elgatoloco
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domenica 7 dicembre 2014
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film natalizio di routine
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Si tratta di un film natalizio(anche in America , meglio negli USA, si tratta di un genere cinematografico vero e proprio, diverso, però, dai film"natalizi"made in Italy)di routine, non molto peggiore né migliore di altri. Un po'rutilante nei colori, un po'"eccessivo", nel tratteggiare lo scontro tra Bene e Male, se si vuole, comunque molto diverso dalla sguaitaggine made in Italy(DE Sica, Boldi & Co.). LO "spirito del Natale", anche attraverso Santa Clause, elfi, renne etc.entra, in qualche modo, pur se solo una volta l'anno...La critica al Jack Brina che fa commercio del Natale vale certo solo per un periodo dell'anno(quello natalizio, ampiamente inteso), ma ricorda la cacciata dei mercanti dal tempio, certo con molto meno forza, con la"riproducibilità tecnica"inerente ai prodotti seriali, per un periodo e un "kairòs"molto delimitato, ma, nella società, comunque, del consumismo e del capitalismo esasperati entra, pur se(forse)solo una volta all'anno.
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Si tratta di un film natalizio(anche in America , meglio negli USA, si tratta di un genere cinematografico vero e proprio, diverso, però, dai film"natalizi"made in Italy)di routine, non molto peggiore né migliore di altri. Un po'rutilante nei colori, un po'"eccessivo", nel tratteggiare lo scontro tra Bene e Male, se si vuole, comunque molto diverso dalla sguaitaggine made in Italy(DE Sica, Boldi & Co.). LO "spirito del Natale", anche attraverso Santa Clause, elfi, renne etc.entra, in qualche modo, pur se solo una volta l'anno...La critica al Jack Brina che fa commercio del Natale vale certo solo per un periodo dell'anno(quello natalizio, ampiamente inteso), ma ricorda la cacciata dei mercanti dal tempio, certo con molto meno forza, con la"riproducibilità tecnica"inerente ai prodotti seriali, per un periodo e un "kairòs"molto delimitato, ma, nella società, comunque, del consumismo e del capitalismo esasperati entra, pur se(forse)solo una volta all'anno. EL Gato
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elgatoloco
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domenica 30 dicembre 2018
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simpatico film di natale
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Nel 2002, anno di programmazione di questo "Santa Clause 2"di Mitchell Lambeck, i film di Natale erano già stati programmati e realizzati da tempo(anni Ottanta, ma c'è di molto meglio anche molto prima, sneza voler rincorrere tutta la storia del cinema). Qui, dopo "Santa Clause 1"che è di otto anni prima, torna Tim Allen, alle prese con le circostanze che lo hanno fatto divenire Santa Clause appunto per otto anni, ma ora la circostanza familiare legata al comportamento da"bullo"del figlio studente di scuola media lo costringe "allo stato laicale", mentre al Polo Nord, una sorta di"golpe"porta a creare un clone di Santa Clause, che in realtà è un pupazzo parlante(il riferimento a derive autoritarie-.
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Nel 2002, anno di programmazione di questo "Santa Clause 2"di Mitchell Lambeck, i film di Natale erano già stati programmati e realizzati da tempo(anni Ottanta, ma c'è di molto meglio anche molto prima, sneza voler rincorrere tutta la storia del cinema). Qui, dopo "Santa Clause 1"che è di otto anni prima, torna Tim Allen, alle prese con le circostanze che lo hanno fatto divenire Santa Clause appunto per otto anni, ma ora la circostanza familiare legata al comportamento da"bullo"del figlio studente di scuola media lo costringe "allo stato laicale", mentre al Polo Nord, una sorta di"golpe"porta a creare un clone di Santa Clause, che in realtà è un pupazzo parlante(il riferimento a derive autoritarie-.da dittatura militare c'è, ma non viene fortemente accentuato). Tutto si ricompone, dopo molto show(diremmo meglio: anche troppo)e varie peripezie, con Allen/Scott Calvin che torna in possesso del suo ruolo, sposandosi con la preside della scuola del figlio, resititendo gioia e fantasia al mondo, Molto forte la componente teatrale(sipari svelanti altre"realtà")e il trucco con il finale svelamento dei soldati-giocattoli marziali(torna la metrafora suddetta, ma naturalemnte in chiave molto lieve e addolcita), dove il gioco realtà-finzione rimanda alla dimensione del"Natale"come altra dimensione-quasi"quinta stagione", anche oltre l'inverno in cui astronomicamente e metereologicamente si colloca, come dimensione utopica, di sogno , comunque di utopia che morde sulla realtà, richiamando alla gioia, al sogno, alla bontà-che tutto questo venga proposto, appunto, facendo ampio uso di trucchi e di marchingegni vari non conta moltissimo, anzi forse quasi nulla. Tim Allen è a suo agio in un ruolo che aveva già ricoperto, Elizabetch Mitchell è"convenzionalmente efficace"(l'ossimoro è decisamente voluto...)nel ruolo della "preside buona" e così tutti gli altri, Musiche molto varie, dal canto natalizio pià classico a un po'(solo un po', invero)di rock. El Gato
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