È solo la fine del mondo

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Un film di Xavier Dolan. Con Gaspard Ulliel, Nathalie Baye, Léa Seydoux, Vincent Cassel.
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Titolo originale Juste la fin du monde. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 95 min. - Francia 2016. - Lucky Red uscita mercoledì 7 dicembre 2016. MYMONETRO È solo la fine del mondo * * * - - valutazione media: 3,41 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
howlingfantod giovedì 8 dicembre 2016
trattenere, tacere...vedere Valutazione 5 stelle su cinque
71%
No
29%

Se qualcuno non conosce il cinema di Dolan e le tematiche fortemente drammatiche che affronta nei suoi film e magari dopo dieci minuti o meno se ne volesse uscire dalla sala, perché il film è lento, senza costrutto, il suggerimento sarebbe quello di soffermarsi unicamente sulle interpretazioni degli attori difficili da poter classificare distintamente e quindi da oscar collettivo, dalla madre Natalie Baye, alla bellissima Léa Seydoux, al tenebroso e sempre duro ed insensibile Vincent Cassell (ma poi si capisce che non è così) all’eterea di lui moglie Marion Cotillard fino al protagonista principale, il meno conosciuto ma anche lui bravissimo Gaspard Ulliel, che interpreta il ruolo del fratello omosessuale che se ne è andato dodici anni prima in città per fuggire dal mondo evidentemente angusto familiare e dedicarsi alla sua vocazione artistica. [+]

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kimkiduk domenica 11 dicembre 2016
estetismo Valutazione 2 stelle su cinque
58%
No
42%

Non mi è piaciuto. Soprattutto perchè da Dolan (penso uno dei più grandi registi del prossimo mezzo secolo) e da dopo Tommy ti aspetti di più. E' un giovane regista ormai diventato quasi cult, bravissimo in tutto decisamente. Arriva all'osso di molti suoi argomenti, nell'analisi delle persone, nell'interiorità di tutti, nell'analisi approfondita dei perchè e dei per come mai uno si comporta. Senza essere omofobo è tipico di un omosessuale che sicuramente ha l'analisi e la sensibilità tra i propri pregi. Ma proprio per questo vorrei si staccasse da questo continuo "non essere capito". Ho trovato pesante (e lo dico raramente) insistere su un dover dire una cosa e non dirla. [+]

[+] bravo (di no_data)
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maria cristina nascosi sandri lunedì 12 dicembre 2016
intraprendo un viaggio per annunciare la mia morte Valutazione 4 stelle su cinque
72%
No
28%

Rec. di Maria Cristina NASCOSI SANDRI - Intraprendo un viaggio per annunciare la mia morte...è una delle prime frasi dell'ultimo film del giovane e sempre più bravo e giovane Xavier Dolan, una carriera cinematografica a tutto tondo - lui scrive, monta, sceneggia, crea costumi e dirige un film-pièce, E' solo la fine del mondo che ha pure doppiato in lingua inglese e con che proprietà di definizione e puntualità di termini e sinonimi.

Il film, vincitore del Grand Prix di Cannes 2016, esce finalmente in Italia, atteso e, probabilmente, molto amato, almeno dai fans di Dolan. [+]

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zarar lunedì 12 dicembre 2016
tra stanislavskij e beckett Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Il regista Xavier Dolan trasferisce sullo schermo la pièce teatrale di J.-L. Lagarce, scritta quando il drammaturgo si sapeva già mortalmente malato di AIDS. E’ questa la situazione del protagonista, Louis, che sa di essere malato terminale e decide di tornare dalla sua famiglia, che vive ‘da qualche parte’ e che non vede da dodici anni, con lo scopo dichiarato di comunicare che sta per morire. A casa lo aspettano ignari, in un clima che si rivela subito teso e febbrile, tra preparativi di festa, nervosismo accentuato e scontri di sguardi e di parole. Ci sono la svagata madre, il nevrotico fratello Antoine, la dolce cognata Suzanne, la  disorientata sorella Catherine. [+]

[+] condivido il giudizio...... (di francesco2)
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vanessa zarastro sabato 10 dicembre 2016
le famiglie e l’incomunicabilità Valutazione 0 stelle su cinque
71%
No
29%

Un film tratto da una pièce teatrale che Dolan ha lasciato palese nella sua strutturazione, lavorando prevalentemente sui primi piani, sulle messe a fuoco e sulle sfocature. Ambientato nella campagna del Quebec nella cui casa di famiglia torna Louis, scrittore teatrale malato di Aids, con l’intenzione di comunicare a tutti la sua fine imminente. Dopo dodici anni di assenza Louis (Gaspard Ulliel) ritrova una famiglia tutta ripiegata su se stessa, ripetitiva e problematica, con difficili dinamiche tra i membri. Ligiti intrecciati tra fratello e sorella, tra sorella e la madre, e tra il fratello e sua moglie. La sua presenza di persona dolce, silenziosa di pochissime parole – ma di autore di successo – scatena una serie di proiezioni da parte dei vari personaggi. [+]

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robroma66 domenica 11 dicembre 2016
il tutto è inferiore alla somma delle parti Valutazione 2 stelle su cinque
75%
No
25%

“Dopo dodici anni di assenza, ho paura di tornare, di rivederli” dice il protagonista. Louis, drammaturgo di successo, torna dai suoi per annunciare la sua morte imminente. A casa lo accoglie una famiglia che è un concentrato di tipologia umana della società occidentale: la sorella Suzanne lo mitizza; la madre è affettuosa ma autoreferenziale e spera che ogni frattura si ricomponga; il fratello Antoine è violento, respingente, timoroso che il ritorno del figliol prodigo sparigli le carte; la cognata Catherine è insicura, intuitiva, tenera e impacciata. Film acclamato dalla critica e scelto a rappresentare il Canada per il miglior film straniero agli Oscar 2017, è tratto da una pièce teatrale del 1990 del francese Jean-Luc Lagarce, morto di AIDS nel 1995. [+]

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enzo70 domenica 18 dicembre 2016
alla fine della proiezione, spettatori delusi Valutazione 2 stelle su cinque
88%
No
13%

Dolan, uno dei più promettenti registi sulla scena internazionale, porta sul grande schermo un’opera teatrale ad atto unico di Jean-Luc Lagarce. Louis è un giovane artista di successo che non torna a casa da 12 anni; ma la morte incombe ed allora Louis deve tornare a casa per comunicare alla famiglia che la prossima lontananza sarà quella definitiva. La madre, la sorella, il fratello e la cognata lo attendono con ansia ed affetto, ma questi due sentimenti verranno sovrapposti, generando una continua conflittualità. Il film di Dolan utilizza lo strumento del dialogo monodirezionale, in cui, sostanzialmente, la famiglia comunica a Louis un disagio profondo, con toni diversi a seconda delle caratteristiche caratteriali del componente famigliare. [+]

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ladyveil lunedì 17 ottobre 2016
emozionante Valutazione 5 stelle su cinque
55%
No
45%

Il ritorno a casa, dopo 12 anni. Non è la fine del mondo, rivedere madre e fratelli, passare una giornata con la propria famiglia..
Xavier Dolan parte morbido ma montaggio e colonna sonora non ingannano lo spettatore. Le cose non sono così semplici come sembrano. Il tempo di un respiro e ci commuoviamo di fronte alla malinconia, ai ricordi, i rimpianti, i sogni di tutta una vita mischiati alla claustrofobia, le incomprensioni, gli scontri e gli abbracci in una famiglia dove ciascuno ha qualcosa da dire e nessuno riesce a esprimerlo. Tolstoj ha detto "Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo". Ma, in fondo, la nostra famiglia è l'unica famiglia che abbiamo. [+]

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emyliu` lunedì 12 dicembre 2016
primi piani dell'anima Valutazione 4 stelle su cinque
70%
No
30%

Solo primi piani dell'anima in questa coinvolgente piece cine-teatrale con un superbo cast di attori totalmente francese. Profonda immersione introspettiva nei rapporti conflittuali tra un giovane scrittore e la sua famiglia di origine. Gaspard Ulliel è il bel Luis, commediografo di successo che scopre di essere malato terminale e torna a casa dopo 12 anni per annunciare l'imminente fine del suo mondo. Vincent Cassel è Il fratello maggiore frustrato e violento che non ha mai perdonato al fratello minore di essere migliore di lui. Marion Cotillard la cognata sensibile e insicura che in un primo piano di sguardi sembra comprendere il suo male oscuro. La bella Léa Seydoux, sorella minore lasciata da piccola e mai vista crescere, ha un viscerale bisogno di conoscere il fratello che adorava da bambina. [+]

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lbavassano domenica 18 dicembre 2016
contravveleno natalizio Valutazione 4 stelle su cinque
70%
No
30%

Ottimo film teatrale, e come tale fondato sulla saldezza della sceneggiatura, sulla bravura degli interpreti, tutti, ma anche sul virtuosismo del montaggio, sulle vertiginose accelerazioni dei campi-controcampi e sulle pause riflessive, squarci nell'interiorità dei personaggi. Film di monologhi, in realtà, più che di dialoghi, perché nessuno, forse neppure il taciturno protagonista, ha volontà di ascoltare e comprendere, ma bisogno di urlare, anche sottovoce, la propria sofferenza, e l'invito al silenzio rivolto alla balbettante cognata (la sempre più grande Marion Cotillard) è il gesto che significativamente suggella il tutto. Film di ferite mai cicratizzate, pronte a riaprirsi e grondare sostanze sgradevoli (Vincent Cassel, straordinario "cattivo", anche e soprattutto nelle crepe della propria cattiveria). [+]

[+] film noioso... (di francesca50)
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