alan rubino
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sabato 21 maggio 2011
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involontaria parodia di un genere
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In viaggio sul Mar Cinese Meridionale, la lussuosa nave da crociera "Argonautica" viene mandata in avaria da
qualcuno che ne manomette i motori, i sistemi di controllo e di comunicazione, e successivamente attaccata da
qualcosa emerso dagli abissi.
Sulla stessa rotta si trova la "Saipan", un'imbarcazione capitanata da John Finnegan (Treat Williams), ignaro che le
persone che l'hanno noleggiata sono in realtà dei pericolosi mercenari.
Quando la "Saipan" subisce dei danni nei pressi della "Argonautica", Finnegan riesce ad accostarsi a quest'ultima,
e, assieme ad un amico e i banditi che li hanno presi in ostaggio, sale a bordo nella speranza di essere soccorso.
Ma la nave sembra deserta, e tutto ciò che gli uomini trovano è un lago di sangue.
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In viaggio sul Mar Cinese Meridionale, la lussuosa nave da crociera "Argonautica" viene mandata in avaria da
qualcuno che ne manomette i motori, i sistemi di controllo e di comunicazione, e successivamente attaccata da
qualcosa emerso dagli abissi.
Sulla stessa rotta si trova la "Saipan", un'imbarcazione capitanata da John Finnegan (Treat Williams), ignaro che le
persone che l'hanno noleggiata sono in realtà dei pericolosi mercenari.
Quando la "Saipan" subisce dei danni nei pressi della "Argonautica", Finnegan riesce ad accostarsi a quest'ultima,
e, assieme ad un amico e i banditi che li hanno presi in ostaggio, sale a bordo nella speranza di essere soccorso.
Ma la nave sembra deserta, e tutto ciò che gli uomini trovano è un lago di sangue.
Questo è l'assunto di "Deep Rising", un horror di una stupidità costernante, girato con poche idee e caratterizzato da attori mediocri e dialoghi imbarazzanti. La sceneggiatura, risibile e priva di originalità, sotto certi aspetti mostra evidenti debiti di ispirazione nei confronti di altre pellicole come "Anaconda" (1997) e i vari "Alien".
Per giunta, la tensione, anche quando è ben costruita, viene smorzata da battute che vorrebbero essere ironiche ma risultano al contrario ridicole e del tutto fuori luogo. In un contesto tale, i buoni effetti speciali sono sprecati: perchè il film si propone come un horror fantascientifico, ma si tramuta involontariamente nella parodia del suo genere.
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stramonio70
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lunedì 24 giugno 2019
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ok, e adesso?
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Negli ultimi anni il cinema d'intrattenimento ad alto costo (i cosidetti blockbusters) ci ha rifilato delle ciofeche veramente immonde, prive di trama, di originalità e di attori decenti che non fossero i soliti teenager semisconosciuti provenienti dalla TV. "Deep rising" invece è un esempio di come vent'anni fa (il film è del 1998) questo genere di pellicole venivano fatte decisamente meglio. Innanzitutto il comparto tecnico è di prim'ordine (regia, fotografia, scenografie, effetti speciali, tutto al top). Un altro aspetto importante del film poi è l'autoironia, che riesce a far si che certe scene, per quanto inverosimili ed eccessive, non risultino ridicole.
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Negli ultimi anni il cinema d'intrattenimento ad alto costo (i cosidetti blockbusters) ci ha rifilato delle ciofeche veramente immonde, prive di trama, di originalità e di attori decenti che non fossero i soliti teenager semisconosciuti provenienti dalla TV. "Deep rising" invece è un esempio di come vent'anni fa (il film è del 1998) questo genere di pellicole venivano fatte decisamente meglio. Innanzitutto il comparto tecnico è di prim'ordine (regia, fotografia, scenografie, effetti speciali, tutto al top). Un altro aspetto importante del film poi è l'autoironia, che riesce a far si che certe scene, per quanto inverosimili ed eccessive, non risultino ridicole. E' in questo film di ironia nei dialoghi ce n'è veramente tanta. Infine, non da ultimo, il cast: Treat Williams (Hair, Il principe della città, C'era una volta in America, L'ombra del diavolo) è uno degli attori più bravi, simpatici, versatili e, aggiungo io, più sottovalutati di Hollywood. Famke Janssen (Goldeneye, The faculty, X-Men) è una delle attrici più sexy dell'ultimo ventennio, olandese d'origine ma americana d'adozione. Il resto del cast annovera infine volti di caratteristi conosciuti: Anthony Heald, Wes Studi, Djimon Hounsou. Tutti attori con una discreta carriera alle spalle. Il film diverte proprio perché non si prende sul serio, scorre con ritmo sostenuto ed è recitato con la giusta disinvoltura. Se dovesse piacere anche a voi, sullo stesso genere (cioè tra avventuroso e fantascientifico) e dello stesso periodo, vi consiglio di vedere anche "Punto di non ritorno" (1997) e "Blu profondo" (1999).
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elgatoloco
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sabato 20 agosto 2016
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horror con venature ironiche
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Un film, questo"Deep Rising"(1998)di Stephen Sommers, che l'ha anche scritto per intero(ossia senza co-writers)che si pone come volutamente parte di un genere, quello orrorifico(e anche gli effetti"gore"puramente intesi non mancano certo, anzi abbondano), che però si contamina con il tema che possiamo definire"marinaresco"(il mare quale avventura, sempre e comunque), ma anche con ll film d'azione(cacce, inseguimenti, sparatorie)e d'avventura(nave e barca sono in lotta tra loro, per motivi"poco puliti", ossia legati all'accaparramento illecito di denaro, dove non sono solo i"terroristi-neopirati" a fare anzi realmente ad essere"i cattivi", ma gli stessi detentori di nave e ricchezza connessa.
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Un film, questo"Deep Rising"(1998)di Stephen Sommers, che l'ha anche scritto per intero(ossia senza co-writers)che si pone come volutamente parte di un genere, quello orrorifico(e anche gli effetti"gore"puramente intesi non mancano certo, anzi abbondano), che però si contamina con il tema che possiamo definire"marinaresco"(il mare quale avventura, sempre e comunque), ma anche con ll film d'azione(cacce, inseguimenti, sparatorie)e d'avventura(nave e barca sono in lotta tra loro, per motivi"poco puliti", ossia legati all'accaparramento illecito di denaro, dove non sono solo i"terroristi-neopirati" a fare anzi realmente ad essere"i cattivi", ma gli stessi detentori di nave e ricchezza connessa. Ad ogni sequenza o quasi c'è un pericolo, che diviene minaccia reale, da qui anche il succedersi rapido delle stesse, quasi un"bailamme"senza sosta, dove tutto segue a tutto e c'è sostanziale bellum omnium contra omnes, una lotta indistinta di tutti contro tutti. Poi sopravviene il mostro, anzi i mostri, del genere Ottoia ma modificati non si sa bene come, ovvero con quale procedimento. Allora le alleanze(quasi sempre finte, in realtà o meglio apparenti)si creano ma durano ben poco, soppiantate dalla brama di possesso("sacra auri fames", dice Virgilio)e...Un succedersi di situazioni teratologiche, dove i mostri sono molte volte in scena, anzi vengono propriamente"esibiti"ben più che solamente mostrati... UNa successione continua, si diceva, praticamente ininterrotta, dove le lotte contro i mostri non escludono mai, anzi a tratti persino rafforzano le lotte tra i diversi gruppi, le varie conventicole(cfr.quanto detto sopra a tal proposito). Il tutto, sempre che si accettino le premesse qui brevmente tratteggiate, converge a creare un film più che discreto, anche sul piano tecnico. Se poi non si è interessati/e a priori, vale un altro discorso, per cui le scelte alternative esistono e sono sempre più che valide. Treat Williams, Kevin O'Connor sono convicenti, come anche Famke Janssen, che usa intelligentemente la sua bellezza(assolutamente indiscutibile), ponendosi come donna forte, vera eroina, oltremodo persuasiva anche proprio come personaggio profondamente ironico e auto-ironico. Una componente, quello ironica-autoironica, che pervade tutto il film, anzi lo"segna", come gli effetti speciali decisamente validi. El Gato
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