Nowhere in Africa

Il film ha vinto l'Oscar per miglior film straniero nel 2002! Una famiglia ebrea trova rifugio in Kenya negli anni antecedenti la seconda guerra mondiale e quindi salvezza dalla pazzia nazista che travolge l'Europa. I ritmi di vita nella fattoria dove padre, madre e figlia vivono, davvero nel bel mezzo del nulla, sono tutt'altri da quelli del continente; così i costumi. Interessante è la diversità delle reazioni dei tre membri familiari verso il nuovo territorio. Il padre, che in Germania era avvocato, è combattivo e dedito al lavoro, al sostentamento della famiglia in un territorio così nemico, anche se affascinante. La madre è restia, sembra inizialmente sempre sull'orlo di una crisi di nervi, sempre pronta a ripartire, attaccata al suo europeismo. La bambina fa amicizia con i bimbi del posto; impara la lingua del posto; è affascinata dagli usi del posto e con essi gioca e li reinventa. I tre vivono con il fedele cuoco e servitore Ouwor. Quando tutto sembra andare per il meglio, purtroppo la guerra li raggiungerà anche là: il padre sarà deportato dagli inglesi con molti altri prigionieri; le donne rinchiuse in un hotel di lusso a Nairobi, con le altre mogli e bambine. Niente a che vedere con la situazione in Europa. Da lì riusciranno ad uscire e cambieranno fattoria. Il rapporto di coppia perderà sempre più slancio per molte cause e la bambina andrà a scuola inglese. Il padre si arruola nell'esercito inglese e la madre diviene sempre più attaccata al territorio. Ma dopo la fine della guerra si porrà inesorabile il problema se quella terra è proprio la loro terra: vivere per sempre esiliati dalla patria o avere fiducia negli uomini della ricostruzione in Germania? Dove si sarà più stranieri?