Totò e le donne

Il Cavalier Scaparro vive un rapporto conflittuale con la moglie invadente, tanto da dover fuggire di sera in soffitta per potersi godere un pò di pace dopo una dura giornata di lavoro. Detestato ormai in toto il mondo femminile, arriva anche a sconsigliare al futuro genero, il buffo dottor Desideri, di sposare sua figlia...
Un film divertente, che ha anche qualche momento di pausa, ma dove la coppia Totò-Peppino De Filippo comincia a lasciare il segno.

Totò alle prese con le donne che culmina con la separazione dalla moglie con la quale poi si riconcilia, a mio avviso non è fra i migliori film del grande totò ma confesso che criticare un lavoro nel quale lavorarono: steno, monicelli, de filippo, castellani e altri di tale caratura mette quasi soggezione, probabilmente è la trama a non fornire spunti brillanti, totò e peppino o totò e castellani in altri casi sono stati irresistibili tuttavia, verso il finale la scena fra ave ninchi e totò è di grande spessore e, come spesso succedeva nei suoi film, gli basta un attimo per commuoverci in un finale notevole. Saluti. 

Questo film comico, antifemminile(oggi con il"poltically correct"non sarebbe concepibile, dato che anche in"The War of Roses"di Danny De Vito le responsabilità sono equamente ripartite...)diretto da Steno(Mario Monicelli  sembra fosse impegnato altrimenti)scritto dai due registi, con Age, Scarpelli e(non accreditato)Lucio Fulci, allora giovanissimo, è basato sulla diègesi marcatissima, ossia qui la narrazione è meta-narrazione, playing the play, senza meno, con Totò io narrante e recitante, anche come super-marionetta(la scena con i piatti), alle prese con riferimenti politici d'epoca(di seguito Selba,  Togliatti, Nenni), impegnato nei consueti(ma allora, credo, quasi nuovissimi, almeno al cinema, mentre a teatro senz'altro già in atto da tempo)equivoci-bisticci linguistici(invece di"Ossequi", "esequie". [+]

Questo film comico, antifemminile(oggi con il"poltically correct"non sarebbe concepibile, dato che anche in"The War of Roses"di Danny De Vito le responsabilità sono equamente ripartite...)diretto da Steno(Mario Monicelli  sembra fosse impegnato altrimenti)scritto dai due registi, con Age, Scarpelli e(non accreditato)Lucio Fulci, allora giovanissimo, è basato sulla diègesi marcatissima, ossia qui la narrazione è meta-narrazione, playing the play, senza meno, con Totò io narrante e recitante, anche come super-marionetta(la scena con i piatti), alle prese con riferimenti politici d'epoca(di seguito Selba,  Togliatti, Nenni), impegnato nei consueti(ma allora, credo, quasi nuovissimi, almeno al cinema, mentre a teatro senz'altro già in atto da tempo)equivoci-bisticci linguistici(invece di"Ossequi", "esequie"...!), collabora qui per la prima volta con Peppino De Filippo, un sodalizio che durerà ancora per tanti anni, come noto; al suo fianco, come"competitrice-moglie"Ave Ninchi, la figlia è Giovanna Pala, tra gli altri Franca Faldini, compagna_ne avevo letto-di una vita e poi biografa del grande attore-poeta), Lea Pdaovani e ancora altri/e, tra cui Carlo Mazzarella, allora forse al suo esordio. Sequenze irresistibili, come nei dialoghi Totò-Peppino e un'altra notazione, assolutamente necessaria: volendo, ill film è tutto un racconto di vicende passate, in forma di"i remember"da parte di Totò: solo che non si usa il flash back, ma un continuum narrativo, dunque non c'è stacco(se non per lo spettatore, che comunque sa-capisce)tra presente-passato-riotrno al presente; un procedimento che oggi, certamente, non verrebbe più usato, in questa forma.    El  Gato [-]