Film di spionaggio che propone una storia semplice e diretta, ma comunque ben confezionata e nel complesso molto interessante, nonché ricca di personaggi ben sviluppati ed intriganti. Ottimo lavoro di sceneggiatura, con cui la storia viene messa in scena impeccabilmente, contribuendo in modo decisivo alla buona riuscita della pellicola; dialoghi eccellenti.
La regia dell’americano Norman Foster punta su un ritmo intenso, con i vari accadimenti che si susseguono l’uno all’altro senza soluzione di continuità: l’opera se ne giova risultando coinvolgente, carica di tensione e priva di punti morti.
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Film di spionaggio che propone una storia semplice e diretta, ma comunque ben confezionata e nel complesso molto interessante, nonché ricca di personaggi ben sviluppati ed intriganti. Ottimo lavoro di sceneggiatura, con cui la storia viene messa in scena impeccabilmente, contribuendo in modo decisivo alla buona riuscita della pellicola; dialoghi eccellenti.
La regia dell’americano Norman Foster punta su un ritmo intenso, con i vari accadimenti che si susseguono l’uno all’altro senza soluzione di continuità: l’opera se ne giova risultando coinvolgente, carica di tensione e priva di punti morti. La durata molto contenuta del film (la versione disponibile non si arriva neanche a settanta minuti, ma deve dirsi che la versione originale arrivava invece a un’ora e mezzo) contribuisce ad enfatizzare l’intensità della narrazione.
L’ambientazione tra Turchia e Mar Nero è sicuramente azzeccata e capace di dare vita alle giuste atmosfere per una pellicola di tal genere.
Bravo Foster anche nel creare una buonissima suspence che si può riscontrare in varie scene.
Molto bravi gli interpreti: Joseph Cotten nella parte del protagonista se la cava egregiamente da grande attore qual è; magistrale la performance di Orson Welles, trasfigurato dal trucco che lo rende quasi irriconoscibile. La protagonista femminile è l’affascinante Dolores Del Rio, che però viene penalizzata per il fatto che il suo personaggio resta troppo poco in scena e non ha un ruolo reamente importante per lo sviluppo della trama.
Discutibile la scelta della voce fuori campo del protagonista: tutto sommato non aggiunge nulla, risultando francamente evitabile.
Finale un po’ sbrigativo, ma valorizzato dalla suggestiva scena centrale sul cornicione del palazzo.
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