Dopo aver ideato vari documentari e programmi televisivi, Giovanni Columbu si dedica al grande schermo, con un film dedicato alla sua terra natia: la Sardegna. Trasponendo un romanzo omonimo di Maria Giacobbi. Narra con particolare attenzione ai personaggi e alle ambientazioni, un fatto di cronaca realmente accaduto. Un quattordicenne viene processato per aver ucciso l'assassino di suo fratello Giosué, ucciso da un ladro per aver fatto il suo nome alla sua vittima.
Il racconto si basa su ripetuti flashback, primi piani, sequenze veloci. Ma, soprattutto, mediante il racconto delle tradizioni e dei meccanismi sociali propri della Sardegna. Un'operazione antropologico sulla terra sarda che ricorda quella compiuta dai fratelli Taviani con Padre padrone del 1977.
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Dopo aver ideato vari documentari e programmi televisivi, Giovanni Columbu si dedica al grande schermo, con un film dedicato alla sua terra natia: la Sardegna. Trasponendo un romanzo omonimo di Maria Giacobbi. Narra con particolare attenzione ai personaggi e alle ambientazioni, un fatto di cronaca realmente accaduto. Un quattordicenne viene processato per aver ucciso l'assassino di suo fratello Giosué, ucciso da un ladro per aver fatto il suo nome alla sua vittima.
Il racconto si basa su ripetuti flashback, primi piani, sequenze veloci. Ma, soprattutto, mediante il racconto delle tradizioni e dei meccanismi sociali propri della Sardegna. Un'operazione antropologico sulla terra sarda che ricorda quella compiuta dai fratelli Taviani con Padre padrone del 1977. Il finale però tradisce l'esperienza prevalentemente televisiva di Columbu.
Il regista sardo si è dedicato poi a una seconda e ultima pellicola: Su Re, che a sua volta rievoca Dal Vangelo secondo Matteo di Pasolini.
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