Profondo rosso

Cult thriller-horror che ha reso celebre Dario Argento in tutto il mondo. Profondo rosso è a tuttora il miglior film del regista romano: costruito su una sceneggiatura compatta il film beneficia dei migliori meccanismi narrativi del genere e del talento visionaro dell'autore che si materializza in tesissimi piano-sequenza sostenuti dalla straordinaria colonna sonora dei Goblin, da location perfette nell'alimentare il senso di disagio nello spettatore, da accelerazioni di violenza improvvise e di rara efficacia. Profondo Rosso non è un semplice film di genere; ripercorrendolo si possono ammirare le virtù di una regia superba che sa sempre come porsi e cosa cogliere nel contesto scenografico. Ricco di idee ed invenzioni visive il film valorizza e si avvale di un cast che non è semplicemente funzionale al racconto (come abitualmente accade per film di questa categoria): Hemmings, Lavia e la Nicolodi sono nelle vesti di personaggi di spessore che contribuiscono concretamente alla notevole materia filmica della pellicola. Indimenticabili gli ossessivi primi piani sugli oggetti dell'assasino, le spaventose sequenze nella villa e il finale con la decapitazione nell'ascensore. Un film che registi blasonati come Carpenter, Craven, Romero ecc. (chiedere per credere) avrebbero voluto poter dirigere ma che non sono mai stati capaci di fare. Eppure ancora c'è qualcuno che non apprezza.