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È l'ultimo western interpretato da Gianni Garko che per l'occasione veste i panni di un giustiziere mussulmano che si aggira nel deserto accompagnato da un cavallo, un ombrello e un'edizione del Corano. Nonostante le apparenze e le gag disseminate nella sceneggiatura il film non ha le si caratterizza specificamente con uno dei tanti western satirico-demenziali nati sull'onda del successo di Trinità, ma si mantiene nel solco dei codici di genere del western all'italiana. Non mancano riferimenti e citazioni. La mitragliatrice-ombrello, per esempio, è un richiamo ai marchingegni di Sartana, il personaggio cult di Gianni Garko, mentre postura e rappresentazione del peregrinare di Corano nel deserto pare un'evidente citazione de El Topo di Jodorowsky. Al fianco di Garko decisamente buona è l'interpretazione di Stephen Boyd nei panni del gaglioffo capitano Chadwell Willer. Nel meltin' pot visionario di una narrazione filmica decisamente fuori dall'ordinario spiccano le figure di un generale napoleonico con guardia del corpo femminile rigorosamente vestita con i colori della bandiera francese e un soldato aborigeno armato di boomerang. Tarantino lo inserisce tra i suoi western preferiti.
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