Lettere di uno sconosciuto

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Un film di Zhang Yimou. Con Li Gong, Dao Ming Chen, Huiwen Zhang, Guo Tao, Peiqi Liu.
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Titolo originale Coming Home. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 111 min. - Cina 2014. - Lucky Red uscita giovedì 26 marzo 2015. MYMONETRO Lettere di uno sconosciuto * * 1/2 - - valutazione media: 2,93 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
flyanto giovedì 2 aprile 2015
quando l'amore va oltre i confini della memoria Valutazione 3 stelle su cinque
85%
No
15%

 Film in cui si racconta di una donna abbastanza giovane alla quale, nel corso della rivoluzione culturale voluta da Mao Tse Tung in Cina, viene arrestato e deportato nei campi di lavoro per svariati anni il marito. Ella sarà così costretta a vivere e mantenere la propria figlia piccola da sola fino a quasi la sua età adulta, aspettando e sperando, nel frattempo, sempre il ritorno del suo consorte. Ma quando questi finalmente riuscirà a tornare ed a ricongiungersi con lei, sarà ormai troppo tardi perchè ella, colpita da una forma di profonda amnesia, non lo riconoscerà più.

Quest'ultima opera del regista cinese Zhang Yimou presenta una storia molto delicata e romantica di una donna che attende incessantemente il ritorno del proprio amato consorte nel corso di tutta la sua esistenza, peraltro assai grama in quanto sola ed in condizione di forzata obbedienza al Partito Nazionale. [+]

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silvano bersani lunedì 30 marzo 2015
la cina torna ad essere vicina Valutazione 4 stelle su cinque
80%
No
20%

Rimaniamo sempre affascinati dinnanzi all'opera del genio artistico di Zhang. Conseguenza di quella sottile ansia che ci porta ad esplorare l'universo parallelo, ma infine mai così distante, di una cultura e di una civiltà che solo la geografia colloca apparentemente dall'altra parte del mondo.
Zhang, giova ricordarlo, arriva, anzi esplode sugli schermi europei in virtù di opere come Lanterne Rosse o Hero o La Foresta dei pugnali volanti o come l'epico La Città Proibita, vero fiume in piena tanta è la materia che lui mette dentro la pellicola, vera festa per gli occhi e astuto gioco tra la simmetrica geometria della sceneggiatura e della composizione formale dell'immagine. [+]

[+] il commovente “ritorno a casa” di zhang yimou (di antonio montefalcone)
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nanni giovedì 2 aprile 2015
lettere da uno sconosciuto Valutazione 4 stelle su cinque
88%
No
13%

La rivoluzione culturale avrebbe dovuto far fare alla giovane rivoluzione comunista  cinese un  salto di qualità nella realizzazione del cosiddetto uomo nuovo, invece, per moltissimi  aspetti fu solo un’esperienza criminale al pari di tutti gli altri regimi totalitari e di uomini nuovi, come ci descrive zhang Yimou, neanche l'ombra.
È dentro questo  quadro,  sottolineando  quella mancata realizzazione e senza voler essere veementemente  anticomunista  che l'autore  svolge la narrazione di “lettere da uno sconosciuto”.
Quando Lu verrà arrestato, per le sue idee poco rivoluzionarie e spedito in un campo di rieducazione, la sua giovane moglie e madre farà  ogni sacrificio per salvargli la vita, sacrifici che poi pagherà con la propria salute in tutti i sensi. [+]

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goldy sabato 28 marzo 2015
questo si che è amore Valutazione 4 stelle su cinque
75%
No
25%

Una storia struggente per dedizione e  amore vero. Una ricordo delle devastazioni provocate dall'assurdità della Rivoluzione Culturale  a uomini e famiglie paragonabili in certi casi alle deportazioni  ebraiche. . Zan Yi Mou ricorda alle nuove generazioni un periodo  di grandi sconvolgimenti  che benchè dettate dall'intenzione di capovolgere le scale di valori del mondo occidentale si rivelarono utopiche e crudeli. Non è una rievocazione storica ma parte dal vissuto di due cittadini le cui vite sono uscite rovinate e per sempre da questi eventi, E' un bel modo di leggere la storia osservando l'infinitamente piccolo del vissuto di due oscuri  individui che subiranno conseguenze irreparabili  volute dall'assurdità della storia. [+]

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luigi chierico venerdì 15 aprile 2016
2 parte quando l’amore e’ poesia Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Un film capolavoro a mio giudizio perché non manca di nulla; la lentezza e l’apparente poco dialogo sono assolutamente necessari a non far allontanare lo spettatore dalla realtà, come anche la fotografia bellissima non si avvale del colore e della bellezza esteriore, lasciando che sul bianco e nero emerga generalmente solo il rosso, colore caro alla Cina, vedi la bandiera e il famoso libretto di Mao Zedong, la colonna sonoora molto bella ed adeguato,il canto finale solenne ed appaganta, l’amore riunisce la famiglia, poco conta l’aspetto fisico per fare dall’Amore una cosa grande e sacra, non occorre essere Apollo e Dafne per vivere l’Amore. Per chi ancora sa amare per una intera vita, nel bene e nel male, sarà facile immedesimarsi nel dolore di questa coppia di innamorati alla ricerca di sé stessi in una affannosa strategia e in una paziente attesa; per molti dagli amori stagionali il film sublime e commuovente sarà invece banale ed assurdo, incomprensibile. [+]

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luigi chierico venerdì 15 aprile 2016
1/ parte quando l’amore e’ poesia Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

L’approccio con questo delicatissimo film che fa dell’Amore una poesia, una lirica,non è certo facile. Per poterlo apprezzare in tutta la sua portata è necessario essere capaci di immedesimarsi nella storia, nei personaggi, in un mondo che non ci appartiene. Ambientato nel periodo che ha preceduto e seguito la rivoluzione culturale di Mao in Cina (1966 – 1969) il film riporta una storia iniziata appunto prima e finita dopo tale periodo. Il regista non si pronuncia sulle conseguenze socio-politiche ed economiche che ne derivarono in una popolazione di circa 800 milione a quell’epoca( attualmente la Cina ne conta circa 1 miliardo e mezzo) ma punta il suo obiettivo su un microrganismo, una modesta famiglia formata da una coppia innamorata ed una figlia. [+]

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fabiofeli lunedì 6 aprile 2015
lei non mi ricorda, ma io so bene chi è lei Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Non ha dubbi Feng (Gong Li), una donna cinese, il marito della quale, Lu (Dao Ming Chen), è stato imprigionato per motivi politici all’inizio della Rivoluzione Culturale ed è riuscito a fuggire dal campo di lavoro: se si farà vivo, cercherà  di aiutarlo a nascondersi nonostante le sanzioni che tale comportamento provocherebbe. Non ha ugualmente dubbi Dan Dan (Huiwen Zhang), la figlia adolescente di Lu che studia con grande determinazione danza in una scuola di partito e sogna il ruolo di protagonista nel balletto “Il Distaccamento Rosso Femminile”: lei denuncerà il padre che non vede dall’età di tre anni, se avrà notizie di lui, perché la devozione al partito nella “nuova era” è più forte del legame familiare e perché un comportamento opposto distruggerebbe la realizzazione del suo sogno. [+]

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gabrielebaldin martedì 21 aprile 2015
il ricordo di un tempo che fu Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Ancora una volta il grande regista Zhang Yimou dimostra di essere uno dei registi migliori, più raffinati che ci siano
Questo film che inizia con un tono più acceso, più movimentato passa poi ad uno stile più calmo, pacato, lento, si potrebbe dire che segue la vita della protagonista, i suoi cambiamenti sia fisici ma soprattutto mentali.
In completo disaccordo con la recensione io ho trovato splendida come sempre Gong Li, e giustissima la sua interpretazione della seconda parte, quando finita la rivoluzione culturale la ritroviamo ormai ombra di quella insegnante e donna che era stata, la vediamo girare piano e quasi sofferente, smarrita per casa e anche fuori, per poi capire che ormai la sua mente non è più lucida, ma senza capire il vero motivo, uno pensa che possa essere un inizio di demenza o di alzheimer, oppure una conseguenza della caduta e ferita alla testa in stazione quando cercava di portare viveri e coperte al marito fuggitivo, insomma lo spettatore non riesce a capire il vero motivo di questo cambiamento dell'insegnante Feng, però soffre nel vedere che finalmente il marito libero che torna a casa e trova una moglie che non è più in grado di riconoscerlo e lo aspetterà per tutta la vita, nonostante lui le rimarrà sempre a suo fianco fingendosi un'altra persona, e poi come non commuoversi (io ho proprio pianto) in quella scena in cui lui entra nella casa di lei (la loro casa) in una delle tante volte in cui lei era uscita x andare a cercarlo in stazione, si siede davanti al piano e mentre lei sale le scale inizia a suonare . [+]

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filippo catani lunedì 5 settembre 2016
lottare per amore Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
0%

Cina.  Un professore, oppositore del regime, dopo essere stato tradito dalla figlia finisce per essere rieducato nell'ambito della rivoluzione culturale promossa da Mao. Una volta rientrato dalla prigionia, l'uomo cerca di riconquistare l'affetto della moglie che però soffre di amnesie.
Yimou ci regala un melodramma intenso calato nella difficile realtà della Cina pre e post Rivoluzione culturale. Impossibile non appassionarsi alla vicenda del povero professore che prima viene tradita dalla figlia desiderosa di mettersi in luce con il partito per avere la parte principale in un balletto. Quindi poi pronto a tutto per riconquistare la donna che ama ma che però non lo riconosce più (struggenti le immagini di quando lei si reca quotidianamente alla stazione in attesa del marito). [+]

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stefano manferlotti mercoledì 28 dicembre 2016
i mali della rivoluzione culturale Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
0%

A ben vedere, il film mira ad evidenziare in sottofondo, vale a dire senza proclami e senza sottolineature esplicite (con tanta maggiore efficacia, quindi) le devastazioni prodotte dalla cosiddetta "rivoluzione culturale": fra queste, l'annientamento di affetti primari, in specie all'interno della famiglia, che in Cina è da millenni l'istituzione fondamentale della società. Il tema centrale è questo. Ottima l'intenzione ma, come è già stato sottolineato da altri, il film fa presto a snervarsi in un sentimentalismo privo di palpiti autentici, che lascia lo spettatore deluso di fronte ad una grande occasione mancata. La gamma espressiva degli attori è ridotta al minimo, il che rende ripetitive e in parte prolisse troppe scene. [+]

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