Il successo di “Carambola” spinge la produzione a commissionare a Ferdinando Baldi il seguito, sempre interpretato da Coby e Smith, i due cloni di Terence Hill e Bud Spencer. La sceneggiatura non offre olto e gran parte della narrazione filmica è affidata alle gag che spesso puntano a mettere alla berlina quelle più conosciute di Trinità e Bambino. Il pubblico, che pure aveva premiato il film precedente, questa volta non attribuisce lo stesso successo a un lungometraggio che appare stanco e ripetitivo. Degna di nota, così come nel primo film, appare la colonna sonora.