionale dello spettatore attraverso una serie di voluti errori di continuità, ripetizioni e incongruenze spaziali portando subliminalmente lo spettatore in una deriva spazio-temporale. I diversi spazi e tempi si accavallano, il tempo e lo spazio della finzione non si distingue più da quello reale: il film diventa così esperienza metafisica. S'è detto di “Shining” come di una storia che non si conclude nelle sue apparenze. Questo, come gli altri film di Kubrick trasmette la sensazione inquietante che vi sia qualcosa in più oltre l'evidenza delle visioni iniziali. Esso, come gli altri film del regista suscita un'immediata risposta emotiva grazie alla combinazione di immagini e suoni, ma richiede tempo, distacco, meditazione, e ripetute visioni per poterne esaurire il significato, se mai possibile per un film “virtualmente illegibile tanto compatto e inesauribile è il suo spessore filosofico” (Ghezzi). Fatto è che Kubrick pensava che ciò che le persone fossero costrette a scoprire da sole avesse molto più forza di quanto detto in modo diretto. La cosa straordinaria è che dopo tanti anni si sta ancora speculando, teorizzando, cercando di arrivare alle presunte vere intenzioni dell'autore e alle loro implicazioni. Come per “2001”, il senso di SHINING, e il suo fascino, è l'enigma. Che generazioni future cercheranno di decifrare, di scoprire. Un film per visioni infinite.
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