Pinocchio

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kronos sabato 4 gennaio 2020
algido e schematico Valutazione 2 stelle su cinque
80%
No
20%

Garrone ha sempre offerto il "meglio" di sè nel dramma iperrealistico, ovvero quel genere di film in cui senza prendersi troppi rischi si può portare a casa un David di Donatello e il plauso incondizionato della critica Radical-Chic sinistrorsa. Specialmente se noia e povertà regnano incondizionate dall'inizio ai titoli di coda.
Gli va riconosciuto, tuttavia, il coraggio di tentare di tanto in tanto la strada del genere fantastico: lui almeno ci prova  ;-)
Peccato però che il fantasy richieda doti che non gli appartengono: creatività, enpatia coi personaggi, gusto musicale, spirito dadaistico e, perchè no, un pizzico di goliardia. [+]

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viver93 venerdì 27 dicembre 2019
pinocchio ai tempi degli adattamenti netflix Valutazione 1 stelle su cinque
55%
No
45%

Da piccolo ricordo che papà mi svegliava prima di andare a scuola e vedevamo su qualche canale disperso della Rai il pinocchio di Comencini. Quel piccolo rituale mi ha fatto innamorare della figura di Pinocchio per gli insegnamenti di vita e per l'avventura meravigliosa del burattino che voleva diventare un bambino vero. Lo stesso Pinocchio di Benigni, fresco di premio Oscar, era stato un piccolo capolavoro a suo modo (sebene impallidisse rispetto alla prima versione) e non riesco a spiegarmi come sia possibile che lo stesso Benigni abbia accettato di prendere parte a questa farsa. La poetica e i valori nascosti tra le righe di questa storia sono stati presi a martellate da una regia sbrigativa, una sceneggiatura che schiaccia attori importanti in poche battute che non lasciano al personaggio la possibilità di presentarsi al pubblico e di far venire fuori le proprie peculiarità. [+]

[+] il grillo un personaggio cruciale della favola? (di paolo salvaro)
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vincenzo domenica 30 agosto 2020
flop Valutazione 1 stelle su cinque
83%
No
17%

Nell'ultimo film di Matteo Garrone, autore in picchiata da tre film a questa parte compreso il sopravvalutato Dogman, c'è tutto il brutto della cattiva fiction italiana: sguardo banale e sbrigativo sul look, con scopiazzamenti a destra e a manca, senso del racconto scolastico, montaggio scollato, attori macchiette.
Il senso è quello di un'operazione a tavolino dove il calcolo supera la voglia di narrare una storia: e che storia!
Collodi è distante mille miglia, film mascherato da successo al botteghino e ignorato dai 6 politici della critica.
Flop. 

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folignoli sabato 4 gennaio 2020
la semplificazione di collodi Valutazione 2 stelle su cinque
79%
No
21%

Una operazione di mercato, senza anima né passione, uno sfoggio inutile di scenografie talmente curate da apparire finte, che non riescono a rappresentare la povertà, quella povertà che probabilmente è il motore di tutta la storia, ben caratterizzata invece, dai paesaggi lividi del film di Comencini, tutt'ora inarrivabile sotto ogni punto di vista. Federico Ielapi è la punta di diamante di tutto il racconto è il faro che riesce ad illuminare un film opaco, banalizzato nella storia, affrettatamente portata al termine. Scene cruciali come quella della balena o di mangiafuoco o del circo, vengono concluse rapidamente, negando loro, tutto quel peso specifico che nel film di Comencini e prim'ancora nel libro, hanno. [+]

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cicciovictor mercoledì 1 gennaio 2020
manca la magia: il naso che si allunga! Valutazione 0 stelle su cinque
69%
No
31%

per chi ha visto il film: immaginate di non conoscere la storia, e di vederla per la prima volta rappresentata: capireste la magia di questo burattino/bambino al quale cresce il naso quando dice bugie? Che è il motivo del successo mondiale ed eterno del libro di Collodi. Avviene una sola volta e quasi non se ne accorge nemmeno Pinocchio che non si allarma più di tanto, mentre la fatina ci ride sopra e questo naso lungo diventa soltanto un ingombrante arnese che scompiglia gli oggetti in tavola. In ultimo, scompare sotto le beccate degli uccellini. Mah!  scelta del regista? clamorosa dimenticanza? O forse sono io che non ho capito nulla? Per chi ha visto il Pinocchio di Comencini, è inevitabile farne un confronto, e personalmente trovo che Garrone sia quasi sempre secondo. [+]

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luca scialo venerdì 3 gennaio 2020
freddo e sbrigativo, ansiosamente fedele al libro Valutazione 3 stelle su cinque
86%
No
14%

Di Matteo Garrone si può dire tutto, ma non che non sia un regista ambizioso. Che intraprenda progetti basati su storie di non facile trasposizione cinematografica. Il primo film di un certo impegno è stato Gomorra, molto attinente al libro e lontano parente della serie Tv. Dotato di una morale e ben lungi dal produrre pericolosi miti per il popolino. Poi arrivarono Reality, critica ad un format televisivo capace di adulterare la visione della realtà nelle persone; il Fantasy internazionale Il racconto dei racconti; ed ancora Dogman, racconto Noir di un vero caso di cronaca della periferia romana anni '80.
Ed ora il regista romano, forse accodandosi al rinato filone hollywoodiano che sta riportando in auge le mitiche favole della nostra infanzia, ci prova con una sua versione di Pinocchio. [+]

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felicity martedì 28 aprile 2020
un pinocchio con grandi problemi di sceneggiatura Valutazione 3 stelle su cinque
83%
No
17%

Anche un capolavoro della letteratura, un libro che è stato capace di travalicare le ambizioni del proprio autore e segnare per sempre la storia del mondo, può essere imperfetto, e che nel momento in cui Matteo Garrone decide di trasporlo pedissequamente da pagina a schermo, il risultato non può che essere un film in cui i personaggi sembrano calati dall’alto, senza motivazioni convincenti, senza un background e senza alcuna tridimensionalità; dove le cose accadono senza il minimo nesso logico e in cui non c’è l’ombra di una coerenza interna.
Il cinema ha necessariamente una sua grammatica e raccontare una storia sul grande schermo richiede il rispetto di regole flessibili ma precise, che qui sono totalmente ignorate. [+]

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carlosantoni lunedì 23 dicembre 2019
imparare a (ri)diventare un bambino Valutazione 3 stelle su cinque
60%
No
40%

Parto da una premessa che può suonare come una critica parziale: c’è qualcosa che manca in questo bel film di Garrone, qualcosa che non fa pensare che sia un capolavoro: forse è un po’ troppo lento, quasi didascalico nella descrizione dei vari passaggi del racconto collodiano. Lo dico perché apprezzando molto Garrone mi sarei aspettato francamente di più; fatta questa premessa, lo valuto tuttavia un lavoro notevole, come se ne vedono pochi.
I punti di forza del film, dal punto di vista estetico, sono diversi. Senz’altro la fotografia, in particolare le riprese notturne, una più fiabesca dell’altra, piene di fascino e di mistero. [+]

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great steven domenica 12 gennaio 2020
il pinocchio delle origini campestri e magiche. Valutazione 3 stelle su cinque
67%
No
33%

PINOCCHIO (ITALIA/FRANCIA/REGNO UNITO, 2019) di MATTEO GARRONE. Con FEDERICO IELAPI, ROBERTO BENIGNI, MARINE VACHT, ROCCO PAPALEO, MASSIMO CECCHERINI, GIGI PROIETTI, ALESSIO DI DOMENICANTONIO, ALIDA BALDARI CALABRIA, DAVIDE MAROTTA, PAOLO GRAZIOSI, MASSIMILIANO GALLO, TECO CELIO, MARIA PIA TIMO, MAURIZIO LOMBARDI, GIGIO MORRA Il terzo adattamento cinematografico di Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino, dopo quelli del 1972 e del 2002, si proponeva, nelle intenzioni del regista, di mantenere una fedeltà consapevole al messaggio racchiuso intimamente da Collodi quando pubblicò a dispense quello che sarebbe diventato il più famoso romanzo per ragazzi al mondo. [+]

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dandy lunedì 1 febbraio 2021
ancora una volta. Valutazione 2 stelle su cinque
100%
No
0%

Ennesima versione delle avventure del più celebre burattino del mondo.Garrone(che sceneggia con Ceccherini)cerca l'attenzione totale al testo originario(non del tutto rispettata) e alle prime edizioni illustrate(da Enerico Mazzanti nel 1883 e Carlo Chiostri nel 1901).Si serve della fotografia spenta di Nicolaj Bruel per conferire un'atmosfera generale di miseria e squallore decisamente azzeccata(anche il Paese dei Balocchi è volutamente antispettacolare)e riprende certi tocchi ambigui dal precedente "Il racconto dei racconti"(la mutevole Fata Turchina,la mostruosità del Pescecane).Ma qui all'innegabile meraviglia visiva nonchè ottima direzione degli attori(dal piccolo Iealpi alla coppia Ceccherini-Papaleo a un Benigni abbastanza misurato,e al momento l'unico ad aver interpretato sia Geppetto che Pinocchio in due film differenti)non corrisponde la stessa passione . [+]

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