Le comiche

LE COMICHE (ITALIA, 1990)
Diretto da NERI PARENTI. Interpretato da PAOLO VILLAGGIO, RENATO POZZETTO, ALESSANDRA CASELLA, FABIO TRAVERSA, RENATO D'AMORE, ENZO CANNAVALE, SALVATORE BORGESE, GIAMPAOLO SACCAROLA, TIZIANA PINI § Due goffi amici escono dallo schermo di un cinema mentre viene proiettato un film muto, e vestono una dopo l'altra le vesti di vari lavoratori: imbianchini, benzinai, venditori ambulanti, camerieri in un albergo e becchini. Si concedono poi un giorno di vacanza in spiaggia e poi vengono ingaggiati da due mafiosi per farsi ammazzare al posto loro, in quanto loro sosia. In tutte queste situazioni si mettono bene in vista per la quantità e l'inarrestabilità dei guai che provocano. [+]

LE COMICHE (ITALIA, 1990)
Diretto da NERI PARENTI. Interpretato da PAOLO VILLAGGIO, RENATO POZZETTO, ALESSANDRA CASELLA, FABIO TRAVERSA, RENATO D'AMORE, ENZO CANNAVALE, SALVATORE BORGESE, GIAMPAOLO SACCAROLA, TIZIANA PINI § Due goffi amici escono dallo schermo di un cinema mentre viene proiettato un film muto, e vestono una dopo l'altra le vesti di vari lavoratori: imbianchini, benzinai, venditori ambulanti, camerieri in un albergo e becchini. Si concedono poi un giorno di vacanza in spiaggia e poi vengono ingaggiati da due mafiosi per farsi ammazzare al posto loro, in quanto loro sosia. In tutte queste situazioni si mettono bene in vista per la quantità e l'inarrestabilità dei guai che provocano. Questa apprezzabile commedia di N. Parenti (Firenze, 1950) non introduce nulla di nuovo, considerando che il cinema comico adopera fin dagli albori l'inserimento dei due disadattati inconsapevoli in un contesto sociale ordinato e perfettamente intoccabile all'apparenza; essi riescono sempre a ribaltarlo e sconquassarlo danneggiando tutto, fino all'ultima persona e al più piccolo oggetto, dal canto loro senza uscire lesi in maniera particolare. I critici che hanno notato l'evidente paragone con Stanlio e Ollio hanno abbracciato proprio questo discorso: anche loro si usavano con ingenuità e volontà allo scopo di intervenire per aiutare e riparare, laddove riuscivano solo a fare disastri. Da loro è ripresa anche quella specie di equivalenza della coppia: nessuno dei due fa da spalla all'altro, o tantomeno si preoccupa di farlo, ma sono entrambi sullo stesso piano, con una ripartizione delle gag ben suddivisa. Villaggio combina la sua comicità surreale legata soprattutto alle disgrazie fisiche con la variegatissima mimica facciale di Pozzetto e col suo impacciato eloquio sempre preoccupato a giustificare qualcosa. Nella seconda parte perde un po' di ritmo, e la recitazione diventa più stanca, anche a causa dello sketch delle pompe funebri, il peggiore del film; mentre il migliore è quello iniziale in chiesa, subito seguito da quello nell'albergo in Alto Adige. Bravi Cannavale e Borgese. Scritto dal regista con Piero De Bernardi, Leo Benvenuti, Alessandro Bencivenni e Domenico Saverni.   
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