Il film-documentario di Ascanio Celestini affronta, col suo solito stile scanzonato e dissacrante, uno dei temi più importanti (eppure oscuri) del panorama lavorativo italiano odierno. Il geniale cantastorie romano sceglie con umiltà di lasciare la parola ai protagonisti di "Parole Sante", che con coraggio hanno deciso di raccontarsi, riuscendo anche a trovare il modo di sdrammatizzare una condizione, quella del precariato, che inquieta proprio perché è reale. E così i protagonisti di quest'opera, impiegati "flessibili" di Atesia raccontano di come si sono auto-organizzati in un collettivo e di come negli ultimi due anni abbiano cercato di combattere un sistema imperfetto. E' facile sentirsi vicini a queste persone che con il loro impegno sono riusciti a portare alla luce un problema tutt'altro che secondario, pagandone (spesso) le dirette conseguenze.
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Il film-documentario di Ascanio Celestini affronta, col suo solito stile scanzonato e dissacrante, uno dei temi più importanti (eppure oscuri) del panorama lavorativo italiano odierno. Il geniale cantastorie romano sceglie con umiltà di lasciare la parola ai protagonisti di "Parole Sante", che con coraggio hanno deciso di raccontarsi, riuscendo anche a trovare il modo di sdrammatizzare una condizione, quella del precariato, che inquieta proprio perché è reale. E così i protagonisti di quest'opera, impiegati "flessibili" di Atesia raccontano di come si sono auto-organizzati in un collettivo e di come negli ultimi due anni abbiano cercato di combattere un sistema imperfetto. E' facile sentirsi vicini a queste persone che con il loro impegno sono riusciti a portare alla luce un problema tutt'altro che secondario, pagandone (spesso) le dirette conseguenze. Celestini cerca di tirare le fila del discorso, col suo solito stile semplice che dice molto più di quanto ad un orecchio disattento e superficiale non sembri, di evidenziarne le parti maggiormente significative, di dare un approccio obiettivo e informativo..dandoci gli strumenti necessari per riflettere ed indignarci. E come potrebbe essere altrimenti, di fronte a una realtà del genere? La questione di Atesia non si è ancora conclusa, tanti sono ancora i punti oscuri e i nodi da sciogliere. Speriamo che la giustizia non si dia malata.
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