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Negli ultimi tempi i montatori sono diventati più abili nell'ingannare lo spettatore. Appunto in questo caso, il trailer preservava grandi avvenimenti, ma le scene montate nel trailer sono talmente lontane l'una dall'altra che la tensione nel film è praticamente piatta. Lento nello svolgimento di David Yates e asfittico nella narrazzione di Mark Day, questo sesto adattamento cinematografico risulta sottotono rispetto ai precedenti(sopratutto al terzo), mentre le riprese che rincorrono le strisce nere nell'aria, appena all'inizio, copiano molto da Sam Raimi di Spider-man, la direzione degli attori e piuttosto mediocro, si salvano solo gli stagionati Alan Rickman, Jim Broadbent, Helena Bonham Carter, Maggie Smith, che reciterebbero bene anche sotto la regia di Uwe Boll. Invece a consilidare la mia teoria sono i tre protagonisti, che sono marmorei quanto mai. Il montaggio sobrio quanto piatto di Mark Day è costernante, lento dove non dovrebbe e veloce quando non serve. Per chi non vuole infierire troppo, può dire: buona la fotografia, che predilige i colori caldi e le inquadrature ben studiate. Per ultimo, Stuart Craig che nei precedenti capitoli aveva lavorato così bene, quà crea una scenografia inconsueta e scialba, insomma il film probabilmente è il peggiore, per la sceneggiatura avrebbero fato meglio a mantenere Michael Goldenberg, invece che far ritornare Steve Kloves.
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