Potiche - La bella statuina

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Un film di François Ozon. Con Catherine Deneuve, Gérard Depardieu, Fabrice Luchini, Karin Viard.
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Titolo originale Potiche. Commedia, durata 103 min. - Francia 2010. - Bim Distribuzione uscita venerdì 5 novembre 2010. MYMONETRO Potiche - La bella statuina * * * - - valutazione media: 3,22 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
paola di giuseppe domenica 7 novembre 2010
una statuina infrangibile Valutazione 4 stelle su cinque
72%
No
28%

Potiche è un piccolo vaso decorativo, una statuina, uno di quelli che una volta si chiamavano “soprammobili”, oggi “complementi d’arredo”, sta lì, magari si copre di polvere per un po’, qualcuno di tanto in tanto ci butta l’occhio sopra, se cade si rompe e se ne mette su un altro. Il nulla, l’assenza. Suzanne (una Deneuve che non sbaglia una virgola) è potiche, una deliziosa nullità, moglie dell’imprenditore di ombrelli Pujol a cui ha portato in dote la fabbrica del padre. Lui (un Fabrice Luchini sempre magnetico e antipatico) le ha fatto fare due figli (che recitano malissimo), le ha costruito intorno una bella villona con giardino in cui lei fa jogging mattutino, guarda scoiattoli e appunta sul taccuino orribili versi estemporanei quando il cuore la porta da qualche parte. [+]

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laulilla sabato 6 novembre 2010
l'adorabile statuina Valutazione 4 stelle su cinque
57%
No
43%

C'era una volta, a Sainte Gudule, un uomo (Robert), convinto che il ruolo della donna fosse quello della bella statuina, decorativo soprammobile del salotto, che il ruolo del maschio fosse quello di guadagnare per la famiglia, che il ruolo del proprietario di una fabbrica fosse quello del padrone antisindacale feroce e dispotico.

C'era una volta una donna bella e piena di vita (Suzanne) che aveva tentato di evadere dalla lussuosa prigione che il maschio, marito e padrone aveva costruito attorno a lei, ma che alla fine ci aveva rinunciato, perché la maternità le aveva imposto prioritariamente un ruolo insostituibile.
Quella donna, ancora bella, ma un po' appesantita, dopo aver allevato due figli, cerca di trovare qualche interesse, che motivi la sua vita, nella poesia, nel contatto con la natura, nel prendersi cura della salute del marito. [+]

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jaky86 mercoledì 9 marzo 2011
il riscatto della bella statuina Valutazione 2 stelle su cinque
69%
No
31%

François Ozon mette in scena una commediola senza troppe pretese sulle lotte sociali e il femminismo degli anni '70. I colori cangianti, gli abiti perfetti e le atmosfere quasi fumettistiche ricordano incredibilmente il suo film di maggior successo "8 donne e un mistero". Un piccolo passo avanti dopo il pessimo "Ricky", ma Ozon non convince neanche questa volta.
La coppia Viard-Luchini decisamente meglio rispetto alla più esperta e conosciuta Depardieu-Deneuve. Si può vedere, ma nulla di eccezionale.

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paride86 giovedì 28 luglio 2011
divertente e intelligente Valutazione 3 stelle su cinque
83%
No
17%

Parabola femminista con toni da commedia. Una strepitosa Catherine Denueve alle prese con un ruolo denso e interessante che va oltre la chiave comica delle situazioni.
In alcuni momenti è un film un po' facilone, ma tutto sommato si tratta di una commedia godibile, ben scritta e, soprattutto, ben recitata.

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angelo umana venerdì 12 novembre 2010
le donne riescono anche senza farsi infornare Valutazione 3 stelle su cinque
52%
No
48%

“Potiche”: persona a cui viene conferito un incarico esclusivamente onorifico o, altro significato, vaso di porcellana (da dizionario), oppure anche bella statuina come la figlia chiama la mamma protagonista del film, Suzanne-Catherine Deneuve. Eppure la maestrìa e il senso pratico di questa donna di casa nel riordinare le stoviglie all’inizio del film, con canzone e ballo in solitudine, facevano presagire che potesse anche guidare con successo la fabbrica familiare di ombrelli condotta fino ad allora dal marito in modo antiquato e coi classici conflitti coi sindacati. Due pesi massimi come Catherine Deneuve e Gérard Depardieu conducono la commedia diretta da François Ozon con tocco leggero, come danzando sulla scena, dall’alto della loro bravura; una commedia gradevole come le poesiole che scrive Suzanne. [+]

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elgatoloco lunedì 8 marzo 2021
brilllante, vera commedia femminista Valutazione 0 stelle su cinque
0%
No
0%

"Potiche"(François Ozon, anche sceneggiatura, della pièce teatrlae di Pierre Barillet e Jena-Pierre Grédy del 1983, ma il film è del 2010). La brillante moglie di un impresario privo di scrupoli, adultero, dovendo sostituire il marito, infarutato, diventa direttrice di fabbrica, riallaccia il rapporto con il sindaco comunista che aveva conosciuto anche "biblicamente"anni prima, da sottomessa torna ad essere autonoma, brillante, tanto da presentarsi alle elezioni legislative e diventare deputata contro il sindaco con cui aveva avuto una relazione. Il marito, ormai, sembra diventato lui"potiche"(statuina in porcellana). Senz'altro femminista, non proprio politicamente impegnata, questa commedia(e Ozon, intelligentemente, rispettando i canoni di Bazin nell'""Ontologie du cinéma", non fa nulla per nascondere l'origine teatrale del film, a livello di décor, di scenografia, ma anche di tempi)è senz'altro meritevole di apprezzamenti e sul fatto politico, certo, ognuno"La pensa come vuole"e sarebbe difficile credere che due mostri sacri come Catherine Deneuve(la moglie poi"capessa"della fabbrica)e Gérard Depardiueu, il sindaco comunista, avrebbero partecipato a un film dichiaratamente di sinistra-sono bravissimi, ma se la cava bene anche Fabrice Luchini, l'impresario "tradito"pià che altro nella sua funzione padronale, oltre che(in forma minore)familiare-matrimoniale. [+]

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stefano capasso domenica 19 settembre 2021
riscoprire se stessi Valutazione 4 stelle su cinque
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Siamo nella provincia francese, nel 1977, e Robert Pujol dirige la sua fabbrica di ombrelli con metodi autoritari che cozzano contro le rivendicazioni operaie tipiche dei tempi. Dopo l’ennesimo sciopero gli operi sequestrano il padrone, che viene colpito da infarto al rilascio. A questo punto è la moglie Suzanne che entra in scena: dopo una vita passata come “bella statuina”, reclusa in casa senza possibilità altra che attendere il marito, che per giunta la tradisce, Suzanne decide di prendere il comando dell’azienda, spalleggiata dai figli e dal sindaco, vecchia fiamma. Suzanne riscuote un grande successo che porta ad esasperare il conflitto col marito, deciso a riprendere il potere, e allo stesso tempo si rivela un momento di vera rinascita della donna. [+]

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reservoir dogs mercoledì 1 dicembre 2010
l'emancipazione del soprammobile/donna Valutazione 3 stelle su cinque
43%
No
57%

Suzanne (Deneuve) è letteralmente una donna/oggetto, passa le sue giornate legata alle sue routine che la tengono "occupata" mentre il marito Robert (Luchini), un industriale, la cornifica con il suo tacito consenso.
Tutto cambia quando l'uomo viene sequestrato dai sui dipendenti per reclamare i loro diritti sul lavoro, qui la donna entra in gioco grazie anche al aiuto del sindicalista politico Babin (Depardieu)ed ex amante che farà si che il marito della donna venga liberato.
Robert però verrà colto da un malore e la bella statuina diventerà così il mediatore tra la borghesia e il proletariato, la donna trattando con i dipendenti farà si che l'azienda non cada in fallimento e prese completamente le redini la riporterà allo sviluppo facendosi così la precorritrice delle donne in carriera che al periodo venivano considerate invece solo come cuoche e badanti dei figli. [+]

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pepito1948 venerdì 19 novembre 2010
statuine alla riscossa Valutazione 3 stelle su cinque
43%
No
57%


In una recente intervista Ozon, giovane regista il cui tocco leggiadro già si era rivelato in film come 8 donne e un mistero e Ricky, dichiara che, dopo l'ultima campagna elettorale francese tra Sarkozy e la Royal ed il ritorno del machismo in Italia, con questo film ha voluto creare un collegamento con la situazione odierna, pur ambientando la storia negli anni '70. Il che ci porta ad una realtà molto vicina a noi come alla "sorella" oltreconfine, dove il femminismo come movimento tendente alla parificazione dei diritti nei rapporti uomo-donna sia in famiglia sia nella società -in particolare nel mondo lavorativo- stenta ad affermarsi definitivamente. [+]

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paco andorra lunedì 27 dicembre 2010
non lotta di classe, ma tanta classe Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
100%

Ozon non è Loach - buon per entrambi -, ma d'altro canto chi glielo chiederebbe, se lo sciopero organizzato dagli operai della piccola fabbrica di ombrelli, di cui Suzanne, la protagonista del piccolo film del quale è regista, tratto (meglio non dimenticarlo) da una pièce teatrale, è proprietaria al 25%, ma estromessa per troppa placidità da qualsivoglia coinvolgimento nella conduzione, delegata al di lei marito-padrone (in tutti i sensi), lungi dal venire descritto con l'asciutto lirismo del britannico, finisce per essere poco più dell'espediente scenico utilizzato appunto dal giovane e magari un po' sopravvalutato François per metamorfizzare la donna-ninnolo del titolo in una signora del capitalismo dal volto umano, ma soprattutto in una femminista gentile, per nulla erinnica, intenta più a recuperare il tempo perso che a coltivare fisime ideologiche? Potiche è commedia allo stato puro, quasi aristofanesca, leggera e improbabile, che si chiude (mamma mia!) su una Deneuve canterina nel momento del massimo trionfo, dopo avere sconfitto marito ed ex amante (ed è retorico ed autoconsolatorio il dubbio espresso da quest'ultimo, che in realtà la lotta dell'ormai divorziata Suzanne per lo scranno da deputata avesse come obiettivo l'umiliazione del coniuge più della sua: ci si rivedrà, e come no?, come prima, più di prima. [+]

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