bobby
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domenica 22 marzo 2009
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film divertente, ben recitato, piacevole
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Quante commedie americane semplici abbiamo apprezzato ? Milioni. Per una volta che anche in Italia riusciamo a fare un film divertente, ben recitato e fotografato, senza parolacce o cose volgari, godiamocelo no ?
Senza bisogno di derivare chissà quale messaggio politico, sociale o altro.
La fotografia politica della realtà è comunque credibile (ottimo Catania); la Gerini è perfetta nella parte così come Nigro, fin troppo innamorato e devoto.
Tra tante americanate piene solo di effetti speciali, cine panettoni italiani pieni solo di volgarità, film alternativi piombati, prendetevi 'sto film, ridete un po' e uscite dalla sala di buonumore.
Il cinema serve anche a questo, no ?
Roberto
[+] giustissimo
(di paola d. g. 81)
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ju84
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domenica 22 marzo 2009
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un film diverente e con spunti di riflessione
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Sinceramente non me l'aspettavo così bello e interessante, è una commedia davvero simpatica e che diverte moltissimo, e che allo stesso tempo offre numerosi spunti di riflessione, non solo per quanto riguarda la tematica gay e in generale le "diversità", ma anche per il panorama politico italiano, confrontato con il resto d'europa (metà delle capitali europee è stata amministrata da sindaci omosessuali, il primo ministro islandese è omosessuale), lascia intravedere quanto la nostra politica sia lontana dalla realtà degl altri paesi.Tornando al film è assolutamente divertente, asciutto, per nulla noioso e che in diverse scene coinvolge completamente la sala, che come nel mio caso, ha riso davvero di cuore.
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Sinceramente non me l'aspettavo così bello e interessante, è una commedia davvero simpatica e che diverte moltissimo, e che allo stesso tempo offre numerosi spunti di riflessione, non solo per quanto riguarda la tematica gay e in generale le "diversità", ma anche per il panorama politico italiano, confrontato con il resto d'europa (metà delle capitali europee è stata amministrata da sindaci omosessuali, il primo ministro islandese è omosessuale), lascia intravedere quanto la nostra politica sia lontana dalla realtà degl altri paesi.Tornando al film è assolutamente divertente, asciutto, per nulla noioso e che in diverse scene coinvolge completamente la sala, che come nel mio caso, ha riso davvero di cuore. Claudia Gerini è assolutamente strepitosa (come al solito) e Luca argentero è bravissimo nella parte gay (come aveva già dmostrato in "Saturno Contro" con Pierfrancesco Favino).Consigliatissimo a tutti coloro che vogliono trascorrere una serata divertendosi ma avendo anche molti spunti di riflessione.
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il conformista
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sabato 21 marzo 2009
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favola fresca e simpatica: fa pure ridere!
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Premetto che dopo aver letto tutti questi commenti di miracolati che hanno visto il film "in anteprima", dovevo vederlo solo per il gusto. Piacerebbe anche a me essere inviatato gratis e poi scrivere 10 recensioni pessime. Mi sembra molto infantile perchè è chiaro che è sempre la stessa persona che moltiplica senza fantasia le proprie recensioni, pensando di fare danni, per di più senza aver visto il film.
In ogni caso il film è molto divertente, soprattutto la Gerini che ha un'ottima alchimia con Argentero. Il look del film è molto sofisticato, costumi e scenografie sono bellissimi, ognuno con un carattere, uno stile cucito su misura. Diciamo un look moderno, newyorkese o milanese che poco si vede nel nostro cinema romano, sempre un pò pesante e poverello.
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Premetto che dopo aver letto tutti questi commenti di miracolati che hanno visto il film "in anteprima", dovevo vederlo solo per il gusto. Piacerebbe anche a me essere inviatato gratis e poi scrivere 10 recensioni pessime. Mi sembra molto infantile perchè è chiaro che è sempre la stessa persona che moltiplica senza fantasia le proprie recensioni, pensando di fare danni, per di più senza aver visto il film.
In ogni caso il film è molto divertente, soprattutto la Gerini che ha un'ottima alchimia con Argentero. Il look del film è molto sofisticato, costumi e scenografie sono bellissimi, ognuno con un carattere, uno stile cucito su misura. Diciamo un look moderno, newyorkese o milanese che poco si vede nel nostro cinema romano, sempre un pò pesante e poverello. Questo stile sopra le righe si adatta con la storia che è in fondo una favoletta, che dal punto di vista sociologico è irreale. Non prendetelo per un esempio di sessualità, è tutto inventato: da gay militante non si passa a letto più volte con un donna e ritorno, è impossibile! E' qui che il film perde colpi, con tutti gli avanti e indietro e soprattutto un finale moscetto e prevedibile a tarallucci e vino. Il film vale per la prima parte che è scoppiettante, lo consiglio.
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paola d. g. 81
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lunedì 30 marzo 2009
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mai dire mai
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Finalmente una bella commedia italiana. "Diverso da chi" è un film originale, ironico e divertente, con personaggi ben tratteggiati e ottimamente recitati. La trama è spassosa anche se non sempre credibile - possibile che un gay provi all'improvviso un'attrazione fatale per una donna, e che il suo geloso compagno ne accetti la relazione con relative conseguenze? Attendo risposte.
Nel film non mancano gli spunti di riflessione sull'ipocrisia della politica, della nostra società e del nostro stesso modo di vivere, troppo spesso impostato su pregiudizi e barriere mentali che soffocano le mille sfaccettature della nostra personalità. Una commedia dal tocco lieve, mai volgare, impreziosita da scorci inediti di una Trieste quasi trasfigurata.
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Finalmente una bella commedia italiana. "Diverso da chi" è un film originale, ironico e divertente, con personaggi ben tratteggiati e ottimamente recitati. La trama è spassosa anche se non sempre credibile - possibile che un gay provi all'improvviso un'attrazione fatale per una donna, e che il suo geloso compagno ne accetti la relazione con relative conseguenze? Attendo risposte.
Nel film non mancano gli spunti di riflessione sull'ipocrisia della politica, della nostra società e del nostro stesso modo di vivere, troppo spesso impostato su pregiudizi e barriere mentali che soffocano le mille sfaccettature della nostra personalità. Una commedia dal tocco lieve, mai volgare, impreziosita da scorci inediti di una Trieste quasi trasfigurata. Tenerissimo il personaggio di Remo, interpretato da un Filippo Nigro bravo e bello. Un film da vedere per sentirsi meglio e sperare che altri registi e attori italiani prendano il dovuto esempio.
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marta
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giovedì 19 marzo 2009
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nonostante l'apparente leggerezza battute efficaci
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In DIVERSO DA CHI? la coppia di due uomini è più attendibile e vera di
tante coppie uomo-donna che vedi oggi, coppie dove l'uomo deve sempre
più frequentemente inventarsi la partita di calcetto per tradire la
moglie che a sua volta ha già tradito il marito "lasciando - come ha
detto la nostra amica giornalista Piacentini - i bambini dalle 7 alle
19 nelle scuole private perchè loro hanno una vita aldilà dei figli"
Qui nel film abbiamo due persone che sognano di arrivare in alto in
politica ma hanno due zavorre: il primo (Argentero) vuol portare
avanti solo le politiche dei diversi (da chi poi?) la seconda (Gerini)
molto bigotta viene da un divorzio molto duro e vuole portare avanti
solo la politica della famiglia.
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In DIVERSO DA CHI? la coppia di due uomini è più attendibile e vera di
tante coppie uomo-donna che vedi oggi, coppie dove l'uomo deve sempre
più frequentemente inventarsi la partita di calcetto per tradire la
moglie che a sua volta ha già tradito il marito "lasciando - come ha
detto la nostra amica giornalista Piacentini - i bambini dalle 7 alle
19 nelle scuole private perchè loro hanno una vita aldilà dei figli"
Qui nel film abbiamo due persone che sognano di arrivare in alto in
politica ma hanno due zavorre: il primo (Argentero) vuol portare
avanti solo le politiche dei diversi (da chi poi?) la seconda (Gerini)
molto bigotta viene da un divorzio molto duro e vuole portare avanti
solo la politica della famiglia.
Due persone che di base farebbero di tutto per raggiungere il loro
obiettivo, ma qualcosa inizierà a minare scena dopo scena i loro
pregiudizi, PREGIUDIZI, come si ascolta più volte nel film che possono
nascondere anche la realtà quella che vedi e alla quale non credi
perché hai i paraocchi
Una commedia che con toni apparentemente leggeri affronta tanti temi
quello del rapporto di coppia che sia etero o gay, quello di persone
che soffrono per amore, quello di chi ti sta dietro e vuol cavalcare
la tua apparente leggerezza per arrivare al proprio obiettivo
Nella parte iniziale ammiriamo Antonio Catania strepitoso come sempre
che con Cederna sono "il gatto e la volpe" della campagna politica
contro un sempre perfetto Francesco Pannofino che da vero politico dei
nostri giorni apparendo come garantista di chi desidera sicurezza,
crede possa conquistare punti dopo punti il posto da sindaco
Ad un tratto però la presenza del candidato gay che in parte ha uno
sbandamento per quello che sembra il suo lato opposto (donna
conservatrice) fa decollare il film
Cosa accadrà tra i due? E come la prenderebbe l'altro (Filippo Nigro)
se il suo uomo da 13 anni lo abbandonasse per una dell'altro sesso ?
Un modo divertente anche per ragionare su una società mai così vera
dove i politici sono stati sostituiti dalle vallette o comparse di
tutti i giorni che sperando di riultare credibili cambiando
semplicemente look possa portare ad essere credibili e da uomini
ambiziosi manovrati come marionette da chi scartato dai propri
elettori cerca di riemergere nell'ombra
"il sud è più aperto...ci manca solo un sindaco culattone.....gli
diamo qualcosa di poco come istruzione o cultura.... fino a 3 non è
relazione....."
Nella sceneggiatura scritta molto bene troviamo tante battute
efficaci e divertenti che rendono il film un must per chi ama le
commedie
I NOSTRI VOTI
LUCA ARGENTERO VOTO 7 1 /2 recita in maniera molto naturale, qui
credibile e bravo riesce a rendere perfettamente l'idea di chi anche
sbagliando non riesce a fingere e a nascondere un nuovo rapporto
FILIPPO NIGRO VOTO 7 : Come per tutti i suoi colleghi ti meravigli
che sia molto bravo .....ma lo conosci poco, purtroppo la televisione
allontana molte volte i bravi attori dal vero e unico tempio delle
emozioni
ANTONIO CATANIA VOTO 9 (VEDI SOPRA)
GIUSEPPE CEDERNA VOTO 7
FRANCESCO PANNOFINO
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lax
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domenica 22 marzo 2009
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grande claudia gerini
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Il film è bello, divertente, lascia una piacevole sensazione di serenità. Ma lasciamolo recensire ad altri e ringraziamo tutti Carlo Verdone per avere scoperto e regalato al pubblico questa eccezionale attrice che nella commedia decisamente esplode, surclassando tutti i partners, pure bravissimi come quelli di questo film (menzione speciale a Catania). Una mimica facciale da oscar, toni ed espressioni da actor studio, tempi perfetti: se non fosse italiana, sarebbe un'attrice internazionale. Un esempio soltanto: la sequenza di espressioni nella scena dell'inaspettato ritorno di Remo (degno dei celebri 60 secondi di primo piano che nel film "La donna perfetta" fecero scattare un torrente di applausi per Nicole Kidman).
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Il film è bello, divertente, lascia una piacevole sensazione di serenità. Ma lasciamolo recensire ad altri e ringraziamo tutti Carlo Verdone per avere scoperto e regalato al pubblico questa eccezionale attrice che nella commedia decisamente esplode, surclassando tutti i partners, pure bravissimi come quelli di questo film (menzione speciale a Catania). Una mimica facciale da oscar, toni ed espressioni da actor studio, tempi perfetti: se non fosse italiana, sarebbe un'attrice internazionale. Un esempio soltanto: la sequenza di espressioni nella scena dell'inaspettato ritorno di Remo (degno dei celebri 60 secondi di primo piano che nel film "La donna perfetta" fecero scattare un torrente di applausi per Nicole Kidman).
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masmassy
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giovedì 2 aprile 2009
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un bel film rovinato da un finale pessimo
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Cominciamo dalla fine, altrimenti so che non leggereste: Immaginate voi stessi, proprio voi, anche se etero. Vostra moglie/marito vi tradisce, aspetta un figlio da un altra persona e voi che fate? I salti di gioia perchè voi di figli non potete averne e così il vostro compagno/compagna vi ha fatto un regalo tradendovi. Ma che meraviglia!!! E che dire del chiamarlo "Figlio vostro" ? O del fatto che vostro marito/moglie vi dica "Ma io vi amo entrambi uguale" e voi tutti contenti "Ok, è uguale!" E vissero tutti felici e... fessi! Ma chi vogliamo prendere in giro? Nella sala i fischi e le risate di scherno si sprecavano. Veramente offensivo il finale. Per il resto... ecco la mia recensione: Una Commedia brillante molto scorrevole e ben diretta, con un Filippo Nigro carico di fascino e bravissimo, specialmente nei suoi ormai famosi pianti.
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Cominciamo dalla fine, altrimenti so che non leggereste: Immaginate voi stessi, proprio voi, anche se etero. Vostra moglie/marito vi tradisce, aspetta un figlio da un altra persona e voi che fate? I salti di gioia perchè voi di figli non potete averne e così il vostro compagno/compagna vi ha fatto un regalo tradendovi. Ma che meraviglia!!! E che dire del chiamarlo "Figlio vostro" ? O del fatto che vostro marito/moglie vi dica "Ma io vi amo entrambi uguale" e voi tutti contenti "Ok, è uguale!" E vissero tutti felici e... fessi! Ma chi vogliamo prendere in giro? Nella sala i fischi e le risate di scherno si sprecavano. Veramente offensivo il finale. Per il resto... ecco la mia recensione: Una Commedia brillante molto scorrevole e ben diretta, con un Filippo Nigro carico di fascino e bravissimo, specialmente nei suoi ormai famosi pianti. Argentero molto maturato, divertente e piacevole. La Gerini? Non l'ho amata poi moltissimo finora, ma in questo film è eccezionale, divertente e sorprendente. Davvero una rivelazione anche nel ruolo della "finta scema". Della trama non c'è molto da dire se non si vuol rovinare la sorpresa (e che sorpresa... rimpiangerete i vostri soldi)
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paperinik
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giovedì 2 aprile 2009
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il "muro della libertà" a prova di omofobo
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Nella sala son finito quasi per caso: mooolto scettico e sbuffando come una ciminiera.
Ma mi son dovuto ricredere: incalzante, a tratti divertente.
Molto intelligente lo stile con cui è stato scelto di trattare un tema spesso strumentalizzato: si è optato per un tocco delicato e una narrazione che coinvolge.
Alcuni personaggi sono un po' delle maschere della nostra povera Italia: ma forse, paradossalmente, sono in fondo più realistici di quanto appaiano.
Incredibile ma vero: sono omosessuali ma paiono una coppia "normale" con problemi comuni. A prova di omofobo.
Dopo "solo un padre" sorprende nuovamente Argentero, a suo agio anche nei panni del gay edonista e "farfallone": ma allora anche il Grande Fratello riserva qualche buona tornata.
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Nella sala son finito quasi per caso: mooolto scettico e sbuffando come una ciminiera.
Ma mi son dovuto ricredere: incalzante, a tratti divertente.
Molto intelligente lo stile con cui è stato scelto di trattare un tema spesso strumentalizzato: si è optato per un tocco delicato e una narrazione che coinvolge.
Alcuni personaggi sono un po' delle maschere della nostra povera Italia: ma forse, paradossalmente, sono in fondo più realistici di quanto appaiano.
Incredibile ma vero: sono omosessuali ma paiono una coppia "normale" con problemi comuni. A prova di omofobo.
Dopo "solo un padre" sorprende nuovamente Argentero, a suo agio anche nei panni del gay edonista e "farfallone": ma allora anche il Grande Fratello riserva qualche buona tornata...?!
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everlong
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venerdì 28 gennaio 2011
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parodia del paradosso quotidiano
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"Diverso da Chi?" si presenta come una commedia fresca, vivace e davvero godibile. Lo scenario si manifesta con i tratti ben delineati della tragicomica politica all'italiana, in un'alternanza tra sfera privata e sfera pubblica con la quale i protagonisti dovranno avere a che fare. Finalmente un buon film in cui l'omosessualità viene trattata in modo naturale, senza essere troppo ingombrante, senza doverla difendere da discriminazioni, intolleranze od altro (tematiche sfiorate ma non centrali). L'originalità del film sta nel suo essere svincolato dall'esigenza di dover smentire i pregiudizi, pur parlandone e trattandoli. E' una sorta di commedia dei pregiudizi al contrario, o meglio delle profezie-autoavverantesi, che tanto piacciono al nostro sistema cerebrale e che tanto ci spingono verso l'economia del pensiero, verso quell'efficienza mentale che spesso ci porta a pensare solo attraverso stereotipi e luoghi comuni.
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"Diverso da Chi?" si presenta come una commedia fresca, vivace e davvero godibile. Lo scenario si manifesta con i tratti ben delineati della tragicomica politica all'italiana, in un'alternanza tra sfera privata e sfera pubblica con la quale i protagonisti dovranno avere a che fare. Finalmente un buon film in cui l'omosessualità viene trattata in modo naturale, senza essere troppo ingombrante, senza doverla difendere da discriminazioni, intolleranze od altro (tematiche sfiorate ma non centrali). L'originalità del film sta nel suo essere svincolato dall'esigenza di dover smentire i pregiudizi, pur parlandone e trattandoli. E' una sorta di commedia dei pregiudizi al contrario, o meglio delle profezie-autoavverantesi, che tanto piacciono al nostro sistema cerebrale e che tanto ci spingono verso l'economia del pensiero, verso quell'efficienza mentale che spesso ci porta a pensare solo attraverso stereotipi e luoghi comuni. L'omosessualità diviene oggetto quasi invisibile perché immerso in un contesto naturale dell'azione (seppure piuttosto infrequente!!), per cui essa, pur orientando l'attenzione verso argomenti quali le coppie di fatto, adozioni gay o i fenomeni di discriminazione sessuale, ne marginalizza il focus per indirizzarlo verso le relazioni che i tre protagonisti intessono tra di loro, creando un originale trangolo amoroso che, per quanto possa sfiorare il paradosso, appare molto vero e sincero per ciò che concerne il tema dei sentimenti, della specificità di ogni situazione, delle caratteristiche uniche di ogni individuo. Ad una sfera pubblica politica rigidamente vincolata a regole e rituali deterministici, si contrappone un privato non categorizzabile, financo attraverso dicotomie quali destra/sinistra, omosessuale/eterosessuale, morale/immorale. Il pregiudizio e gli stereotipi servono per ottimizzare e rendere efficiente il pensiero, ed il film sembra dirci che questo è possibile fino ad un certo punto, perché complessità e completezza sono le qualità che meglio si adattano alla comprensione. Il film è ben girato, non annoia mai e in qualche caso strappa anche un paio di sorrisi. Da sottolineare, infine, una fotografia davvero buona e convincente, con un'ottimo uso dei colori.
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olgadik
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martedì 31 marzo 2009
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chi non è diverso dagli altri?
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Anche l’Italia parla al cinema di omosessualità e lo fa con molto più garbato rispetto e umorismo di quanto non avvenga nella realtà. E’ vero che non si incontra più con facilità la gogna o la discriminazione anni ’50, ma nel quotidiano ancora usa al riguardo una terminologia volgare e permane la difficoltà di affrontare il tema diritti dei gay come quelli di altre minoranze. Il tutto è abbastanza indicativo di un imperdonabile ritardo. Ma Diverso da chi? le domande ce le porge con toni leggeri e nella prima parte regia e sceneggiatura funzionano bene con risultati godibili. La seconda invece dà sul sentimentale scontato e, salvo alcune sequenze, il racconto perde ritmo e allegria. Comunque il quadretto politico e sociologico che il film fornisce con evidenti ma non pesanti riferimenti alle nostre realtà rimanda a una mano indubbiamente felice del regista (opera prima) e soprattutto a quella dello sceneggiatore Fabio Bonifacci, che di recente ha firmato Si può fare, un gioiellino di misura e commozione.
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Anche l’Italia parla al cinema di omosessualità e lo fa con molto più garbato rispetto e umorismo di quanto non avvenga nella realtà. E’ vero che non si incontra più con facilità la gogna o la discriminazione anni ’50, ma nel quotidiano ancora usa al riguardo una terminologia volgare e permane la difficoltà di affrontare il tema diritti dei gay come quelli di altre minoranze. Il tutto è abbastanza indicativo di un imperdonabile ritardo. Ma Diverso da chi? le domande ce le porge con toni leggeri e nella prima parte regia e sceneggiatura funzionano bene con risultati godibili. La seconda invece dà sul sentimentale scontato e, salvo alcune sequenze, il racconto perde ritmo e allegria. Comunque il quadretto politico e sociologico che il film fornisce con evidenti ma non pesanti riferimenti alle nostre realtà rimanda a una mano indubbiamente felice del regista (opera prima) e soprattutto a quella dello sceneggiatore Fabio Bonifacci, che di recente ha firmato Si può fare, un gioiellino di misura e commozione. Tra gli attori il migliore mi sembra Filippo Nigro, già in un ruolo gay nelle Fate Ignoranti; gli altri due, la Gerini e Argentero, appaiono un po’ eccessivi e ingessati. Lei inarca in continuazione sopracciglia e labbra, lui, scarsamente espressivo, diviene a tratti quasi farsesco. Entrambi sembrano affidarsi più alla presenza fisica e alla facile simpatia dei personaggi che non a uno sforzo interpretativo.
Una parola sul titolo prima di passare alla trama. Lo trovo infatti azzeccato e spiritoso, poiché condensa nella domanda gran parte del problema, visto l’uso e l’abuso che si fa del termine “diverso”. A riguardo mi viene in mente una frase, se non ricordo male, di Terenzio, che mi trova d’accordo in toto: Nihil umani alienum a me puto.
Siamo a Trieste con begli esterni luminosi e l‘aria in cui si sente il mare. Piero, gay dichiarato e felice, tra lo sgomento degli oppositori (vedi Lega e dintorni) e la malcelata meraviglia dei suoi (vedi Pd) partecipa alle primarie e diviene a sorpresa candidato sindaco. Gli oligarchi della situazione, vecchie volpi, pensano di poterlo manovrare facilmente per il suo ingenuo entusiasmo; gli mettono perciò a fianco, a bilanciarne l’impatto, Adele, la più clerico-centrista del partito, persino avversa al divorzio. All’inizio è un vero disastro, finchè Remo, il fidanzato di Piero, non gli suggerisce un approccio più soft alla donna…Da questo nasce una serie di equivoci, episodi e sentimenti in crescendo fino a scoprire che una famiglia può anche essere formata da Piero, Remo e Adele, perché dove c’è protezione ed affetto c’è anche amore, non importa quale sia la scelta sessuale di ognuno. Purtroppo qui siamo all’utopia allo stato puro rispetto alla nostra realtà...
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