Il cartaio

Sicuramente il film più bello di Dario Argento degli ultimi 20 anni. Infatti dopo capolavori della storia del cinema horror mondiale come L'uccello dalle piume di cristallo, Quattro mosche di velluto grigio, Profondo rosso, Suspiria, Inferno, Phenomena, il regista romano era entrato in una crisi che sembrava ormai irreversibile e che l'aveva portato a realizzare dei veri film "horror", ma nel senso di inguardabili schifezze che neanche uno sprovveduto e dilettante regista avrebbe mai potuto compiere. Fra le sue più orrende opere vorrei ricordare in particolare La sindrome di Stendhal (forse il più brutto film mai realizzato nella storia del cinema) e Il Fantasma dell'opera con le "mitiche" scene di sesso fra il fantasma e i topi... Con Non ho sonno si erano visti i primi piccoli segnali di ripresa, pur essendo il film recitato malissimo, confusionario, privo di idee.
Con Il Cartaio Dario Argento realizza un'opera a mio parere sufficiente che si può andare a vedere pur con moltissimi difetti come la pessima recitazione però degli attori comprimari, mentre Stefania Rocca è una protagonista dignitosa (altro che la figlia di Dario Asia...), non è certo innovativo e riprende come già in Non ho sonno molte idee di vecchi film come la casa dell'assassino (vedi Profondo Rosso e anche Tesis di Amenabar) il rumore del nastro registrato (vedi L'uccello dalle piume di cristallo) e inoltre copia un po' troppo spudoratamente anche lo straimitato Il silenzio degli Innocenti (vedi le scene dell'autopsia e del seme ritrovato nella gola di una delle vittime), ma si sa la mancanza di idee caratterizza tutto il cinema moderno pieno infatti di remake ed è un problema più vasto che permea tutta la nostra società. Un altro difetto del film sono le molte contraddizioni che lo rendono poco credibile come ad esempio il fatto che viene fatto giocare a videopoker un ragazzino contro il l'assassino…
Ad ogni modo Il Cartaio si salva grazie ad alcune scene ben fatte e grazie a quella piacevole tensione che ormai credevamo di non poter più provare visti gli ultimi film di Argento (voglio ricordare a tal proposito le scene della morte di Silvio Muccino e del poliziotto irlandese e soprattutto quella in cui il serialkiller tenta di assassinare la Rocca, vera scena madre del film).