“The King” è uno di quei film che lasciano senza parole. Sconvolgente. Si esce dal film con un gran senso di vuoto, dovuto all’ incredibile vicenda narrata. E’ tuttavia un film molto difficile. Ho provato a rivederlo una seconda volta, a distanza di tempo, è servito molto. Secondo me si tratta di una straordinaria fotografia su una realtà troppo spesso sottovalutata: la malattia mentale. Qui non c’e’ un assassino, un omicida, un uomo consapevole delle proprie azioni. Qui incontriamo un protagonista sconvolto dalle varie mancanze presenti nella sua vita, portato ad un equilibrio mentale assai fragile. Il suo bisogno d’ amore se non ricambiato, si trasforma in odio, in rabbia.
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“The King” è uno di quei film che lasciano senza parole. Sconvolgente. Si esce dal film con un gran senso di vuoto, dovuto all’ incredibile vicenda narrata. E’ tuttavia un film molto difficile. Ho provato a rivederlo una seconda volta, a distanza di tempo, è servito molto. Secondo me si tratta di una straordinaria fotografia su una realtà troppo spesso sottovalutata: la malattia mentale. Qui non c’e’ un assassino, un omicida, un uomo consapevole delle proprie azioni. Qui incontriamo un protagonista sconvolto dalle varie mancanze presenti nella sua vita, portato ad un equilibrio mentale assai fragile. Il suo bisogno d’ amore se non ricambiato, si trasforma in odio, in rabbia. Molte malattie mentali presentano queste caratteristiche. E’ un messaggio che il regista James Marsh trasmette in modo chiaro e trasparente. Penso che dietro alla tensione, alla drammaticità, al thriller, si celi questo messaggio forte e pesante. Mai attuale come in questo momento. Fantastica la prova del cast, colonna sonora molto apprezzabile. Un aggettivo?? Interessante.
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