La giovane Thymiane Henning (Brooks) viene sedotta da un dipendente del padre farmacista, da questo rapporto (che suona più come uno stupro) nasce un figlio che non avrà famiglia in quanto il farmacista non ha la possibilità di sposare Thymiane a causa dell'ipoteca sulla farmacia.
Rinchiusa in una casa di correzione, la giovane Henning riesce ad evadere con l'amica Erika dopo i continui soprusi ricevuti nel posto.
Diventa la prima donna di un bordello e risale la scala sociale sposando il conte Osdorff (Korff).
Durante una visita al riformatorio come dama di carità, lo stesso dove era stata precedentemente rinchiusa, non nega la sua identità alla vista della vecchia amica Erika, che intanto vi era ritornata, difendendola e denunciando gli atti compiuti nella struttura.
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La giovane Thymiane Henning (Brooks) viene sedotta da un dipendente del padre farmacista, da questo rapporto (che suona più come uno stupro) nasce un figlio che non avrà famiglia in quanto il farmacista non ha la possibilità di sposare Thymiane a causa dell'ipoteca sulla farmacia.
Rinchiusa in una casa di correzione, la giovane Henning riesce ad evadere con l'amica Erika dopo i continui soprusi ricevuti nel posto.
Diventa la prima donna di un bordello e risale la scala sociale sposando il conte Osdorff (Korff).
Durante una visita al riformatorio come dama di carità, lo stesso dove era stata precedentemente rinchiusa, non nega la sua identità alla vista della vecchia amica Erika, che intanto vi era ritornata, difendendola e denunciando gli atti compiuti nella struttura.
Il tutto viene scritto nel diario che la zia di Thymiane aveva regalato alla ragazza per la sua prima comunione.
Nonostante il finale sua più roseo di quello previsto inizialmente (Thymiane doveva diventare la matrona del bordello), Pabst carica comunque il film di una forte critica sociale dove famiglia, istituzione rappresentate dal riformatorio e bordello sono tutti ugualmente imputati in un tribunale in cui legge (per una donna) viene rispettata.
Il denaro così come i volti assumono un forte valore simbolico grazie all'insistenza con cui la cinepresa si sofferma su di essi.
Il Male ed il Bene si conpenetrano a tal punto da diventare praticamente inscindibili.
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