L'uccello migratore

Siculo e prestante professore di storia viene trasferito in un liceo romano grazie ai 'traccheggi' dello zio onorevole e 'fimminaro' che lo sistema in un appartamento fittato per i suoi rendez-vois galanti. Qui passa dalle contestazioni dei suoi studenti anarcoidi alla sua esaltazione come leader maoista attraverso il rapporto con una collega pugliese dalle pulsioni sado-maso ed una provocante e disinibita allieva. Finirà al confino. Steno si diverte un mondo ad amalgamare gli ingredienti dell'impegno politico delle contestazioni studentesche e della liberazione sessuale degli anni '70 in una rutilante commediola sexy dai toni leggeri e farseschi che mostra piu' di un passaggio a vuoto sia in fase di scrittura che nella coerenza psicologica di alcuni momenti narrativi. [+]

Siculo e prestante professore di storia viene trasferito in un liceo romano grazie ai 'traccheggi' dello zio onorevole e 'fimminaro' che lo sistema in un appartamento fittato per i suoi rendez-vois galanti. Qui passa dalle contestazioni dei suoi studenti anarcoidi alla sua esaltazione come leader maoista attraverso il rapporto con una collega pugliese dalle pulsioni sado-maso ed una provocante e disinibita allieva. Finirà al confino. Steno si diverte un mondo ad amalgamare gli ingredienti dell'impegno politico delle contestazioni studentesche e della liberazione sessuale degli anni '70 in una rutilante commediola sexy dai toni leggeri e farseschi che mostra piu' di un passaggio a vuoto sia in fase di scrittura che nella coerenza psicologica di alcuni momenti narrativi. Ne riesce un filmetto gustoso zeppo di gag esilaranti e ironiche sui 'contrattempi' sessuali di provinciali in continente (dialoghi tra conterranei nel loro credibile idioma natio, siculo o pugliese che sia) ma che non manca di scadere sovente in un trivio bozzettismo che depaupera la storia delle sue potenzialità satiriche (la commedia all'italiana) che l'autore ha esercitato meglio in altre e piu' convincenti prove. Buzzanca si dimostra mattatore 'antropologicamente' adatto al ruolo e la Podestà si ammira di più laddove è meno vestita. Piccola frecciatina andata a segno la scena dell'onorevole che si presenta in questura col braccio destro teso (perchè ingessato) e ne riceve in risposta il saluto romano dai nostalgici funzionari di polizia. Farsesco. [-]

Anche “L’uccello migratore” fa di Lando Buzzanca un ottimo attore, purtroppo limitato a soli due titoli di merito (questo e “Il merlo maschio”). L’atteggiamento bellicoso degli studenti è esagerato e tiene ancorato il film nel filone “semi-demenziale”, ma con alcune sortite intelligenti e una trama che regge fino quasi alla fine (si perde dopo lo schiaffo dato alla bella Rossana Podestà).