Good Night, and Good Luck. |
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Un film di George Clooney.
Con David Strathairn, Frank Langella, Robert Downey Jr., Patricia Clarkson, George Clooney.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
b/n
durata 90 min.
- USA 2005.
uscita venerdì 16 settembre 2005.
MYMONETRO
Good Night, and Good Luck.
valutazione media:
3,21
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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America ieri : Good Night, and Good Fuck.di davidestanzioneFeedback: 22976 | altri commenti e recensioni di davidestanzione |
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martedì 10 agosto 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Se per il suo (imperfetto, ma stuzzichevole) esordio dietro la macchina da presa, "Confessioni di una mente pericolosa", si era avvalso della briosamente ipercreativa penna del funambolico Charlie Kaufman, qui invece, per la sua ispiratissima, raffinata, fumosamente sbrilluccichevole seconda regia, dal lapidario, pregnante, esemplificativo titolo odoroso di mantra similprofetico ("Buona notte. E buona fortuna". Appunto.) il beautiful boy George gioca in casa, cosceneggia con l'amicone Grant Heslov e si affida alla solida produzione esecutiva del compagno di merende Steven Soderbergh.Ne vien fuori un film "pacatamente feroce" che, corrosivamente pervaso da una stretta, di fatto sempiterna e polivalente attualità, digrigna i denti contro il rabbuiato, depauperante oscurantismo dell'America maccartista, degli anni della caccia alle streghe e manco a dirlo (complice un organico, vien da dire sinergico arrontondamento per eccesso) dei sistemi politico-ideologici "arroccatamente retrogradi", in generale. Per poi scagliarsi infine, giustappunto prima del lapidario stacco (ricamato sul titolo), con filologia pedissequamente pasoliniana e dunque inevitabilmente avversa all’assolutizzazione tecnologica della nostra era, contro la tv spersonalizzata, spersonalizzante, falsamente illusoria, custode di cittadini intorpiditi e di atavici, ovattati miraggi incantatori che semplicisticamente confluiscono in quella grande bufala che è “il sogno americano”. Perché d’altronde, come afferma l'anchorman della Cbs Edward R.Murrow (David Strathairn, Coppa Volpi a Venezia) "la tv é solo un inutile groviglio di fili e valvole, se non siamo coscienti dell'uso che ne facciamo".Ammantando il suo film di un'estetica fotografica retro&ad alto tasso di (suggestiva) rievocazione storica, Clooney sciorina una regia classica, impeccabile, solidamente supportata da un script rigonfiato da una verbalità (in)calzante, puntellata ad hoc, con i giusti picchi innalzanti e le (inevitabili) calate di tono.La messa in scena sontuosamente "fittizia" (il cast é così ben amalgamato che un po' tutti sembrano svettare:da Robert Downey jr a Patricia Clarkson, passando per Frank Langella, Jeff Daniels e lo stesso Clooney) è poi inframmezzata da squarci documentaristici (maccartiani), che apportano il valore aggiunto della veridicità "tattile", rigorosamente non artefatta.Il pluripremiato "Good Night and Good Luck" (6 Nomination agli Academy Award e sommi plausi a Venezia, tra cui il Premio Osella per la miglior sceneggiatura alla premiata ditta "ammazzacapre" Clooney-Heslov) si ritaglia un suo magari anche piccolo, ma di sicuro non opalescente e in termini di immaginario collettivo quasi invidiabile cantuccio nella postmoderna età celluloidale, alla luce di una scandagliante, ambiziosa autoanalisi storica (peraltro in merito a uno dei momenti più ombrosamente controversi della storia americana) di fatto terribilmente efficace e per di più "a partire" da una personalità cinematografica che fino a prima di questa folgorante fatica registica aveva legato la sua fama all'avviluppante immagine del belloccio hollywoodiano, magari anche mediamente camaleontico, ma pur sempre belloccio.E invece Clooney si dimostra cantore cinematografico autentico al di là della semplice, autoimprovvisata elevazione a direttore d'orchestra (al momento bruscamente arrestasi, anche se le gloriose premesse c'erano tutte). E' magari sottilmente banale dirlo, ma se non esistesse, ci toccherebbe proprio cloonarlo.
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