I giorni dell'abbandono

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Un film di Roberto Faenza. Con Margherita Buy, Luca Zingaretti, Goran Bregovic, Alessia Goria, Fausto Maria Sciarappa.
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Drammatico, durata 96 min. - Italia 2005. uscita venerdì 16 settembre 2005. MYMONETRO I giorni dell'abbandono * * 1/2 - - valutazione media: 2,66 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
stefano mura giovedì 20 ottobre 2005
i giorni dell'abbandono Valutazione 3 stelle su cinque
77%
No
23%

I giorni dell’abbandono Roberto Faenza non smentisce la sua passione per le storie a tinte forti e dopo l’ottimo Alla luce del sole, storia del coraggioso Don Puglisi e della sua lotta contro la mafia, il regista si presenta al festival del Cinema di Venezia con I giorni dell’abbandono. Tratto dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante ed interpretato da due degli attori più interessanti del panorama italiano, Margherita Buy e Luca Zingaretti, il film ci propone uno spaccato di vita quanto mai quotidiano. Mario (Zingaretti) confessa alla moglie Olga (Buy) di avere una relazione con un’altra donna e contemporaneamente di sentire il bisogno di riflettere sul loro futuro. Rifiutata da un marito che ancora ama, e incapace di gestire il momento di crisi, Olga perde completamente le redini della propria vita, disinteressandosi di se stessa e dei suoi figli. [+]

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la gha venerdì 23 giugno 2006
ohi bò Valutazione 3 stelle su cinque
74%
No
26%

Dio salvi Luca Zingaretti e lo preservi da ogni possibile disgrazia, affinchè ci rimanga sempre così fresco e bello da guardare. Lo salvi e lo preservi da ogni possibile rimbambimento e problema alle corde vocali, affinchè possiamo continuare a godere delle sue magistrali interpretazioni. Dio annienti, invece,tutti gli uomini come il personaggio interpretato da Zingaretti. Un marito che dopo anni di matrimonio e due figli lascia una magnifica donna come Olga (Margherita Buy) senza nemmeno una spiegazione o un perchè. E così cominciano i giorno dell'abbandono, giorni in cui una donna, ormai sola, si vede costretta ad affrontare qualunque tipo di problema senza più un supporto, senza più sapere davvero cosa fare. [+]

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mariac martedì 1 dicembre 2009
il senso di vuoto facilmente riempito Valutazione 3 stelle su cinque
79%
No
21%

I giorni dell'abbandono, tratto dal libro di Elena Ferrante, è stato trattato decisamente mele dalla critica. Libro e film sembrano condividere lo stesso destino,la derisione per l'esagerazione. Il tema è l'abbandono di una donna da parte del marito che sente improvvisamente un "vuoto di senso" e non riesce a starle accanto. Ma che significa? Ho sentito parlare qualche volta sei sensi di vuoto ma mai del contrario. In realtà se a questo vuoto aggiungi una bionda chioma e un fisico mozzafiato ecco che tutto prende senso. Ma gli uomini parlano veramente così quando vogliono andarsene di casa? L'argomento è sicuramente ripetuto nel cinema italiano che ci ha graziato di colorati tradimenti anche nelle sboccacciate commedie natalizie in cui ci sono donne che reagiscono con vigore al colpo subito, Olga ( Margherita Buy )invece, si abbandona all'abbandono. [+]

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theophilus sabato 2 novembre 2013
ci si sente proprio abbandonati... Valutazione 1 stelle su cinque
83%
No
17%

I GIORNI DELL’ABBANDONO
 
Si respira un’aria da fumisteria, con qualche sniffata d’esotismo e situazioni plateali tipiche delle più banali sit-com televisive in questo I giorni dell’abbandono. Il titolo del film diventa simbolo, speriamo non profetico ma solo momentaneo, del tradimento che il pubblico deve subire da parte di un regista, Roberto Faenza, che finora non aveva mai deluso, almeno non così pesantemente.
Alla prima parte della storia, in cui si delinea una trama troppo scontata, che pure ha in sé potenziali tratti drammatici, fa seguito – nel secondo tempo del film – un definitivo abbandono di ogni speranza, una delusione derivata dai paludamenti grotteschi della protagonista, che preludono ad una soluzione finale tipicamente benpensante. [+]

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enrico lunedì 24 ottobre 2005
noioso Valutazione 1 stelle su cinque
53%
No
47%

Banale e noioso, si salvano solo le interpretazioni della Buy e quella del cane.

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rescart sabato 31 marzo 2012
gerarchia delle urgenze Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
100%

Quando tutto sembra crollare intorno a e i fondamenti vengono meno c’è una sorta di istinto inconscio che si riaffaccia alla soglie della coscenza, una sorta di istinto di sopravvivenza che “congiura” a nostra favore per farci seguire una gerarchia delle urgenze, che coscientemente non seguiremmo mai. Ne “I giorni dell’abbandono” l’istinto di sopravvivenza coincide con l’istinto di una madre che deve reinventare una narrazione biografica spezzata dal marito, che l’abbandona per seguire una nuova fiamma, la giovane figlia di un’amica di famiglia rimasta da poco vedova. Nel caos esistenziale e psicologico che ne consegue si riaffaccia una forza inconscia, primordiale, che consente all’abbandonata di sostituire la traduzione di un insignificante best-seller d’oltralpe con un proprio racconto. [+]

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emanuela fiorito mercoledì 3 maggio 2006
i giorni da dimenticare Valutazione 1 stelle su cinque
39%
No
61%

Esco dal cinema, ho appena visto ''I giorni dell'abbandono''...banale, scontato, senza spessore, lascia un imprecisato senso di dejà vu. Il solito minestrone con la solita Margherita Buy diva del drammone isterico, e uno Zingaretti poco convincente, scarno, inefficiente, talvolta ridicolo, che preferiamo decisamente nei panni del commissario Montalbano. La solita vicenda della donna sopra i quaranta abbandonata dal marito che scappa con la diciottenne del momento. La moglie per questo si da all'alcool, dimentica il suo ruolo di madre, si lascia andare a gesti inconsulti e poco reali, urla al marito la propria insicurezza, fino alla patetica scena (di pessimo gusto) in cui si getta tra le braccia del timido vicino di casa. [+]

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benn domenica 18 settembre 2005
spero che non piaccia neanche al pubblico Valutazione 1 stelle su cinque
37%
No
63%

veramente brutto!uno di quei film che mentre lo vedi pensi di voler strappare la macchina da presa dalle mani del regista e sconvolgere tutta la sceneggiatura. ma davvero è tutto qui?ti domandi alla fine...la banalità sta nei dialoghi,nei pensieri, nelle azioni,nelle metafore,nelle semplificazioni.oltre a non avere saputo sfuttare la bravura di 2 attori che rimangono avvolti nella superficialità.piace ai superficiali e alla donna che sta affrontando la separazione, per empatia. fior di quattrini ad opere come queste e il cinema italiano continua a confermare la sua banalità. eppure secondo me dalla storia si potevano trarre spunti molto più interessanti. basta con queste storie di coppie ricche e borghesi che vivono nelle grandi città e affrontano sempre le stesse problematiche!!!!! che n [+]

[+] semplicità disarmante (di catma)
[+] irritante (di vinx)
[+] non ti vergogni? (di roberto)
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I giorni dell'abbandono | Indice

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