La pelle |
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Un film di Liliana Cavani.
Con Claudia Cardinale, Marcello Mastroianni, Burt Lancaster, Marta Bifano, Ken Marshall.
continua»
Drammatico,
durata 133 min.
- Italia 1981.
- VM 14 -
MYMONETRO
La pelle
valutazione media:
2,87
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Carne al macellodi Mariano M.Feedback: 464 | altri commenti e recensioni di Mariano M. |
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sabato 26 marzo 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Spaccato crudo ma reale del caos che ogni guerra lascia appena finisce. Sonno della ragione,vuoto di potere,vincitori che vincono per sé,potere che riduce anche i "liberati" ad un mero oggetto della vittoria altrui. La linea guida del film è la pelle,nuda e impotente,dell'uomo: mercanteggiata al "chilo" come la carne,esposta al macello dei mezzi da guerra,alla perversione irrazionale di una sessualità brutale e quasi bestiale e infine alla violenza della natura. Non è un film antinapoletano,né antiamericano. Ciò che viene condannato è solo la guerra con i suoi strascichi disumani. E' la disperazione,la perdita di una speranza nel domani,che porta i protagonisti ai gesti più cruenti o comunque ad abbandonarsi al vortice degli eventi,esemplificato nella "festa per soli uomini". I "liberatori" sembrano turisti alla ricerca di sfoghi sessuali,non importa come e con chi. Anche Jimmy,che inizialmente sembra un personaggio positivo,nonostante si creda innamorato,non può fare a meno di frequentare continuamente una prostituta e sarà l'autore del gesto più violento ai danni di Maria. Il capitano Malaparte (Marcello Mastroianni)è la voce narrante: l'italiano già mandato in rovina dal fascismo che guarda sconfitto all'ascesa di una nuova potenza mentre la condizione di vittima sacrificale della sua nazione resta praticamente immutata,come testimonia la scena finale del carrarmato che travolge chi lo accoglieva: un incidente da non documentare neanche,una macchia da rimuovere nel protocollo dell'entrata trionfale a Roma. Poetica e significativa l'interpretazione di Carlo Giuffré il cui personaggio non è un camorrista,ma l'espressione di un un uomo ormai disincantato che cerca di sopravvivere reagendo in modo altrettanto duro alle dure vicende che gli si abbattono addosso,non riuscendo più a provare alcun sentimento e neanche la paura dell'eruzione: anche mentre il Vesuvio si scatena,l'importante è che "pure stasera ce magnamm' i maccarun".
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