Alfredo, Alfredo

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Un film di Pietro Germi. Con Duilio Del Prete, Stefania Sandrelli, Dustin Hoffman, Carla Gravina, Saro Urzì.
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Commedia, durata 106 min. - Italia 1972. MYMONETRO Alfredo, Alfredo * * * - - valutazione media: 3,22 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
parsifal sabato 20 luglio 2019
timidezza, conflitti e lotte sociali Valutazione 4 stelle su cinque
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Pietro Germi, nel 1972, realizzò questa pregevole pellicola, scrivendone anche la sceneggiatura, coadiuvato da delle Penne d'oro del cinema italiano, e cioè. Benvenuti, Pinelli e De bernardi. La vicenda si svolge nel magnifico capoluogo marchigiano , Ascoli Piceno, luogo d'arte e di cultura, con i suoi pregevoli scorci medievali. IL protagonista è Alfredo Svisà ( D. Hoffman, di grande bravura e talento, come sempre) , impiegato di banca, timido e complessato, privo di ambizioni e legato alla sua vita abitudinaria e ripetitiva. Vive con il padre, l'attore G, Baghetti, ed ama la dolce noia dei suoi giorni. Ha un amico fraterno, Oreste ( un dirompente D.del Prete) che il suo opposto in tutto; bello. [+]

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giorgio venerdì 26 dicembre 2008
degno congedo di un germi al tramonto Valutazione 3 stelle su cinque
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Onore alle armi al 'grande vecchio' del cinema italiano come Pietro Germi che ci lascia con una commedia che recuperi quella cattiveria e quello spirito corrosivo e satirico di "divorzio all'italiana" e di "signore e signori". Il film rivela i segni della stanchezza di Germi, ovvero rivela un regista al tramonto del suo talento espressivo: ne sia la prova l'incedere del film, insolitamente logorroico per l'invadenza della voce narrante. Il film comunque consegna alcuni momenti essenziali da antologia del cinema: la scena dell'orgasmo che si risolve nell'urlo belluino della Sandrelli nella galleria di Vernio-S. Benedetto Val di Sambro: oltre a determinare un grottesco contrasto rispetto agli eventi tragici di strage cui ha dato luogo dopo, questa scena è tra le più imitate dai film comico-satirici del mondo (vedi l'analoga scena di "Porkies" con la ninfomane Lassie!); la scena della masturbazione di Hoffmann dal ginecologo, costretto ad eiaculare in uno spazio dove giganteggiano ritratti di Monsignori, Papi, Vescovi; l'impagabile scena della gravidanza isterica della Sandrelli, culmine dell'accanimento misognino di Germi; l'impagabile suocera-strega sicula con annesso "maleficio" per la povera serva "crocifissa"; l'impagabile narrazione "a sommario" della fase clandestina dell'amore tra la Gravina ed Hoffmann, dove inquadratura e commento musicale sono talmente sincroni che sembra che il film proceda a passi di danza; la memorabile ellissi che Germi realizza nel finale sul volto malinconico e costernato di Alfredo-Hoffmann il giorno del secondo "sì" che fotografa un secondo destino al fallimento matrimoniale. [+]

[+] non era vecchio (di giampaolo santarelli)
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fedemug87 mercoledì 2 aprile 2014
le tribolazioni amorose di alfredo Valutazione 3 stelle su cinque
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Il film non è certo un capolavoro di Germi, arrivato qui all'ultimo film, ma scorre abbastanza bene. Lui classico borghese sottomesso che vive in casa del padre si innamora di una donna ossessiva e ipocondriaca come Mariarosa. Dopo un pò di tribolazioni si sposano e tentano di trovare la felicità nel matrimonio. Invece sempre più la loro storia sfiorisce, Alfredo si allontana dal suo amico Oreste e tutto si esaurisce durante la presunta gravidanza di Mariarosa. E' in questo momento che Alfredo dimostra un pò dicarattere e si ribella per la sua situazione matrimoniale, riallaccia i rapporti con Oreste e conosce Carolina, donna dal carattere forte. [+]

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giorgio76 venerdì 4 aprile 2014
il film che l. boldrini non ti farebbe vedere mai* Valutazione 3 stelle su cinque
63%
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*Aggiornamento precedente recensione "Degno congedo di un Germi al tramonto.
Pubblicata sul sito www.informarezzo.com il 04/04/2014

Una volta la saggezza popolare ammoniva gli innamorati (maschi): “Figlio, non vedi che bellezza e virtù nella tua donna, ma aspetta di vederla al cesso e capirai …”. Oggi, invece, ai maschi non ancora resi omosessuali o sessualmente inerti al fascino femminile per gli spot su pruriti intimi, perdite femminili e simili, non resta che dire: “Sbavi per la tua donna? Aspetta di vedere Alfedo, Alfredo di Pietro Germi”  …
Se si fa eccezione per le facili macchiette delle donne siciliane “in nero” e … baffute (specie di Sedotta e Abbandonata), per certe “trucide” romanacce da borgata (dalle dentature perennemente marce e “bucate”), per personaggi femminili da commediaccia italiana anni ’70, dall’imbarazzante “scoreggia facile” (stile Alvaro Vitali), mai un cineasta italiano aveva associato la donna amata ad una visione dell’Orrido e del Ripugnante tanto spinta. [+]

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