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Ispirato all’omonima canzone vincitrice del Festival di Napoli del 1956, il film è una sorta di operetta morale finalizzata a mettere in guardia i giovani contro le ‘relazioni pericolose’ e segna il debutto di un personaggio destinato a una luminosa e brillante carriera nel mondo della celluloide. Si tratta di Mario Girotti, che qualche anno più tardi diventerà una star internazionale con lo pseudonimo di Terence Hill. È lo stesso regista Giorgio C. Simonelli a volere nel cast anche Claudio Villa, nonostante la canzone cui il film si ispira sia stata interpretata sul palcoscenico del Festival di Napoli dalla coppia formata da Aurelio Fierro e Grazia Gresi. Si tratta per il cantante romano di una grande soddisfazione perché, in realtà, la canzone gli è stata sottratta all’ultimo momento per una discutibile decisione della Vis Radio la sua casa discografica. Lo sgarbo segna la rottura definitiva del cantante con l’etichetta napoletana e il conseguente passaggio alla Cetra. Per questa ragione la partecipazione al film di Claudio Villa, che pur di esserci, accetta di essere relegato in un ruolo marginale, assume l’aspetto di una rivincita.
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