Antichrist

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Un film di Lars von Trier. Con Willem Dafoe, Charlotte Gainsbourg Titolo originale Antichrist. Horror, durata 100 min. - Danimarca, Germania, Francia, Italia, Svezia, Polonia 2009. - Lucky Red uscita venerdì 22 maggio 2009. - VM 18 - MYMONETRO Antichrist * * - - - valutazione media: 2,48 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
cuci85 mercoledì 27 maggio 2009
all'inferno, senza ritorno. Valutazione 5 stelle su cinque
74%
No
26%

Non un film, un'esperienza. E come tale, difficilmente valutabile. Il mestiere e la tecnica sono innegabili, bastano pochi minuti in un bianco e nero rallentatissimo (scommettiamo che farà scuola?), o le atmosfere, o i quadri distorti e vibranti. Ma, come detto, non si tratta di un semplice film, e queste cose non sono che un contorno di tecnica che potrebbe sfiorare il manierismo. Poi c'è la Storia, o la Non Storia, a discrezione dello spettatore. Tornano i capitoli (un predecessore su tutti, Dogville), gradini di una ripida scala verso la profondità del male. Ho visto ogni genere di film, anche il più estremo, ma quel pianto nella foresta, quel dolore di Natura che si propaga intorno alla donna, quello è stato qualcosa di mai visto. [+]

[+] ottima visione (di quagmire7)
[+] complimenti (di paskmark)
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viola96 domenica 28 agosto 2011
l'ultima tentazione di von trier Valutazione 5 stelle su cinque
85%
No
15%

Ho sacrificato la serata Takashi Miike per rivedermi l'ultimo film di Lars Von Trier:Ad una prima visione mi era sembrato banale,privo d'idee,vuoto.Dio benedica la seconda visione.Personalmente,qualche mese fa gli avrei dato mediocre,quasi pessimo,oggi ero indeciso sull'ottimo.Probabilmente è il film più oscuro,malato e nudo di Lars Von Trier.Un Von Trier che parte da Hendel per arrivare al massimo dell'esasperazione umana.Von Trier è lucido,stavolta,davanti ad una macchina da presa traballante e quasi in stile Dogma,mentre zooma su due persone intente a consumare un atto sessuale ripetuto.Per Von Trier questo è il massimo rapporto uomo-donna esistente. [+]

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slasher master martedì 2 giugno 2009
grande esempio di cinema horror Valutazione 4 stelle su cinque
63%
No
37%

Mentre guardi un film come Antichrist non puoi che provare un solo sentimento: angoscia. Non è infatti la paura la sensazione che ti trasmettono le atmosfere aperte ma claustrofobica, le musiche cupe e ovattate, rimbombanti. E' piuttosto una forte angoscia che solo nel finale, quando il regista deciderà di fare un modesto uso dello splatter, che muterà in qualcosa di più agghiacciante. La scelta dell'ambientazione (il bosco) potrà ai più sembrare banale ma non lo è perchè il rapporto con la natura è centrale nel film perchè sino all'ultimo l'ambiente sembra quasi permeato di un profondo senso di male. Le copulazioni, gli animali, le costellazioni, tutto fa parte di un grande disegno visionario e la pittoresca trovata della suddivisione in atti scandisce la sempre più profonda immersione nelle acque del male. [+]

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orfeo martedì 2 giugno 2009
6,5 € buttati. fa schifo e non e' un horror Valutazione 1 stelle su cinque
67%
No
33%

ho visto centinaia e centinaia di horror essendo un super appassionato e anche nei più mediocri e caserecci girati con budget molto bassi riesco sempre a salvare qualcosa, almeno un'idea, un'intuizione, un'interpretazione. vi giuro che questo è il peggior horror mai visto. . La gente dopo i primi 40 minuti stava andando via. Io ho atteso la fine sperando che un qualsiasi cosa salvasse il film ( o almeno ripagasse il prezzo del biglietto ) nulla da fare alla fine chi se n'è andato a metà film ha fatto benissimo. L'unica maniera di rendere bene l'idea di che cos'è questo film è andare in bagno, sollevare il copritazza, sedervi e escrementare. Ecco quando avrete finito avrete fatto THE ANTICHRIST (gratis) . [+]

[+] ma chi ti ha detto... (di marvalic)
[+] ?? (di marvalic)
[+] ma che appassionato sei?? (di slasher master)
[+] ...dimenticavo (di slasher master)
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lollo92 lunedì 1 giugno 2009
l'eterna maestria di lars von trier Valutazione 5 stelle su cinque
67%
No
33%

Sin da quando si sono cominciate a vedere le prime immagini di Antichrist, e faccio riferimento allo stupendo fotogramma in cui i due fanno l'amore sotto l'albero, con le mani che escono dalle radici, sapevo che quel film, inevitabilmente, sarebbe stato il meglio di cannes. E ora che l'ho visto, ne rimango ancora più convinto. Immagini di una bellezza ineguagliabile, simbolismi colti, interpretazioni da standing ovation, una regia magniloquente. Perfettamente in linea con i suoi film precedenti, da Dancer in the dark a Dogville, Antichrist è un film di ineguagliabile bellezza e spessore, ma che inevitabilmente, e come è giusto che sia, si presta ad essere amato dai soli ed unici ammiratori di Von Trier, o comunque da un pubblico che non abbia i paraocchi e che si scandalizzi di fronte a scene di mutilazione ( a mio parere assolutamente necessarie e in linea con lo sviluppo narrativo). [+]

[+] parole sante (di quagmire7)
[+] parole... (di paskmark)
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orazioblur sabato 23 maggio 2009
splendido affresco simbolico Valutazione 4 stelle su cinque
58%
No
42%

Ho appena visionato il film al cinema.. Inutile dire che la sala era semivuota, e i pochi che stavano vedendo il film, in molti frangenti, sghignazzavano o accennavano espressioni di disgusto o di sorpresa. Beh, è evidente che il film in sè non è quanto di più delicato possa sembrare, ma in fondo, se si guarda da un altro punto di vista, esso risulta molto delicato e armonioso. Prima di tutto l'eleganza con cui il regista danese costruisce la fotografia e la scenografia! Rimarrete incantati da scene a dir poco mozzafiato e che lasciano col fiato mozzato persino lo spettatore meno sensibile. Il film è pieno di simboli, per cui è uno spreco dare una valutazione sommaria e superficiale del film senza averne capito il senso ultimo. [+]

[+] sarà... (di marezia)
[+] ... (di orazioblur)
[+] sarà... (di marezia)
[+] piuttosto, (di marezia)
[+] forse (di orazioblur)
[+] penetrazioni e mutilazioni? (di angelo43)
[+] alla faccia del simbolismo (di groucho200000)
[+] assolutamente sconvolta (di cremina)
[+] caro orazioblur.... la tua recensione.... (di supermattacchione)
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paride86 venerdì 29 maggio 2009
un'opera d'autore difficile da giudicare Valutazione 2 stelle su cinque
67%
No
33%

Film difficilissimo da giudicare, anche se si tratta di un'opera d'autore. Il prologo e l'epilogo, girati in un morbidissimo bianco e nero con musica di Handel, sono poesia pura; alcune sequenze affascinano per la spettacolarità macabra e manierista; il problema è il resto. Come leggere gli eventi raccontati? Il sesso è proposto come una colpa (l'obiettivo che alterna ossessivamente la caduta del figlio con la faccia estatica dei genitori durante l'amplesso)? Ma se il bimbo è l'anticristo non può essere una colpa intesa nel senso negativo del termine! E ancora: come interpretare le continue contraddizioni della moderna "Eva", a tratti amorevole e poi improvvisamente violenta? E' posseduta totalmente dal maligno o lotta per vincere il male dentro di sè (altrimenti perché infliggersi un'automutilazione)? Dobbiamo assolverla o condannarla? E poi: Von Trier, identificando nella donna la radice del male, vuole criticare provocatoriamente la genesi cristiana, anch'essa orientata verso la colpevolizzazione di Eva, o più semplicemente esprimere la propria misoginia? Un'attenta visione e un'accurata riflessione non mi sono bastate a sciogliere i dubbi sulle ambiguità della storia, che dopotutto neanche Von Trier ha voluto approfondire. [+]

[+] condivido (di francesco2)
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tony montana martedì 7 dicembre 2010
difficile da dimenticare e da digerire Valutazione 4 stelle su cinque
75%
No
25%


Per superare la morte del figlio, una donna e il marito psicologo si rifugiano in un vecchia casa nel bosco, che loro chiamano “Eden”. Nonostante le attenzioni del marito, ogni giorno che passa la donna viene assalita sempre più dalle sue paure, fino a perdere totalmente il controllo…
Charlotte Gainsbourg e Willem Dafoe stanno facendo l’amore sotto la doccia. Sono ripresi in un bianco e nero patinato, al rallentatore, con in sottofondo una delicata aria di Händel. Dopo forse una decina di secondi, il regista ci mostra un particolare della penetrazione.
Inizia così, Antichrist, ed è l’inizio giusto per un film come questo, è un banco di prova che viene giustamente presentato fin dall’inizio allo spettatore, per testarne la volontà, la disponibilità nei confronti di ciò che gli si vuole raccontare. [+]

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stefano montecchi martedì 26 maggio 2009
allucinazione lucida, analisi perversa Valutazione 3 stelle su cinque
59%
No
41%

Il film è il risultato di una sofferta fuga dalla depressione che Von Trier ha attraversato negli ultimi 2 anni. Sporco nella sua apparente eleganza, depravato nella sua messa in scena, ANTICHRIST ha in se' il germe del dolore (che è anche il titolo di uno dei capitoli di cui il film è suddiviso), e per tutto il primo tempo si ha l'impressione che il regista abbia riversato nel film gli insegnamenti del suo analista. Storia semplice: marito e moglie (bravissimi gli interpreti) fanno l'amore mentre il piccolo figlio cade dalla finestra e muore. Il marito (un terapista) decide di curare i sensi di colpa della moglie nella loro casetta nel bosco (denominato EDEN). Le belle immagini al rallentatore sono a volte interrotte, già dall'inizio, da pesanti primi piani di genitali atti a mostrare la carnalità della presenza umana in un film che vede, come contraltare ai due protagonisti, la "natura". [+]

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meddows mercoledì 27 maggio 2009
chi è l'anticristo? a pensarci bene... è lars! Valutazione 3 stelle su cinque
61%
No
39%

L'Anticristo di Lars è un'opera intensa e molto formale, che fa della narrazione piuttosto che del narrato il suo punto di forza. Il prologo che apre il film è la dichiarazione d'intenti dell'autore: l'attenzione è tutta sulla forma, sulla scelte di regia che se da una parte rimandano al primo von Trier, dall'altra sembrano rinnegare tutto ciò che il regista danese ha realizzato negli ultimi tempi. La fotografia livida e ricercatissima, le riprese a rallentatore, la scelta di precisissimi dettagli piuttosto che la (solo apparente) scarna casualità del Dogma, tutto questo sparisce davanti ad una ricercatissima scelta di stile che è anche un atto d'amore ad un certo cinema europeo (il film è dedicato a Tarkovsky). [+]

[+] dalla parte dei mendicanti (di arielmusico)
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