weach
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sabato 9 aprile 2011
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contenuti esistenziali fra azioni travolgenti
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Non si poteva non affrontare l’ultima sequel di Alien dal titolo “Resurrection per la regia di Jean Pierre Jeunet!!!!!!!
Ci si domanda quale sia stata la forza intrinseca di questa filmografia ?
Quali scelte hanno contribuito a mantenere desta l’attenzione del pubblico per un ventennio ?
Quali meccanismi psicologici sono stati attivati con le tematiche proposte da “Alien “?
Per il primo quesito risponderemmo : la discontinuità nella continuità. Sviluppiamolo:la continuità è garantita dal tenente Ripley impersonato mirabilmente per un ventennio da una potente Sigourney Weaver ; la discontinuità , intesa come tentativo di innovazione ,è individuabile nella presenza di 4 regie differenti, tutte con un personale lettura del mondo” Alien “.
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Non si poteva non affrontare l’ultima sequel di Alien dal titolo “Resurrection per la regia di Jean Pierre Jeunet!!!!!!!
Ci si domanda quale sia stata la forza intrinseca di questa filmografia ?
Quali scelte hanno contribuito a mantenere desta l’attenzione del pubblico per un ventennio ?
Quali meccanismi psicologici sono stati attivati con le tematiche proposte da “Alien “?
Per il primo quesito risponderemmo : la discontinuità nella continuità. Sviluppiamolo:la continuità è garantita dal tenente Ripley impersonato mirabilmente per un ventennio da una potente Sigourney Weaver ; la discontinuità , intesa come tentativo di innovazione ,è individuabile nella presenza di 4 regie differenti, tutte con un personale lettura del mondo” Alien “.
Per il secondo quesito la risposta è più complessa perché coglierla correttamente significa aver percepito il messaggio implicito dell’intera filmografia Alien; azzardo la mia lettura:” stigmatizzare un eroe che combatte con audacia contro il diverso, contro il mostro , contro l’ignoto che dilaga nelle nostre vite”
Infine i meccanismi psicologici di Alien, apparentemente compressi da un azione travolgente, sono invece solidi e fanno leva su di una introspezione dell’essere dinamica mentre si confronta con tematiche che comunque ci riguardano, superare gli orizzonti solo eliocentrici terrestri; sentire intensamente il pericolo per la specie umana che potrebbe arrivare dallo spazio profondo;immaginare un sogno, affrontare integrazioni possibili fra dimensione umana e quella cibernetica;cogliere le problematiche di attualità come la clonazione .
Ma per tornare al nostro Resurrection o clonazione che dir si voglia , ci sentiamo di dire che Jean Pierre Jeunet ha fatto splendidamente il suo dovere con il suo modo europeo . anzi francese ., di proporre la lettura di Alien , un poco barocca, comunque raffinata, , spesso introspettiva , continuamente esistenziale ; non tutti lo hanno saputo apprezzare ma il lavoro è eccellente : le tematiche delle intelligenza artificiale e della manipolazione genetica sono trattate con decisione, piglio esistenziale, criticità e complessità dell’evoluzione in questo senso..
La scena finale del film vede protagoniste una Ripley clonata e quindi che esiste in virtù di una complessa manipolazione genetica ed una Call ,unità cibernetica., Il loro ritorno sulla terra , sarà difficile perché dovranno fare i conti con due realtà : essere eroi e salvatori del pianeta terra e della razza umana e nel contempo dover difendere la propria diversità per tentare una difficile integrazione .
Mentre il viso sempre più vissuto ,ma intenso, di Sigourney Weaver, resta vivido nei mie occhi mi viene da domandarmi se ci sarà un seguito di Alien? La risposta è : inevitabile !! Vediamo chi raccoglierà la nuova sfida ? Forse sarà Ridley Scott?
Comunque La cloanazione o Rusrrection , come volete , è eccellente filmografia, che merita quattro stelle d’oro.
Grazie
Weach illuminati
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[+] e' così.
(di antonio montefalcone)
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shirub
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sabato 1 settembre 2018
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resurrezione? degenerazione...
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Non si puó guardare la pellicola una sola volta e scriverne poi una recensione. Ciononostante dopo una seconda visione si puo' chiaramente percepire la stessa sensazione della prima. Ora si viene catapultati ancora piú in lá nel tempo, dove l'inospitalitá é ancora piú marcata da nuovi tosti personaggi e da Ripley stessa data la sua nuova natura. E fino a qui nulla di male. Poi si parla d'imbrigliare l'orrore, di evolverlo, di mutarlo, di fonderlo. Buono! Vediamo come lo fai. Negli anni della pecora Dolly lo spunto della clonazione non poteva che essere inglobato in questa trama di un quarto capitolo. Poi ti ritrovi Aliens dietro una barriera di vetro che lasciano spazio all'intuizione di una imminente fuga ed al disastro totale.
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Non si puó guardare la pellicola una sola volta e scriverne poi una recensione. Ciononostante dopo una seconda visione si puo' chiaramente percepire la stessa sensazione della prima. Ora si viene catapultati ancora piú in lá nel tempo, dove l'inospitalitá é ancora piú marcata da nuovi tosti personaggi e da Ripley stessa data la sua nuova natura. E fino a qui nulla di male. Poi si parla d'imbrigliare l'orrore, di evolverlo, di mutarlo, di fonderlo. Buono! Vediamo come lo fai. Negli anni della pecora Dolly lo spunto della clonazione non poteva che essere inglobato in questa trama di un quarto capitolo. Poi ti ritrovi Aliens dietro una barriera di vetro che lasciano spazio all'intuizione di una imminente fuga ed al disastro totale. Niente suspance dunque, fattore caratterizzante nelle pellicole precedenti.Magari qualche spavento poi. Nada. Solo una concatenazione di prevedibili eventi che ci porteranno ad un'unica soluzione finale: la gestazione ed il parto, tematica osata ed esasperata in una sequenza orrida, destabilizzante verso la fine del film. Probabilmente il vero neo peró é rappresentato dalla generale e scadente qualitá dei dialoghi, degni di un B movie. Folli caratterizzazioni di uomini che scambiano effusioni con xenomorfi, atte a creare un qualcosa di pseudo-artistico, ma che risultano essere una sciocca e deviata realizzazione. Deviata e ''snaturata'' dal senso che Alien ha voluto rappresentare nell'arco di un trentennio : un thriller fantascientifico, caratterizzato da suspance, che svela piano piano e sapientemente il comportamento, natura e l'intelligenza delle creature. Qui siamo all'onanismo, all'avulso e talvolta al ridicolo sviluppo di un'idea (dalle buone premesse) sull'antropologia aliena. Titolo a mio parere evitabile, che ha il plauso di tentare se non altro, ma che tenta accostamenti eccessivi di cattivo gusto tale da scadere nel thrash. Per me Alien é una trilogia. Degustibus naturalmente.
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elgatoloco
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domenica 13 maggio 2018
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alien resurrection-inquietante
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"Alien Resurrection", diretto nel 1997 da jJean.Pierre Jeunet, è il quarto e ultimo(finora)"Alien"propriamente detto o meglio della serie così intitolata, con i personaggi previsti, appunto, anche se qui c'è una moltiplicazione di"umani"e di"Mostri", dove i "mostri"o meglio gli"aliens", sempre che ci sia, in realtà, veramente uno"stacco"tra umani e non, dato che Ripley qui ha subito, sostanzialmente, un processo di clonazione o qualcosa di apparentabile... La proliferazione di mostri e affini(nel senso di loro propaggini, di"semi"che afferiscono da ogni lato, che poi rimandano agli stessi, nel film di Jeunet è in qualche modo assolutamente esorbitante-almeno in senso relativo.
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"Alien Resurrection", diretto nel 1997 da jJean.Pierre Jeunet, è il quarto e ultimo(finora)"Alien"propriamente detto o meglio della serie così intitolata, con i personaggi previsti, appunto, anche se qui c'è una moltiplicazione di"umani"e di"Mostri", dove i "mostri"o meglio gli"aliens", sempre che ci sia, in realtà, veramente uno"stacco"tra umani e non, dato che Ripley qui ha subito, sostanzialmente, un processo di clonazione o qualcosa di apparentabile... La proliferazione di mostri e affini(nel senso di loro propaggini, di"semi"che afferiscono da ogni lato, che poi rimandano agli stessi, nel film di Jeunet è in qualche modo assolutamente esorbitante-almeno in senso relativo. Una vera, assoluta"ultradimensione", nella quale Sigourney. Weaver, sempre eccelsa anche fisicamente, "grande" in ogni senso, si confronta con Winona Ryder, attrice di un'altra generazione, che qui è una robot-donna, diciamo così. Come altre volte, un viaggio spaziale e una ricerca eterodiretti, in quanto dietro ci sono pericolosissimi esperimenti militari, ovviamente segreti, che il governo conduce lasciando all'oscuroil l'equipaggio dell'astronave ma, probabilmene, anche gran parte degli stessi militari, informati solo parzailmente o più probabilmente solo ai livelli più alti... Un vero mistero , che si dipana progressivamente, dove suspense ma più che altro effetti-sorpresa si alternano in modo efficace: la tecnologia ovviamente è presente e viene anche esibita, ma non deborda dai limiti più generalmente usati o comunque ritenuti opportuni per un film. Creare un cinema meramente basato sugli effetti speciali sarebbe, quasi certamente, una dabbenaggine e gli autori, il regista Jeunet, la stessa Weaver, anche produttrice del film, lo sanno e ne tengono conto debitamente. Dopo ci sarà"Prometheus"di Ridley Scott che, per così dire, riprende la saga"aliena"da un altro punto di vista, però El Gato
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vin.cap
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sabato 29 settembre 2012
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deludente al punto giusto
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nettamente inferiore ai primi due films della serie, non rinuncia ad abusare sfacciatamente tutti i loro ingredienti migliori. Imperdonabili alcune sequenze, che troppo fedelmente scimmiottano i precedenti. Altre non funzionano e basta. Qualcuno ha scritto che i questi tre films (escludiamo il terzo, non pervenuto...) si somigliano, si continuano, rimarcando per questo la bravura del quarto regista. Ma i films non si possono sempre giudicare in orizzontale: questo Alien - La clonazione viene dopo e non aggiunge quasi niente di nuovo ed originale ma, rivisitando i precedenti, perde tutta la carica innovativa, la suspense, l'imprevedibilita' e il mistero che avevano espresso i primi due films.
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nettamente inferiore ai primi due films della serie, non rinuncia ad abusare sfacciatamente tutti i loro ingredienti migliori. Imperdonabili alcune sequenze, che troppo fedelmente scimmiottano i precedenti. Altre non funzionano e basta. Qualcuno ha scritto che i questi tre films (escludiamo il terzo, non pervenuto...) si somigliano, si continuano, rimarcando per questo la bravura del quarto regista. Ma i films non si possono sempre giudicare in orizzontale: questo Alien - La clonazione viene dopo e non aggiunge quasi niente di nuovo ed originale ma, rivisitando i precedenti, perde tutta la carica innovativa, la suspense, l'imprevedibilita' e il mistero che avevano espresso i primi due films. Sigourney ci mette la faccia, qualche trovata funziona, ma non basta. Insommma: se non per soldi per cosa?
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disgustato
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venerdì 4 gennaio 2008
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parola d'ordine:superficialità e volgarità
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Non capisco come la Weaver abbia potuto accettare di girare una fesseria del genere (a parte i soldi presi).E' evidente che è stato del tutto snaturato lo spirito della serie.La storia è infantile.I dialoghi sono di una banalità nauseante.I personaggi sono squallidi.Se il cinema è uno degli specchi in cui si riflette il tipo di società nel corrispettivo periodo storico in cui viene prodotto,direi che l'obiettivo della mediocrità è stato raggiunto in pieno.Ciò che ho trovato più disgustoso è la caratterizzazione dei personaggi,con quel loro stomachevole piglio da super-duri sempre incazzati nelle espressioni facciali ed inutilmente arroganti,spocchiosi ed aggressivi.Gli "scienziati" della base Auriga,poi,sono una caricatura da fumetto:del tutto lontani dal tipo colto,misurato e freddo alla "Ash" del 1979,ovvero come ci si aspetterebbe debba essere un professionista assegnato ad una stazione spaziale.
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Non capisco come la Weaver abbia potuto accettare di girare una fesseria del genere (a parte i soldi presi).E' evidente che è stato del tutto snaturato lo spirito della serie.La storia è infantile.I dialoghi sono di una banalità nauseante.I personaggi sono squallidi.Se il cinema è uno degli specchi in cui si riflette il tipo di società nel corrispettivo periodo storico in cui viene prodotto,direi che l'obiettivo della mediocrità è stato raggiunto in pieno.Ciò che ho trovato più disgustoso è la caratterizzazione dei personaggi,con quel loro stomachevole piglio da super-duri sempre incazzati nelle espressioni facciali ed inutilmente arroganti,spocchiosi ed aggressivi.Gli "scienziati" della base Auriga,poi,sono una caricatura da fumetto:del tutto lontani dal tipo colto,misurato e freddo alla "Ash" del 1979,ovvero come ci si aspetterebbe debba essere un professionista assegnato ad una stazione spaziale.
Davvero un filmetto per bambini,questo qui.
Oddio...come siamo lontani dalle atmosfere del 1979:personaggi ben studiati e pacati,dialoghi misurati,ambientazioni scientificamente curate e molto verosimili.Quello si che fu un capolavoro.
I film di oggi invece sono cartoni animati giapponesi trasposti su pellicola.Ad esempio si guardi il capitolo "forma delle astronavi":quelle del 1979 curatissime e verosimili (nello spazio non c'è rumore e le forme aerodinamiche sono del tutto inutili)...quelle odierne invece sono stupidamente aerodinamiche,supervitaminizzate,piene di post-bruciatori in ogni angolo e ovviamente fanno un gran casino pur volando nello spazio.
Ma che è successo alla buona vecchia professionalità (e non solo in campo cinematografico)?
Anche da questi piccoli dettagli ed osservando il tipo di cinema prodotto,si capisce l'epoca volgare e superficiale in cui viviamo.
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(di ilnotturno)
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(di sgabillo)
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andrea
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sabato 6 settembre 2008
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il capitolo incompreso
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Un gruppo di scienziati dello spazio clona con successo il corpo di Ellen Ripley per conseguire poi a estrarre da esso la Regina Aliena e procreare la specie Alien per scopi scientifici e militari. Ma una volta clonata, Ripley, si ribella e avverte del pericolo che sta per incombere... Jean Pierre Jeunet, ridimensiona Alien per il nuovo secolo, giostrando perfettamente un film denso, affascinante e rilucente quasi come l'originale. I temi fondamentali vengono riaquisiti in una pellicola incompresa, specialmente dal pubblico in cerca d'azione e splatter; e, che in un certo senso, ha trovato. Alien-la clonazione è forse il vero capitolo terrificante della saga Alien, specchio riflessivo di paura, violenza, esperimenti genetici e sguardo volto al comportamento umano.
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Un gruppo di scienziati dello spazio clona con successo il corpo di Ellen Ripley per conseguire poi a estrarre da esso la Regina Aliena e procreare la specie Alien per scopi scientifici e militari. Ma una volta clonata, Ripley, si ribella e avverte del pericolo che sta per incombere... Jean Pierre Jeunet, ridimensiona Alien per il nuovo secolo, giostrando perfettamente un film denso, affascinante e rilucente quasi come l'originale. I temi fondamentali vengono riaquisiti in una pellicola incompresa, specialmente dal pubblico in cerca d'azione e splatter; e, che in un certo senso, ha trovato. Alien-la clonazione è forse il vero capitolo terrificante della saga Alien, specchio riflessivo di paura, violenza, esperimenti genetici e sguardo volto al comportamento umano. La pellicola, non priva di trovate come le sequenze ambientate in acqua e la spettacolarità visiva in generale è un mastodontico kolossal fantascientifico, che riesce nel suo intento di riaquistare 'l'Alien' perso nel terzo episodio. Bravi attori dall'ormai celebre Sigourney Weaver, Winona Ryder(che prende il posto d'androide a Lance Henriksen), Ron Perlman, Dominique Pinon fino a Michael Wincott, Dan Hedaya, J.E. Freeman e Brad Dourif. Nel sezione tecnica ritroviamo come al solito i creatori degli effetti speciali Tom Woodruff Jr. e Alec Gills e il prodotture Walter Hill. Da recuperare e rivalutare.
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[+] capitolo incompreso???
(di sergente hartman)
[ - ] capitolo incompreso???
[+] perchè secondo te incompreso ?
(di weach)
[ - ] perchè secondo te incompreso ?
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dandy
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domenica 19 aprile 2009
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migliore del predecessore.
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Il futuro regista de "Il meraviglioso mondo di Amelìe"dirige il quarto capitolo della saga,spostando l'attenzione su un territorio nuovo,quello della bioetica.Innegabilmente sgangherato e inutilmente fracassone,ma anche affascinante nel visualizzare l'incubo da un punto di vista esclusivamente femminile.Ripley,ormai madre e quasi vestale degli alieni che era riuscita a sterminare a prezzo della vita,trova un'alleata in un'altra non-umana,l'androide Call(che dovrebbe esserle rivale,poichè"programmata per essere un imbecille"),e con essa ha un rapporto che sfiora il lesbismo.E nelle immagini prevale una sorta di concretezza della materia primordiale uterina(in tutto il film troviamo liquidi,tessuti,placente,sangue)dando l'impressione di un'atmosfera da incubo prenatale.
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Il futuro regista de "Il meraviglioso mondo di Amelìe"dirige il quarto capitolo della saga,spostando l'attenzione su un territorio nuovo,quello della bioetica.Innegabilmente sgangherato e inutilmente fracassone,ma anche affascinante nel visualizzare l'incubo da un punto di vista esclusivamente femminile.Ripley,ormai madre e quasi vestale degli alieni che era riuscita a sterminare a prezzo della vita,trova un'alleata in un'altra non-umana,l'androide Call(che dovrebbe esserle rivale,poichè"programmata per essere un imbecille"),e con essa ha un rapporto che sfiora il lesbismo.E nelle immagini prevale una sorta di concretezza della materia primordiale uterina(in tutto il film troviamo liquidi,tessuti,placente,sangue)dando l'impressione di un'atmosfera da incubo prenatale.Ed è questo secondo me,che lo rende interessante e se possibile,quasi al livello dei primi due episodi.Tre scene degne di nota:la scoperta dei tentativi falliti di clonare Ripley,l'inseguimento nelle cucine sommerse,e la congiunzione tra Ripley e la regina.I "duetti" tra Ripley e il "figlio" alieno poi,hanno qualcosa della poetica carnale di Cronenberg.Cast in parte ed effetti speciali decenti.Per finire,al regista va riconosciuto il merito di aver concluso definitivamente la saga,facendo atterrare i protagonisti sulla Terra.Ma non si sa mai.
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[+] incubo prenatale
(di sinkro)
[ - ] incubo prenatale
[+] giusto
(di tecmec)
[ - ] giusto
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catullo
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sabato 6 novembre 2010
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l'acido nelle vene di ripley
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Ripley dopo un paio di secoli di avventure colme di incubi riesce finalmente a tornare sulla terra certamente più invecchiata e diversa dalla giovane e coraggiosa astronauta del primo alien-capolavoro di Scott...ma la particolarità inquietante è che Ripley ora invece del sangue umano ha l'acido degli aliens che scorre nelle vene...io se fossi un terrestre non dormirei più sogni tranquilli...questo particolare potrebbe ispirare una nuova sceneggiatura di un ipotetico Aliens 5 che sbarcano sulla terra attraverso Ripley per fare una macelleria messicana...non so se ci sia qualche cineasta che ci abbia già pensato..secondo me sarebbe una buona idea. Comunque il film di Jeunet non è fatto male e in certi punti riesce a muovere i tasti giusti della spettacolarità.
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Ripley dopo un paio di secoli di avventure colme di incubi riesce finalmente a tornare sulla terra certamente più invecchiata e diversa dalla giovane e coraggiosa astronauta del primo alien-capolavoro di Scott...ma la particolarità inquietante è che Ripley ora invece del sangue umano ha l'acido degli aliens che scorre nelle vene...io se fossi un terrestre non dormirei più sogni tranquilli...questo particolare potrebbe ispirare una nuova sceneggiatura di un ipotetico Aliens 5 che sbarcano sulla terra attraverso Ripley per fare una macelleria messicana...non so se ci sia qualche cineasta che ci abbia già pensato..secondo me sarebbe una buona idea. Comunque il film di Jeunet non è fatto male e in certi punti riesce a muovere i tasti giusti della spettacolarità...i personaggi sono accettabili e nonostante i deja-vue inevitabili e gli altrettanto inevitabili riferimenti agli altri tre alien... a parte il finale grottesco di Ripley nel nido della madre che partorisce il nuovo alien bianco quasi umanoide col nasino alla francese e la soluzione finale dell'ennesimo mostro ingoiato dallo spazio io questo film non lo boccerei del tutto.Purchè non se ne faccia un'altro ambientato nella solita astronave con una Ripley pensionata ma ancora atletica e con l'acido degli aliens che gli scorre ancora nelle vene.
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andrea levorato
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domenica 2 ottobre 2011
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il ritorno di alien dopo un deludente 3°
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Alien – La clonazione ***
Produzione: USA 1997
Genere: Fantascienza, Horror
Attori principali: Sigourney Weaver, Winona Ryder, Ron Perlman, Gary Dourdan
Regia: Jean-Pierre Jeunet
Trama:
In una stazione spaziale Ripley viene clonata da degli scienziati per avere la regina e ridare vita alla stirpe degli alien. Tutto non va come previsto e gli alieni fuggono dal posto in cui erano rinchiusi.
Mini recensione:
È vero: ormai la seria cominciata Scott, e proseguita da Cameron e Fincher, ha acquisito la credibilità di un soap opera come “Beautiful”. Ma non è come può sembrare. Dopo la deludente parentesi di “Alien 3”, con Jeunet alla regia, “Alien” riacquista spessore, anche se praticamente non farà che precedere nello stile videogames, la saga di “Resident Evil”.
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Alien – La clonazione ***
Produzione: USA 1997
Genere: Fantascienza, Horror
Attori principali: Sigourney Weaver, Winona Ryder, Ron Perlman, Gary Dourdan
Regia: Jean-Pierre Jeunet
Trama:
In una stazione spaziale Ripley viene clonata da degli scienziati per avere la regina e ridare vita alla stirpe degli alien. Tutto non va come previsto e gli alieni fuggono dal posto in cui erano rinchiusi.
Mini recensione:
È vero: ormai la seria cominciata Scott, e proseguita da Cameron e Fincher, ha acquisito la credibilità di un soap opera come “Beautiful”. Ma non è come può sembrare. Dopo la deludente parentesi di “Alien 3”, con Jeunet alla regia, “Alien” riacquista spessore, anche se praticamente non farà che precedere nello stile videogames, la saga di “Resident Evil”. Ma se la prima parte non è proprio il massimo, la seconda è davvero ottima.
Interpretazioni:
Sigourney Weaver ****
Winona Ryder ***
Ron Perlman **
Gary Dourdan **
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raysugark
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domenica 30 agosto 2015
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peggior sequel di alien
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Onestamente su Alien: Resurrection, il cast ha cercato di dare il meglio di se come Sigourney Weaver, Winnona Ryder e Ron Perlman, anche la regia di Jean-Pierre Jeunet e infine lo script di Joss Whedon. Ma il film piuttosto arrivare ai livelli superiori come i tre film precedenti, fallisce in modo penoso. Nel quarto capitolo di Alien c'è un errore gravissimo, di cui forse pochi l'hanno notato, in Alien 3 lo Xenomorfo esce completamente dallo stomaco di Ripley, ma in questa pellicola gli scienziati trovano lo Xenomorfo ancora nello stomaco da embrione.
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Onestamente su Alien: Resurrection, il cast ha cercato di dare il meglio di se come Sigourney Weaver, Winnona Ryder e Ron Perlman, anche la regia di Jean-Pierre Jeunet e infine lo script di Joss Whedon. Ma il film piuttosto arrivare ai livelli superiori come i tre film precedenti, fallisce in modo penoso. Nel quarto capitolo di Alien c'è un errore gravissimo, di cui forse pochi l'hanno notato, in Alien 3 lo Xenomorfo esce completamente dallo stomaco di Ripley, ma in questa pellicola gli scienziati trovano lo Xenomorfo ancora nello stomaco da embrione. Altre parti che a me personalmente hanno dato fastidio è come nel film hanno voluto riprendere alcuni elementi di Alien, Aliens, Alien 3, col risultato scarsissimo. Passando da Alien ad Alien 3 si sono rinnovati mettendo nuovi elementi, ovvero in Alien è una miscela di horror con grandissima claustrofobia e fantascienza. Aliens è più un film di fantascienza e d'azione, avendo pochi elementi da horror. Infine in Alien 3 punta verso l'horror e thriller mettendo molta tensione e claustrofobia. Ma con Alien: Resurrection hanno soltanto impiastricciato, facendo risultare Ellen Ripley inutilmente invincibile e superflua. In alcune scene di tensione e di azione risultano troppo prevedibili, senza alcun colpo di scena. Questo è il peggior sequel di Alien che io abbia visto.
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