pointbreak
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martedì 13 ottobre 2015
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il silenzio è d'oro, le parole sono d'argento
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Gangster-movie che stenta a decollare e che pare destinato al semplice entertainment. Non può competere con i grandi cult di Scorsese o Coppola. Nonostante l'indiscusso talento di Johnny Depp, la pellicola non lascia memoria.
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Gangster-movie che stenta a decollare e che pare destinato al semplice entertainment. Non può competere con i grandi cult di Scorsese o Coppola. Nonostante l'indiscusso talento di Johnny Depp, la pellicola non lascia memoria. All'uscita dalla sala ci si rende conto di non avere incamerato scene madri o artifici tecnici particolari. Resta un sottile senso di vuoto, di qualcosa che manca per farlo entrare nei cult del genere. Due ore che frizionano tra tempi morti e scenografia trascurata.
Probabilmente l'unica scena riuscita, l'unica che resta in memoria, è quella della cena a casa di Connolly, l'agente viscido e corrotto dell'Fbi. E in particolare il doppio momento in cui gli occhi di ghiaccio di Depp (Jimmy Whitey Bulger) minacciano prima l'agente Morris dell'Fbi con la celebre frase «il silenzio è d'oro, le parole sono d'argento», e subito dopo quando "soffoca" le paure della moglie di Connolly, Marianne. Un plauso a questa interpretazione di Julianne Nicholson, davvero credibile. Il resto del cast non eccelle, ma tiene botta. Su tutti, spiccano chiaramente i talenti di Benedict Cumberbatch e Kevin Bacon, ma anche il giovane Jesse Plemons che apre il valzer delle confessioni all'Fbi. Un po' sopra le righe l'interpretazione di Peter Sarsgaard.
Nonostante i pochi picchi, la sensazione del pubblico all'uscita della sala è di appagamento. Puro intrattenimento e violenza, destinati a livellarsi sulla quasi-sufficienza. Ci si aspettava di più.
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filippo catani
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martedì 29 marzo 2016
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buon gangster movie con un valido depp
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Boston. Un pericolosissimo gangster senza scrupoli arriva a sfruttare l'FBI per eliminare i propri rivali in affari ricevendo protezione nei suoi affari.
Una storia tosta quella messa in scena da Cooper che si gioca su due piani. Il primo è quello concentrato sul protagonista, il terribile boss Bulger uno dei criminali più ricercati d'America. In famiglia si prende cura della madre e del figlio ma in affari è spietato specialmente con chi lo tradisce o parla con la polizia. L'uomo allo stesso tempo gode della protezione offertagli non solo dal fratello senatore ma anche e soprattutto da un vecchio amico d'infanzia desideroso di fare carriera nell'FBI ma avido di ricchezze.
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Boston. Un pericolosissimo gangster senza scrupoli arriva a sfruttare l'FBI per eliminare i propri rivali in affari ricevendo protezione nei suoi affari.
Una storia tosta quella messa in scena da Cooper che si gioca su due piani. Il primo è quello concentrato sul protagonista, il terribile boss Bulger uno dei criminali più ricercati d'America. In famiglia si prende cura della madre e del figlio ma in affari è spietato specialmente con chi lo tradisce o parla con la polizia. L'uomo allo stesso tempo gode della protezione offertagli non solo dal fratello senatore ma anche e soprattutto da un vecchio amico d'infanzia desideroso di fare carriera nell'FBI ma avido di ricchezze. Alla fine Bulger sarà costretto ad anni di latitanza fino a qualche anno fa quando una soffiata ne permise l'arresto. Insomma un buon film di genere ma la notizia migliore se vogliamo è rivedere Depp recitare un ruolo intenso e con bravura dopo i filmetti spesso flop degli ultimi anni.
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veronica
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mercoledì 15 febbraio 2017
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benvenuta noia
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Mi fa rabbia che una storia reale e cruda come quella del secondo criminale più ricercato dall'FBI, sia stata raccontata in modo così insipido, castrata emozionalmente da una sceneggiatura priva di struttura, esaltata da una regia lenta e allo stesso tempo eccessivamente veloce nella descrizione di eventi fondamentali per lo spettatore. Si assiste a gente che viene picchiata,ammazzata e torturata; niente di nuovo e neanche così tanto macabro da crearti orrore, sotto questo punto di vista, fa più effetto una puntata di 40 minuti di The Walking Dead che 2 ore di Black Mass .
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Mi fa rabbia che una storia reale e cruda come quella del secondo criminale più ricercato dall'FBI, sia stata raccontata in modo così insipido, castrata emozionalmente da una sceneggiatura priva di struttura, esaltata da una regia lenta e allo stesso tempo eccessivamente veloce nella descrizione di eventi fondamentali per lo spettatore. Si assiste a gente che viene picchiata,ammazzata e torturata; niente di nuovo e neanche così tanto macabro da crearti orrore, sotto questo punto di vista, fa più effetto una puntata di 40 minuti di The Walking Dead che 2 ore di Black Mass .I personaggi non vengono compresi pienamente e il dito non va puntato sugli attori ma indubbiamente su Cooper e i due sceneggiatori Jez Butterworth e Mark Mallouk , colpevoli di aver dato priorita' ad una violenza gratuita e inutile, privando i personaggi dello spessore che meritavano.
Il buon cast è capitanato da un glaciale Deep che con i denti marci, gli occhi malvagiamente azzurri e la testa stempiata, emana con discreta bravura l'anima nera e tormentata di Whitey.
Joel Edgerton impersona l'ambizioso agente dell'FBI Jonh Connoly. Ammirato nei panni di Tom Buchanan nel Il Grande Gatsby , Edgerton padroneggia con disinvoltura un personaggio ambiguo, forse alle volte troppo sopra le righe nell'interpretazione ma pur sempre potente.
Kevin Bacon è il nevrotico agente dell'FBI a capo dell'ufficio dei presunti guardiani di Boston, mentre Benedict Cumberbatch ( The Imitation Game ) interpreta il fratello di Bulger : personaggio dal forte legame con il protagonista ma raccontato con una certa freddezza; Cumberbatch e il suo Bill Bulger, uomo politicamente corretto, risulta quasi superfluo all'interno dalla trama del film di Scoot Cooper ( Crazy Heart ).
Un uomo come Bulger, che per anni ha giostrato a suo piacimento l'FBI, a tal punto da riuscire non solo a diventare il Capo dei Capi alle loro spalle, ma anche di sparire per più di 15 anni, manca totalmente di credibilita'.Nonostante si percepisca in alcuni frammenti del film la sua mente contorta, sofferente e indirizzata verso il male, anche in questo caso il regista non riesce a delinearne i contorni, rendendo tutto molto sbiadito.
Stesso discorso per gli scagnozzi della Winter Hill Gang, ignorati pur essendo indispensabili alla trama.
La parte più interessante sono le immagini dei veri protagonisti che accompagnano i titoli di coda. L'unica emozione provata alla fine é il rammarico che qualcuno possa aver sprecato
così tanto potenziale per vendere noia ... PECCATO!
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(di alexlaby)
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compos sui
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lunedì 12 ottobre 2015
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il degno ritorno di johnny depp
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Era da tempo che aspettavo un film con un Johnny Depp protagonista che non fosse il solito "sopra le righe" ma che sfruttasse a pieno il potenziale dell'attore, ebbeno questo Black Mass è quello che stavo aspettando. Liberatosi di quella appiccicosa maschera di estrosità gratuita mista a stramberia narcisistica a cui il successo della saga di Sparrow lo aveva condannato, Depp torna sul grande schermo nelle vesti del gangster Whitey Bulger, e lo fa divinamente. Molti hanno criticato selvaggiamente questa pellicola confrontandola ad altri film del genere gangster-movie. Non hanno capito niente. Questo film non è un gangster-movie; è vero, le vicende narrate appartengono al mondo della malavita, ma questo perchè sono vissute in prima persona da James che guarda caso è una persona realmente esistita così come tutti i fatti del film sono realmente accaduti.
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Era da tempo che aspettavo un film con un Johnny Depp protagonista che non fosse il solito "sopra le righe" ma che sfruttasse a pieno il potenziale dell'attore, ebbeno questo Black Mass è quello che stavo aspettando. Liberatosi di quella appiccicosa maschera di estrosità gratuita mista a stramberia narcisistica a cui il successo della saga di Sparrow lo aveva condannato, Depp torna sul grande schermo nelle vesti del gangster Whitey Bulger, e lo fa divinamente. Molti hanno criticato selvaggiamente questa pellicola confrontandola ad altri film del genere gangster-movie. Non hanno capito niente. Questo film non è un gangster-movie; è vero, le vicende narrate appartengono al mondo della malavita, ma questo perchè sono vissute in prima persona da James che guarda caso è una persona realmente esistita così come tutti i fatti del film sono realmente accaduti. Questo è un film biografico, ed a un film biografico non si può condannare niente di quello che a questo film è stato condannato, perchè la narrazione deve essere fedele il più possibile alla realtà dei fatti. Narrativamente questo film è perfetto. Visivamente bella la desaturazione dei colori fatta eccezione per l'azzurro, colore degli occhi di James che accecano tra il grigiume ovattato generale. Questa pellicola mantiene le sue promesse.
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themaster
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giovedì 10 marzo 2016
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la rappresentazione del male insito nella società
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Dopo i bellissimi Crazy Heart e Out Of The Furnace-Il Fuoco della Vendetta,Scott Cooper si cimenta in questo gangster movie che si ispira allo Scorsese dei primordi,in cui la cattiveria e la glacialità delle trame e dei personaggi la facevano da padrone,tuttavia questo mestierante ha apportato una propria impronta allo stile nettamente scorsesiano,infatti Cooper non porta mai i suoi spettatori a provare empatia per i personaggi che risultano tutti difettosi e incredibilmente umani,cosa che a mio parere manca allo Scorsese di The Departed che cerca ancora di indirizzare lo spettatore del film verso una simpatia nei confronti dei suoi personaggi.
Johnny Depp è stato l'aspetto più chiacchierato di questo film,mentre poi è il fattore meno riuscito,la sua interpretazione infatti è di mestiere e,nonostante faccia molto bene il suo lavoro a parte un paio di scene in cui risulta veramente inquietante,risulta anche abbastanza sottotono,anche a causa del trucco posticcio che caratterizza il personaggio di James Whitey Bulger.
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Dopo i bellissimi Crazy Heart e Out Of The Furnace-Il Fuoco della Vendetta,Scott Cooper si cimenta in questo gangster movie che si ispira allo Scorsese dei primordi,in cui la cattiveria e la glacialità delle trame e dei personaggi la facevano da padrone,tuttavia questo mestierante ha apportato una propria impronta allo stile nettamente scorsesiano,infatti Cooper non porta mai i suoi spettatori a provare empatia per i personaggi che risultano tutti difettosi e incredibilmente umani,cosa che a mio parere manca allo Scorsese di The Departed che cerca ancora di indirizzare lo spettatore del film verso una simpatia nei confronti dei suoi personaggi.
Johnny Depp è stato l'aspetto più chiacchierato di questo film,mentre poi è il fattore meno riuscito,la sua interpretazione infatti è di mestiere e,nonostante faccia molto bene il suo lavoro a parte un paio di scene in cui risulta veramente inquietante,risulta anche abbastanza sottotono,anche a causa del trucco posticcio che caratterizza il personaggio di James Whitey Bulger.
Jesse Plemons,direttamente dalla quinta stagione di Breaking Bad porta in scena un personaggio veramente inquietante che dall'inizio del film rientra nella cerchia di Whitey tra i membri più fidati,inoltre il suo personaggio,Kevin Weeks,è stato uno dei membri chiave per la cattura del criminale e la distruzione del suo racket.
Gli altri attori fanno molto bene il loro lavoro,tranne Joel Edgerton e Benedict Cumberbatch che sono semplicemente perfetti.
Cooper conosce bene i suoi limiti e non cerca mai di strafare,gioca infatti molto di regia e di montaggio restituendo una sensazione di fredda cronaca,che disturba e non poco,anche grazie alla violenza abbastanza esplicita che viene messa in gioco,questo è il vero elemento distintivo di Black Mass,non sembra quasi mai di assistere ad un cinema di intrattenimento,ma ad una cronaca,una sorta di ritratto crudissimo della violenza che l'uomo esercita,Cooper con Black Mass mette in scena la rappresentazione del male insito nella società e della corruzione delle forze dell'ordine,inoltre è interessante capire la ragione del titolo,i racket e i maneggiamenti di James Bulger infatti inglobano tutto e tutti come una massa nera,una macchia di pece,tutto ciò a cui Johnny Depp mette mano nel film si annichilisce,come una sorta di Re Mida al contrario,incluse le carriere del fratello senatore Billy Boy(Cumberbatch) e di John Connolly(Edgerton),che finiranno inglobati in questo sistema malato e permeato da un sadismo quasi patologico.
La fotografia è glaciale e rende ancora più cruda la violenza messa in gioco,se pur a tratti un pò patinata.
In sintesi,Black Mass è sicuramente un gangster movie riuscito,non è un grande film,sicuramente non è un capolavoro,ma è proprio un bel film,due ore e dieci che sembrano venti minuti,scritto discretamente e girato,montato e fotografato benissimo da uno Scott Cooper che si riconferma essere un mestierante che sa il fatto suo e,pur senza eccedere in tecnica e virtuosismi offre la classica regia invisibile,in senso però positivo,un'impianto tecnico che nasconde e occulta tutte le trovate forti e incisive di cui è pregno in favore della fruizione del film da parte di un pubblico più ampio,invece il film è stato gradito poco e non ha fatto un gran successo e temo che Cooper prima che faccia un'altro film dovrà aspettare un po di tempo. Black Mass rimane un film forte che se pur naviga nel mare del già visto lo fa in manierà stilosa e sinuosa e si insinua lentamente nella pelle dello spettatore che riesce a coglierne la bellezza e la forza. Cattivo e realistico. Voto 7,5/10
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onufrio
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martedì 20 settembre 2016
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the boss of south boston
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White Bulger (J.Depp) è un gangster di South Boston con alle spalle 9 anni di carcere ad Alcatraz, la sua banda è in continua lotta con la mafia italiana, e la proposta del suo amico d'infanzia John Connolly ,divenuto agente, di diventare un informatore dell'FBI al fine di scovare ed arrestare la banda degli italiani porta Bulger ad approfittarsene e creare un suo impero incontrastato con tanto di protezione delle forze dell'ordine, divenendo così uno dei Boss più importanti. Strutturalmente indiscutibile, il film manca di adrenalina, i personaggi mantengono un profilo basso e ciò non crea quell'arricchimento che per forza di cose un cinema dal genere gangster ne necessita.
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White Bulger (J.Depp) è un gangster di South Boston con alle spalle 9 anni di carcere ad Alcatraz, la sua banda è in continua lotta con la mafia italiana, e la proposta del suo amico d'infanzia John Connolly ,divenuto agente, di diventare un informatore dell'FBI al fine di scovare ed arrestare la banda degli italiani porta Bulger ad approfittarsene e creare un suo impero incontrastato con tanto di protezione delle forze dell'ordine, divenendo così uno dei Boss più importanti. Strutturalmente indiscutibile, il film manca di adrenalina, i personaggi mantengono un profilo basso e ciò non crea quell'arricchimento che per forza di cose un cinema dal genere gangster ne necessita. Sull'attore principale c'è poco da dire, ennesima interpretazione perfetta.
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iuriv
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martedì 15 maggio 2018
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già visto.
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Gangster movie di stampo piuttosto classico, Black Mass ci racconta la storia (vera dicono) di James Bulger e di come, con l'aiuto dell'FBI, sia riuscito a costruirsi un impero criminale in quel di Boston.
E' talmente classico questo film che, sotto il pesante trucco, Johnny Depp ricorda vagamente Ray Liotta. Una volta tanto, comunque, l'attore americano abbandona le macchiette che troppo spesso l'hanno caratterizzato in questi ultimi anni, per darsi a una recitazione più quadrata.
Del resto quello messo su per questa pellicola è un buon cast.
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Gangster movie di stampo piuttosto classico, Black Mass ci racconta la storia (vera dicono) di James Bulger e di come, con l'aiuto dell'FBI, sia riuscito a costruirsi un impero criminale in quel di Boston.
E' talmente classico questo film che, sotto il pesante trucco, Johnny Depp ricorda vagamente Ray Liotta. Una volta tanto, comunque, l'attore americano abbandona le macchiette che troppo spesso l'hanno caratterizzato in questi ultimi anni, per darsi a una recitazione più quadrata.
Del resto quello messo su per questa pellicola è un buon cast. Seppur con qualche attore fuori posto (credo poco a Dakota Johnson in quei panni, devo dire la verità), la forza propulsiva dei caratteri principali dona un buon impulso alla trama. Menzione di spicco in questo senso va a Joel Edgerton, bravo a impersonare il poliziotto doppiogiochista che perde la rotta.
Per il resto non c'è nulla di nuovo sotto il sole. Una sceneggiatura piuttosto lineare, basta sulla solita imprevidibilità del capo criminale con l'ormai ovvia scena di finta minaccia, fa da sfondo a una regia ordinata e non particolarmente guizzante.
Vero è che, quantomeno, non gioca sull'epica del crimine, furbizia usata fin troppo spesso al cinema e in TV. Peccato che sia un gesto d'onestà che non paga più di tanto.
Black Mass è un film che si fa guardare e scivola via bene grazie alla giusta gestione del ritmo. Ma in un mondo nel quale esistono le opere di Martin Scorsese, questa pellicola rischia di non lasciarsi dietro nulla di importante.
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alexfioravanti
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giovedì 27 agosto 2020
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un buon film
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Quando si ha a che fare con i film di mafia vengono subito in mente De Palma e Coppola non c'è niente da fare. Come se i film di questi grandi del cinema abbiano creato e allo stesso tempo demolito il genere del "gangster movie". Da amante del Padrino e Scarface devo dire che in parte questa linea di pensiero è vera però va dato merito agli altri film che hanno deciso di intraprendere questo filone.
Questo film sicuramente non brilla di pathos e di epicità, sembra quasi un film autobiografico sul criminale irlandese.......eppure la recitazione dei personaggi principali e non mi ha convinto. Johnny Deep con questo ruolo credo che abbia toccato tutti i punti possibili e immaginabili.
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Quando si ha a che fare con i film di mafia vengono subito in mente De Palma e Coppola non c'è niente da fare. Come se i film di questi grandi del cinema abbiano creato e allo stesso tempo demolito il genere del "gangster movie". Da amante del Padrino e Scarface devo dire che in parte questa linea di pensiero è vera però va dato merito agli altri film che hanno deciso di intraprendere questo filone.
Questo film sicuramente non brilla di pathos e di epicità, sembra quasi un film autobiografico sul criminale irlandese.......eppure la recitazione dei personaggi principali e non mi ha convinto. Johnny Deep con questo ruolo credo che abbia toccato tutti i punti possibili e immaginabili. Dal pirata, ad Edward con le mani di forbice, fino a Willi Wonka. Per questo non delude mai. Forse un po forzate le lenti a contatto, si poteva prendere un attore con gli occhi chiari, era palese che fossero lenti azzurre. Detto questo do tre stelle perchè l'interesse per vedere come andava a finire tra lui e il suo amico/agente dell'FBI io l'ho avuto e devo dire che il film è scivolato via senza neanche accorgemene. Non do di piu perche qualche scena d'azione, qualche sparatoria invece che solo omicidi a sangue freddo ci potevano anche essere.
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gabrykeegan
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giovedì 15 ottobre 2015
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gangster-movie su un "non gangster"
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Uno dei film più attesi dell'anno ci porta direttamente nei meandri più oscuri di una città conosciuta maggiormente per il suo ordine e la sua cultura. Non si tratta dei soliti mafiosi italo-americani, dei neri di American Gangster e neanche dei narcos sudamericani, ma di irlandesi nati e cresciuti in città, che si conoscono fin da bambini e vogliono diventarne i padroni.
Ma se italiani e latini hanno la loro tradizione criminale, le loro gerarchie e il loro codice d'onore, gli uomini di Bulger sono dei cani sciolti.
L'unica cosa che li tiene veramente uniti è la caparbia fermezza del loro capo, ex carcerato di Alcatraz e pieno di valori familiari, ma allo stesso tempo talmente lunatico e permaloso da uccidere le persone per una parola sbagliata o una sensazione.
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Uno dei film più attesi dell'anno ci porta direttamente nei meandri più oscuri di una città conosciuta maggiormente per il suo ordine e la sua cultura. Non si tratta dei soliti mafiosi italo-americani, dei neri di American Gangster e neanche dei narcos sudamericani, ma di irlandesi nati e cresciuti in città, che si conoscono fin da bambini e vogliono diventarne i padroni.
Ma se italiani e latini hanno la loro tradizione criminale, le loro gerarchie e il loro codice d'onore, gli uomini di Bulger sono dei cani sciolti.
L'unica cosa che li tiene veramente uniti è la caparbia fermezza del loro capo, ex carcerato di Alcatraz e pieno di valori familiari, ma allo stesso tempo talmente lunatico e permaloso da uccidere le persone per una parola sbagliata o una sensazione.
Se pensate che Johnny Depp sia l'unico vero protagonista, vi sbagliate. Al suo fianco, dall'inizio alla fine, c'è Joel Edgerton, strepitoso interprete di un agente dell'FBI che si sente talmente affine al criminale che conosce fin da bambino,da permettergli di fare il bello e il cattivo tempo pur di far carriera nell'agenzia federale.
Il film è infatti un intreccio di criminalità, politica e ambizione in tutti i lati della società che gestisce la vita dei cittadini.Le linee che si intersecano sono però grezze, di ragazzi di strada che si mettono gli abiti buoni, ma non li sanno portare.
Purtroppo per il regista Scott Cooper non è la storia di un grande gangster, come invece potrebbe sembrare dal clamore intorno al film (o addirittura dal sottotitolo della versione italiana). Jimmy Bulger non era un boss importante, era solo un pesce piccolo, scaltro e cattivo che ha sfruttato bene le sue conoscenze e la sua determinazione per scalare la disgustosa montagna della criminalità. Depp lo interpreta a meraviglia. Talmente tanto che la sua straordinaria abilità sembra quasi scavalcare il vero valore di un uomo che si è ritrovato a essere capo di un grande business illegale senza troppa lucidità. Johnny, truccato e stempiato per l'occasione, prende nome e sembianze di Bulger e lo fa suo, lo plasma e rende cinematografico un personaggio che cinematografico non è. Non ci sarebbe la base per un criminale "stiloso" e memorabile, ma l'attore è talmente bravo da svilupparne una linea caratteriale precisa, fatta di scatti d'ira e permalosità eccessiva, di battute sarcastiche e di espressioni da divo, da renderlo quasi un elemento a sé.
Johnny, finalmente tornato a un ruolo serio, dà tutto se stesso e la sua vena artistica più oscura può finalmente riflettere la malvagità reale e non quella istrionica e favoleggiante dei film di Burton.
E così si ha la sensazione che Scott Cooper abbia fatto un gran bel film, ma che non sia riuscito nell'intento di farlo arrivare alle vette raggiunte da mostri come Scorsese o Coppola. Troppo lontani i capolavori sulla mafia, troppo diverso lo stile di questo bullo di periferia ritrovatosi boss per una serie di incastri che lo hanno favorito ed elevato a gangster, ma senza quel background e quello stile riconoscibile nei veri capi del crimine organizzato.
È vivo il presentimento che sia più un lungometraggio sull'ambizione, sulla voglia di raggiungere un obiettivo ad ogni costo. Rimane quindi una sola certezza: anche la tradizione criminale, purtroppo, ha la sua valenza storica e rende macabramente affascinanti i cattivi.
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enzo70
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domenica 18 ottobre 2015
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un grande deep non basta per un grande film
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Il film racconta la storia vera di Jimmy Bulger un criminale di Boston che attraverso un accordo con la Fbi ed alle coperture che gli fornisce il sui amico John Connolly diventa un boss. Sulla scia di nemico pubblico, Johnny Deep torna ad interpretare un gangster e lo fa con la sua incredibile capacità di rendere al meglio le parti dei personaggi con interpretazioni che, nel tono sommesso, trovano i margini per la grandiosità. Il filone dei film da gangster, e delle loro storie, è uno dei più percorsi dal cinema di sempre con risultati grandiosi, il padrino o gli intoccabili, e con robaccia di pessimo livello. Ma come per nemico pubblico, così in questo black mass il film per quanto interessante e gradevole manca di quel patos che viene richiesto a questo tipo di film; le storie dei gangster non sono thriller, perché il percorso narrativo tracciato è diverso.
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Il film racconta la storia vera di Jimmy Bulger un criminale di Boston che attraverso un accordo con la Fbi ed alle coperture che gli fornisce il sui amico John Connolly diventa un boss. Sulla scia di nemico pubblico, Johnny Deep torna ad interpretare un gangster e lo fa con la sua incredibile capacità di rendere al meglio le parti dei personaggi con interpretazioni che, nel tono sommesso, trovano i margini per la grandiosità. Il filone dei film da gangster, e delle loro storie, è uno dei più percorsi dal cinema di sempre con risultati grandiosi, il padrino o gli intoccabili, e con robaccia di pessimo livello. Ma come per nemico pubblico, così in questo black mass il film per quanto interessante e gradevole manca di quel patos che viene richiesto a questo tipo di film; le storie dei gangster non sono thriller, perché il percorso narrativo tracciato è diverso. Ma la piattezza del tono narrativo, comunque, non fa bene neanche a film del genere per i quali non basta un campione del cinema come Johnny Deep.
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