Fascinoso, alieno e altalenante il cinema di Del Monte sembra fatto per essere ignorato dalle masse, apprezzato da pochi estimatori e odiato con la stessa intensa passione con cui è stato realizzato. E' quest'ultima reazione che ha accompagnato Controvento, datato 2000, ripudiato dai critici e ignorato dal pubblico. Un insuccesso che per proporzioni ha ricordato quello di un altro film di Del Monte(Tracce di vite amorosa) massacrato 10 anni prima a Venezia. Anche qui gli elementi per spiegare l'accanimento nei confronti del film non mancherebbero: Una trama fin troppo esile(due sorelle contrapposte, la Buy e la Golino) un protagonista maschile sbalestrato nel corpo e nella psiche che si divide tra le due protagoniste (impersonato da un Fantastichini dai tratti penosamente alterati), personaggi secondari border line che si muovono sullo sfondo di un centro di igiene mentale e la città dov'è ambientata l'azione, Torino, che non diviene mai quel simbolico crocevia di destini che vorrebbe l'autore.
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Fascinoso, alieno e altalenante il cinema di Del Monte sembra fatto per essere ignorato dalle masse, apprezzato da pochi estimatori e odiato con la stessa intensa passione con cui è stato realizzato. E' quest'ultima reazione che ha accompagnato Controvento, datato 2000, ripudiato dai critici e ignorato dal pubblico. Un insuccesso che per proporzioni ha ricordato quello di un altro film di Del Monte(Tracce di vite amorosa) massacrato 10 anni prima a Venezia. Anche qui gli elementi per spiegare l'accanimento nei confronti del film non mancherebbero: Una trama fin troppo esile(due sorelle contrapposte, la Buy e la Golino) un protagonista maschile sbalestrato nel corpo e nella psiche che si divide tra le due protagoniste (impersonato da un Fantastichini dai tratti penosamente alterati), personaggi secondari border line che si muovono sullo sfondo di un centro di igiene mentale e la città dov'è ambientata l'azione, Torino, che non diviene mai quel simbolico crocevia di destini che vorrebbe l'autore. Eppure, tra i tanti punti a sfavore, il film presenta un'anomala forza in certi dialoghi, in certe scene che da sole sembrano risollevare la pochezza del contesto. Come per altri film declassati dai loro eccessi erotici o sentimentali(a La chiamano estate) anche Controvento sconta molto sul piano della dinamica dei fatti, della credibilità degli interpreti(ad ogni ingresso in scena del personaggio di Fantastichini il film crolla), ma non su quello della coerenza nell'affrontare certe tematiche, nel rappresentare l'inquietudine di personaggi femminili alterati dal loro stesso furore di vivere. E a Peter Del Monte va riconosciuto di essere uno dei pochi cineasti in grado di raccontare le contorsioni esistenziali di donne fuori dagli schemi, all'affannosa ricerca di brandelli di esistenza da vivere fino in fondo(come farà nel successivo Nelle tue mani), oltre ad essere uno dei pochi registi a rischiare sul versante che più gli interessa(quello dei sentimenti) sbandando, come le sue antieroine, lungo gli affannosi tornanti che separano di un soffio il sublime dalle cadute più rovinose. Matteo De Chiara
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