In Francese, la parola "Affaire" ha un significato più eterogeneo rispetto all'Italiano: può essere una storia d'amore, e forse non è un caso questa scelta, che qui "copre" un rapporto, lavorativo come sentimentale. Ma soprattutto, "Une affaire de gout" potrebbe (sarà una coincidenza.......) diventare facilmente anche "Une affaire degoute" (Disgusta). Per non farci mancare nulla: questo filmetto risale, pressappoco, al più interessante......"Gusto degli altri" di un'altra francese, Agnes Jaoui, che ne è anche tra gli interpreti. Sono maggiori i virtuosismi di chi scrive rispetto a quelli del film. Quanto a rapporti strani, che assumono l'aspetto di una spirale da cui non si possa (O non si voglia, forse anche, in questo caso) non uscire più, è sicuramente preferibile "Diario di uno scandalo", che non mette in scena certo cinema autoriale(?)europeo; che potrebbe essere, asua volta, oggetto del francese (Ancora) "Cuore in inverno", dove la musica era NEL film, ma anche oggetto DEL film, e della sua ironia su certa pseudo-cultura aristocratica.
[+]
In Francese, la parola "Affaire" ha un significato più eterogeneo rispetto all'Italiano: può essere una storia d'amore, e forse non è un caso questa scelta, che qui "copre" un rapporto, lavorativo come sentimentale. Ma soprattutto, "Une affaire de gout" potrebbe (sarà una coincidenza.......) diventare facilmente anche "Une affaire degoute" (Disgusta). Per non farci mancare nulla: questo filmetto risale, pressappoco, al più interessante......"Gusto degli altri" di un'altra francese, Agnes Jaoui, che ne è anche tra gli interpreti. Sono maggiori i virtuosismi di chi scrive rispetto a quelli del film. Quanto a rapporti strani, che assumono l'aspetto di una spirale da cui non si possa (O non si voglia, forse anche, in questo caso) non uscire più, è sicuramente preferibile "Diario di uno scandalo", che non mette in scena certo cinema autoriale(?)europeo; che potrebbe essere, asua volta, oggetto del francese (Ancora) "Cuore in inverno", dove la musica era NEL film, ma anche oggetto DEL film, e della sua ironia su certa pseudo-cultura aristocratica. Persino la nostrana "Finestra di fronte", poi, si fa preferire a film come questi nel parlare di cibo come specchio della vita e dei rapporti umani. Chiudiamo proprio con il citato "Gusto degli altri", e la sua ironia (Magari un pò sopravvalutata), al contempo socio-logiica (Sulle classi sociali), e psicologica (sui rapporti INDIVIDUALI), ove qui le cose vanno raramente sottopelle: siamo dalle parti del modesto ed irritante "Appartamento spagnolo", e del suo giovanilismo intellettualistico, basti vedere come venga persa l'occasione che offriva la casa condivisa in cinque, oppure del rifacimento di "Profumo di donna".
[-]
|
|