Da morire

Arguta e anche divertente commedia di humor nero. Le parti drammatiche si alternano a quelle comiche ma la comicità in questo caso è generata solo dal cinismo all'ennesima potenza che pervade tutta la storia. Critica ferocissima e dissacrante al potere ed all'influenza che i mass media riescono ad avere sulla gente (soprattutto su quella molto semplice) e su come certi poteri incidano profondamente sulla civiltà attuale. Bravissima la protagonista che avrebbe persino meritato qualche riconoscimento in più.

Una Nicole Kidman così bella e brava forse non si è più vista. L'interprete ideale per questa aspirante giornalista animata da una frivola determinazione e da una disumana voglia di emergere.

Van Sant ci racconta un noir classico, se vogliamo, con un intreccio già più volte masticato dalla letteratura e dal cinema. Ma la differenza la mette nel contesto: quella suburbia stolta, povera e priva di prospettive dove i giovani (tra cui Casey Affleck e Joaquim Phoenix, ottimi) crescono storditi. Giovani ai quali è facile vendere il sogno di un futuro, soprattutto se sei una Kidman del genere e li intorti con la tua falsa purezza, tanto da sembrare l'unica macchia di colore in un universo grigio come la terra. [+]

Una Nicole Kidman così bella e brava forse non si è più vista. L'interprete ideale per questa aspirante giornalista animata da una frivola determinazione e da una disumana voglia di emergere.

Van Sant ci racconta un noir classico, se vogliamo, con un intreccio già più volte masticato dalla letteratura e dal cinema. Ma la differenza la mette nel contesto: quella suburbia stolta, povera e priva di prospettive dove i giovani (tra cui Casey Affleck e Joaquim Phoenix, ottimi) crescono storditi. Giovani ai quali è facile vendere il sogno di un futuro, soprattutto se sei una Kidman del genere e li intorti con la tua falsa purezza, tanto da sembrare l'unica macchia di colore in un universo grigio come la terra.

E poi c'è Matt Dillon, nell'eterno ruolo di bamboccio fintamente ribelle, ma che non vede l'ora di accasarsi e mettere la testa a posto, con i suoi valori rocciosi che gli impediscono di capire chi si è messo in casa.

Una miscela intrigante, mescolata con gli strumenti del medium che forse di più rappresenta la risposta all'esigenza di fama che questo film vuole raccontare: la televisione.

Una trama semplice innestata in un'ambientazione complessa, ricca di personaggi ben scritti e interpretati benissimo, che, come spesso succede con certi registi, va a rimestare nel torbido dell'America rurale.

Gran bel colpo Gus.