Il tesoro dei condor

Nel 1942 venne girato in B/N Il figlio della furia  (da me recensito) con interpreti: Tyrone Power (il buono), George Sanders (il cattivo), Frances Former (la subdola fidanzata) e GeneTierney (l'esotico amore polinesiano) con la regia di John Cromwell. Nel 1953 vene girato il remake del film Il tesoro dei Condor, ambientato nella Francia prerivoluzione anziché nell'Inghilterra, il tesoro poi non consiste nelle perle della Polinesia ma negli smeraldi del Guatemala.
Jean Paul (Cornel Wilde adulto) è il figlio naturale del marchese di S. Malò (George Macready) ed è allevato dal nonno materno Pierre (Walter Hampden) abile armaiolo, lo zio però temendo che rivendichi il titolo e i beni, lo sottrae al nonno grazie al suo potere di aristocratico, lo prende sotto tutela ma lo umilia facendogli fare lo stalliere. [+]

Nel 1942 venne girato in B/N Il figlio della furia  (da me recensito) con interpreti: Tyrone Power (il buono), George Sanders (il cattivo), Frances Former (la subdola fidanzata) e GeneTierney (l'esotico amore polinesiano) con la regia di John Cromwell. Nel 1953 vene girato il remake del film Il tesoro dei Condor, ambientato nella Francia prerivoluzione anziché nell'Inghilterra, il tesoro poi non consiste nelle perle della Polinesia ma negli smeraldi del Guatemala.
Jean Paul (Cornel Wilde adulto) è il figlio naturale del marchese di S. Malò (George Macready) ed è allevato dal nonno materno Pierre (Walter Hampden) abile armaiolo, lo zio però temendo che rivendichi il titolo e i beni, lo sottrae al nonno grazie al suo potere di aristocratico, lo prende sotto tutela ma lo umilia facendogli fare lo stalliere. Jean Paul cresce forte e s'innamora, ricambiato, dalla figlia del marchese Marie (Anne Bancroft), si ribella alle prepotenze del marchese che oltre a picchiarlo quando ha tentato la fuga fa imprigionare il nonno Pierre. Jean Paul tramite il curato P. Benoit (Konstant Shayne) già missionario in Guatemala, ha conosciuto uno scozzese Mac Dougal (Finlay Currie) che è alla ricerca del tesoro dei Maya ed è in possesso di un amuleto un Condor d'oro  che è la chiave per scoprire tramite una mappa il tesoro, il nostro eroe lo segue in Guatemala e con la sua figlia Clara (Constance Smith) trova il tesoro consistente in un gran numero di smeraldi in una zona dove vivono indios pacifici, MacDougal rimane ferito nel crollo della grotta dove c'è il tesoro, ma poi guarito decide con la figlia, che nel frattempo si era innamorata di Jean Paul, di rinunciare al tesoro e vivere tra gli indios. Jean Paul invece con gli smeraldi ritorna in Francia ma viene tradito da Marie che vuole prendersi (con il padre) il tesoro e sposare un altolocato marchese, dopo vari eventi, al termine di un processo Jean Paul viene riconosciuto come il legittimo Marchese ma rinuncia ai beni che divide tra i contadini sfruttati e ritorna in Guatemala dal suo vero amore.
La trama è pedissequa a quella del film originale salvo l'ambientazione geografica, la regia è di un bravo direttore: Delmer Daves (aiutato in alcune scene da Otto Preminger in alcune scene come quella del boa) il quale era un discreto artigiano con predilezione per il western dirigendo alcuni film di qualità (Rullo di tamburi, L'ultima carovana, Quel treno per Yuma) per poi passare al melodramma con grande successo (Scandalo al sole). Però l'avventura non è nelle corde di Daves come d'altra parte il film storico (I gladiatori versione peggiorata di La Tunica), in questo caso non è sorretto dalla qualità degli interpreti Cornel Wilde si sforza di fare l'avvventuriero ma è 2 o 3 scalini più in basso di Tyrone Power, Constance Smith illustre sconosciuta ha una recitazione scialba (non paragonabile a Gene Tierney) quanto al malvagio marchese George Macready mediocre caratterista (Gilda, Vera Cruz) fa il cattivo malamente, si salva, oltre Finlay Currie, solo Anne Bancroft  che mostra sin dai primi film la statura di brava attrice, Rimane l'ottima fotografia con alcuni esterni del Guatemala incantevoli, che danno un pò di vigore al film, ma ci sono  troppe banalità in una vicenda raccontata in modo prevedibile e quasi con trascurataggine dal regista non troppo convinto della storia.

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