erostrato
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martedì 20 marzo 2012
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poco convincente
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Storia di una programmata e ingiustificata distruzione familiare.
Il difetto peggiore di questo film è la poca credibilità dei personaggi, specialmente quello della Binoche: imperscrutabile, inspiegabile, per niente affascinante.
Il desiderio viene assunto come unico motore logico delle azioni e descritto con acrobatici amplessi che in certi momenti suscitano ilarità più che passione.
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Storia di una programmata e ingiustificata distruzione familiare.
Il difetto peggiore di questo film è la poca credibilità dei personaggi, specialmente quello della Binoche: imperscrutabile, inspiegabile, per niente affascinante.
Il desiderio viene assunto come unico motore logico delle azioni e descritto con acrobatici amplessi che in certi momenti suscitano ilarità più che passione.
La freddezza con cui è girata la storia le conferisce ulteriore ruggine.
"Il danno" è un meccanismo perfetto e compiaciuto, gelido e poco convincente: sicuramente non il migliore di Malle.
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francescaromanacerri
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mercoledì 26 luglio 2017
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la passione come espressione della ferita
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Un film coinvolgente sulla passione dilaniante e sulla dipendenza affettiva che fa perdere i confini e abbatte completamente la ragione e ogni buon senso. Inquietante ma credibile grazie agli interpreti che mostrano come il dolore si trasforma in ricerca del piacere, come il dolore è curato quasi dal piacere sfrenato, ma tale piacere contro tutte le regole sociali anche contro quelle non scritte di natura alla fine è causa di devastazione psichica e morte. Fino a che , passato il tempo ci si accorge che quel piacere come cura non è rivolto a nessuno in particolare, essendo in realtà le persone tutte uguali ma si attacca per dipendenza ad un essere che è come tutti gli altri.
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Un film coinvolgente sulla passione dilaniante e sulla dipendenza affettiva che fa perdere i confini e abbatte completamente la ragione e ogni buon senso. Inquietante ma credibile grazie agli interpreti che mostrano come il dolore si trasforma in ricerca del piacere, come il dolore è curato quasi dal piacere sfrenato, ma tale piacere contro tutte le regole sociali anche contro quelle non scritte di natura alla fine è causa di devastazione psichica e morte. Fino a che , passato il tempo ci si accorge che quel piacere come cura non è rivolto a nessuno in particolare, essendo in realtà le persone tutte uguali ma si attacca per dipendenza ad un essere che è come tutti gli altri.
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lorenzodv
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lunedì 10 febbraio 2020
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passus
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Generalmente considerata un fatto positivo in quanto risvolto brillante della vita, la parola che esprime la passione deriva da "pati", anzi dal suo participio passato e condivide questa origine con la parola "passivo" che è considerata un concetto sgradevole. La parte brutta della storia è che tutto questo ha attinenza con il film: appassiona! Ma a questo punto sarebbe probabilmente più gradevole dire che trasporta.
Il film tratta di una passione distruttiva di un padre (e ministro ..) per la fidanzata del figlio. Passione consumata, va precisato per una migliore comprensione. L'epilogo è drammatico, come si avverte fin dall'inizio, eppure a sorpresa.
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Generalmente considerata un fatto positivo in quanto risvolto brillante della vita, la parola che esprime la passione deriva da "pati", anzi dal suo participio passato e condivide questa origine con la parola "passivo" che è considerata un concetto sgradevole. La parte brutta della storia è che tutto questo ha attinenza con il film: appassiona! Ma a questo punto sarebbe probabilmente più gradevole dire che trasporta.
Il film tratta di una passione distruttiva di un padre (e ministro ..) per la fidanzata del figlio. Passione consumata, va precisato per una migliore comprensione. L'epilogo è drammatico, come si avverte fin dall'inizio, eppure a sorpresa.
La stupenda Binoche interpreta la ragazza, una figura ambigua (ovviamente) che parla poco (ad esser generosi) ma che ci vuole così perché Anna Barton è il tipico personaggio complesso misterioso e problematico. Lei è l'untrice, la portatrice di distruzione alla quale si potrebbero dare facilmente tutte le colpe se non fosse incontestabile che ciascuno ha fatto la sua parte e lei è una vittima di se stessa quanto il partner (e ministro ..), vittima della sua storia, delle sue esperienze, della passione.
A questo spettacolo emozionante e coinvolgente si può forse criticare la scarsa espressività dei protagonisti ma mi sono chiesto se una rappresentazione più compiuta e in conclusione più vivace avrebbe sortito lo stesso effetto; probabilmente è sbagliato giudicare le alternative che restano solo potenziali, quest'opera è bella così.
Nell'intervista che è inclusa nel DVD Louise Malle spiega che le scene di sesso sono le più difficili da girare e disgraziatamente questo film ne è pieno. Siamo felici che si sia reso conto della complessità e le abbia infine girate bene. Seepure un po' carenti di dialoghi (come tutto lo svolgimento) esprimono profondamente la passione senza sconfinare nello squallore o nel ridicolo, che è cosa rara nellla cinematografia non specializzata.
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