Un uomo chiamato Apocalisse Joe |
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Un film di Leopoldo Savona.
Con Eduardo Fajardo, Anthony Steffen, Mary Paz Pondal, Fernando Cerulli, Stelio Candelli.
continua»
Western,
durata 95 min.
- Italia 1971.
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L’artista di strada diventa pistolerodi Gianni LuciniFeedback: 29144 | altri commenti e recensioni di Gianni Lucini |
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sabato 17 settembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nel 1970, l’anno in cui Un uomo chiamato Apocalisse Joe esce nelle sale, l’idea di un antieroe vagabondo rappresenta quasi una regola per il western all’italiana. Non può essere diversamente. In un periodo in cui i giovani di tutto il mondo sono affascinati dal mito della libertà totale e del viaggio come espressione di una ricerca e di un’esperienza interiore è inevitabile che le vicende degli antieroi del western all’italiana incrocino quelle aspirazioni. A partire dal pistolero senza nome della trilogia del dollaro di Sergio Leone, che arriva dal nulla e se ne va senza annunciare alcuna destinazione, raramente i protagonisti si fermano e si legano a un territorio. In qualche caso il loro vagabondare è originato da un tormento interiore, in altri dalla necessità, in altri ancora da interessi, ma non mancano esempi di antieroi per i quali il vagabondaggio è uno stile di vita senza altre giustificazioni come accade, per esempio, ai protagonisti di ...e per tetto un cielo di stelle di Giulio Petroni. In questa dimensione del viaggio come elemento fondante della narrazione uno spazio particolare finiscono per avere nel western all’italiana gli artisti di strada, i saltimbanchi, gli imbroglioni, i cavadenti e tutti quei personaggi che nella vita normale e anche in quella della fantasia sono costretti a muoversi continuamente per sbarcare il lunario. A volte fanno da contorno, in altri casi intervengono in modo decisivo nella vicenda, come accade per esempio in 7 donne per i Mac Gregor o ne La collina degli stivali. Non mancano neppure storie nelle quali il pistolero utilizza la propria destrezza per trasformarsi in artista da strada come in Bandidos. Con Un uomo chiamato Apocalisse Joe, Leopoldo Savona introduce nel tema una variante inesplorata. Il suo antieroe è prima attore e poi, solo perchè costretto, pistolero. Se fosse per lui la pistola giacerebbe inutilizzata in qualche angolo del suo carrozzone e, in ogni caso, resta attore anche quando si muove per uccidere con spietata efficienza. È proprio la sua dimestichezza con i trucchi e i travestimenti, infatti, a fare la differenza nello scontro con i suoi nemici.
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