ultimoboyscout
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sabato 5 aprile 2014
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true tv.
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Un network televisivo decide di seguire per quasi 24 ore al giorno la vita di un uomo comune, il trentenne commesso Ed, che allettato dall'ottimo guadagno, accetta di buon grado ma ben presto si accorge di come la popolarità abbia un prezzo davvero pesante da pagare. Sulla scia di "The Truman show", è stato però penalizzato dallo stesso film di Peter Weir, gli è comunque nettamente inferiore per contenuti e interpretazioni, ne è diverso per toni, atmosfere e per la consapevolezza del protagonista ma Ron Howard ci sa onestamente fare, dirige il traffico in maniera ottimale non ricevendo però riscontri altrettanto ottimali dai suoi collaboratori e dagli attori.
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Un network televisivo decide di seguire per quasi 24 ore al giorno la vita di un uomo comune, il trentenne commesso Ed, che allettato dall'ottimo guadagno, accetta di buon grado ma ben presto si accorge di come la popolarità abbia un prezzo davvero pesante da pagare. Sulla scia di "The Truman show", è stato però penalizzato dallo stesso film di Peter Weir, gli è comunque nettamente inferiore per contenuti e interpretazioni, ne è diverso per toni, atmosfere e per la consapevolezza del protagonista ma Ron Howard ci sa onestamente fare, dirige il traffico in maniera ottimale non ricevendo però riscontri altrettanto ottimali dai suoi collaboratori e dagli attori. Ne esce un film accettabilissimo e realistico ma senza grosse pretese, dai dialoghi spesso pungenti e dal buon ritmo, che fa la giusta polemica sull'invadenza dei media (in particolare della televisione) nella vita reale di tutti i giorni senza comunque demonizzarla. A momenti reality show a momenti commedia sentimentale in cui si segnalano più i personaggi di contorno che i protagonisti, è una pellicola che non ha lasciato il segno e che è finita presto nel dimenticatoio, un buono spunto per parlare di un certo tipo di problemi o situazioni già affrontate fino alla nause e che, molto probabilmente, nessuno vuole più affrontare. Forse perchè stanno bene a tutti o alla maggior parte.
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shingotamai
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venerdì 21 luglio 2017
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il nuovo mondo di ed
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C'è una differenza fondamentale con "The Truman Show".
Nel prodotto di Carrey,infatti,il protagonista non aveva scelta,era già nato all'interno del prodotto televisivo,in questo caso invece il simpatico Ed decide di sottoporsi al peso mediatico delle telecamere,sostanzialmente per un ritorno economico.
Ben presto capirà che non è tutto oro quel che luccica.
Howard riesce ,con sufficiente maestria a mostrare quanto siamo soggiogati dai media e da un certo tipo di cultura laddove è più facile scavare nella vita altrui piuttosto che nella propria.
A patire questa insana curiosità sarà tutta la famiglia del protagonista,fidanzata compresa,ormai sull'orlo di una crisi di nervi.
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C'è una differenza fondamentale con "The Truman Show".
Nel prodotto di Carrey,infatti,il protagonista non aveva scelta,era già nato all'interno del prodotto televisivo,in questo caso invece il simpatico Ed decide di sottoporsi al peso mediatico delle telecamere,sostanzialmente per un ritorno economico.
Ben presto capirà che non è tutto oro quel che luccica.
Howard riesce ,con sufficiente maestria a mostrare quanto siamo soggiogati dai media e da un certo tipo di cultura laddove è più facile scavare nella vita altrui piuttosto che nella propria.
A patire questa insana curiosità sarà tutta la famiglia del protagonista,fidanzata compresa,ormai sull'orlo di una crisi di nervi.
Il nostro ED sarà dunque chiamato a fare le scelte giuste e non svelo ovviamente il finale.
Per quanto mi riguarda è una buona commedia,dove non sempre la storia riesce a regalare emozioni di un certo spessore ,complici alcune interpretazioni poco efficaci , tipo la piagnucolosa fidanzata di turno o il fratello invidioso.
Ma per una serata potrebbe catturare con dignità il vostro interesse.
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eroberon
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lunedì 15 gennaio 2018
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mediocre e inverosimile
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Raramente mi è capitato di provare un'irritazione così forte davanti ad un film così improbabile, stupido e melenso. Improbabile perché ormai, in piena epoca di social e reality una trama come questa sembra inverosimile. Un personaggio fatuo e insopportabile come il protagonista, circondato da comprimari altrettanto improbabili, accetta di farsi seguire h24 da alcune telecamere per un programma tutto incentrato su di lui e senza che nessuno degli altri personaggi, a partire da Jenna Elfman, gli dica di mettere da parte le telecamere. Improbabile il personaggio della produttrice Ellen De Genres, troppo buono per come è stato scritto (pensiamo al cinismo senza fine della Diana Christensen di Faye Dunaway in Quinto Potere), idem il fratello scemo di Woody Harrelson (per capire che attore di razza è, basta guardarlo nel recente Tre manifesti a Ebbing, Missouri).
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Raramente mi è capitato di provare un'irritazione così forte davanti ad un film così improbabile, stupido e melenso. Improbabile perché ormai, in piena epoca di social e reality una trama come questa sembra inverosimile. Un personaggio fatuo e insopportabile come il protagonista, circondato da comprimari altrettanto improbabili, accetta di farsi seguire h24 da alcune telecamere per un programma tutto incentrato su di lui e senza che nessuno degli altri personaggi, a partire da Jenna Elfman, gli dica di mettere da parte le telecamere. Improbabile il personaggio della produttrice Ellen De Genres, troppo buono per come è stato scritto (pensiamo al cinismo senza fine della Diana Christensen di Faye Dunaway in Quinto Potere), idem il fratello scemo di Woody Harrelson (per capire che attore di razza è, basta guardarlo nel recente Tre manifesti a Ebbing, Missouri). L'unica che si salva è Liz Hurley che recita sé stessa. Ma forse il confronto migliore è con The Truman Show uscito l'anno precedente, che nella sua tragica visionarietà è l'esatto contrario di questa commediola banalotta diretta da un Ron Howard ai minimi storici.
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cianoz
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giovedì 31 dicembre 2009
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mediocre
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Al tempo in cui è uscito questo film ricordo ancora le lodi riservategli della solita critica parziale e faziosa, che come sempre accade, si arroga il diritto di stabilire cosa sia bello e cosa sia brutto. Nel caso specifico EdTV fu lodato parecchio e gli venne dato molto risalto dalla critica; peccato che il pubblico sia stato chiaro nel dare il proprio apprezzamento, snobbando il film. Al contempo la critica lo mise a confronto con The Truman Show, uscito poco prima e si avventurò nell'improbabile impresa di porre EdTV sopra (ben di sopra) di quest'ultimo. Peccato ancora che nessuno sia accordo di questa "delicata" valutazione. Il motivo è evidente: The Truman Show è un capolavoro nel suo genere, una storia che lo spettatore si gusta senza il minimo accenno di noia ma sempre con vivo interesse, sceneggiato abilmente e interpretato magistralmente da Jim Carrey.
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Al tempo in cui è uscito questo film ricordo ancora le lodi riservategli della solita critica parziale e faziosa, che come sempre accade, si arroga il diritto di stabilire cosa sia bello e cosa sia brutto. Nel caso specifico EdTV fu lodato parecchio e gli venne dato molto risalto dalla critica; peccato che il pubblico sia stato chiaro nel dare il proprio apprezzamento, snobbando il film. Al contempo la critica lo mise a confronto con The Truman Show, uscito poco prima e si avventurò nell'improbabile impresa di porre EdTV sopra (ben di sopra) di quest'ultimo. Peccato ancora che nessuno sia accordo di questa "delicata" valutazione. Il motivo è evidente: The Truman Show è un capolavoro nel suo genere, una storia che lo spettatore si gusta senza il minimo accenno di noia ma sempre con vivo interesse, sceneggiato abilmente e interpretato magistralmente da Jim Carrey. EdTV al contrario è un film noioso, banale, intriso di deja-vu e cose scontate, con un livello globale di recitazione per nulla esaltante. Anche i dialoghi e le scene sono alquanto banali. In The Truman Show tutto era creato in maniera assolutamente verosimile, ambientazione, storia, atteggiamenti dei personaggi. In EdTV tutto è assolutamente INverosimile. A cominciare dai dialoghi e dai comportamenti delle persone, che esibiscono i fatti propri senza imbarazzo di fronte alle telecamere dall'inizio alla fine, come se fosse la cosa più normale del mondo. Anche diverse situazioni risultano assolutamente forzate e poco credibili, toccando il fondo con la "genialata" con cui il protagonista riesce a interrompere la trasmissione. Tutto questo rende EdTV alquanto banale, poco credibile e soprattutto noioso. Molto noioso.
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