Hostel

Se si pensa che Eli Roth s’ispira a Lucio Fulci e Takashi Miike, si rischia un’enorme delusione. Se però si ricorda che il film d'esordio generato da questa mente, disturbata come solo quella di Tarantino può essere, è stato il flop Cabin fever, allora una sana e moderata obiettività trattiene una critica troppo severa. Hostel è un film rivoltante e disgustoso nelle scene cool che mostrano un convincente, seppur poco avvincente, sodalizio tra gore e splatter, ma poi, dopo un iniziale exploit che rasenta la pornografia (e certamente non quella orientale di Oshima) e strizza l’occhio ai ragazzini poco coscienti del proprio testosterone, riserva, eccezionalmente ai forti di stomaco, certe soluzioni sorprendentemente ridicole e demenzialmente patetiche che fanno il vezzo al grande cult di John Landis.