Le onde del destino

Due temi trovo in comune fra questo film e lo splendido The Kingdom di Von Trier. Da una parte l'irruzione di uno spazio metafisico che nessuno si cura di spiegare, anzi da lasciare volutamente indefinito, indistinto. Eppure e' presente, e addirittura si fa personaggio, perchè piu' ancora del 'miracolo' finale colpisce la presenza del personaggio Dio nelle parole di Bess (una scrittura ironica ma non irriverente, un controcanto del personaggio di Bess, quasi un compagno, spesso seccato, della sua vita). Dall'altra questa presenza, anche qui umiliante e sconfitta, della medicina e dei medici, quasi immagine (assieme alla piccola chiesa protestante) della superbia insopportabile dell'uomo. L'uomo si affanna per regolare il tutto, ma tutto gli sfugge di mano. Da non sopravvalutare, ma molto interessante e stimolante. E con una particina del solito inquietante Udo Kier, immagine del male.