parsifal
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giovedì 15 giugno 2017
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vizi e virtù e decadenza
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Diretto da Tonino Cervi che scrisse anche la sceneggiatura con Goffredo Parise e Cesare Frugoni, il film può essere a tutti gli effetti considerato un affresco a tinte a fosche , che mette in evidenza ciò che di solito resta nascosto , nelle pieghe degli alti strati della società. Ambientato a Venezia; splendida ed adeguata cornice per un quadro che illustra così minuziosamente la decadenza in tutti i suoi aspetti. La vicenda è incentrata sul giovane protagonista Mattia Morandi ,interpretato da Stefano Patrizi, che interpretò anche il capolavoro " Gruppo di famiglia in un interno" del maestro Visconti. IL giovane si trova a Venezia per motivi di studio; ha vinto una borsa di studio al Conservatorio.
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Diretto da Tonino Cervi che scrisse anche la sceneggiatura con Goffredo Parise e Cesare Frugoni, il film può essere a tutti gli effetti considerato un affresco a tinte a fosche , che mette in evidenza ciò che di solito resta nascosto , nelle pieghe degli alti strati della società. Ambientato a Venezia; splendida ed adeguata cornice per un quadro che illustra così minuziosamente la decadenza in tutti i suoi aspetti. La vicenda è incentrata sul giovane protagonista Mattia Morandi ,interpretato da Stefano Patrizi, che interpretò anche il capolavoro " Gruppo di famiglia in un interno" del maestro Visconti. IL giovane si trova a Venezia per motivi di studio; ha vinto una borsa di studio al Conservatorio. Lì incontra uno studente con il quale legherà immediatamente, Renato RIchter. Ragazzo molto fragile che vive con la madre Carla ( Senta Berger) donna che si rivelerà presto volitiva e seducente. I due hanno uno strano rapporto che sfiora il torbido, ma solo sotto il profilo puramente ideale, senza sfociare mai nella fisicità . Carla e Stefano daranno vita ad una relazione , molto passionale e clandestina, che li travolgerà entrambi. Nel frattempo, Stefano inizia a frequentare una delle famiglie più in vista di Venezia i Mazzarini, grazie al fatto che figlia Elena ( Ornella Muti) è allieva di Carla, che aspira ad un matrimonio tra lei e Renato. Ma le cose non vanno sempre come si vorrebbe; Stefano fa uso di tutte le sue doti personali per ingraziarsi l'intera famiglia a cominciare dal Pater familias, Riccardo, intepretato da un ottimo Paolo Bonacelli senza trascurare le simpatie materne della signora, un'affascinante ed algida Capucine. Carla inizia a percepire il disfacimento dei suoi piani ed anche il fatto che Stefano ed Elena presto convoleranno a nozze e tutti i suoi progetti da ape regina , verrano presto spazzati via. Tenta di riavvicinarsi a Stefano vanamente ed allora gioca ennesimamente la carta della seduzione con Elena, facendola cedere alle lusinghe dei sensi e poi minacciandola di ricattarla, se non avesse rinunciato Stefano. Per tutta risposta , Elena si dimostra più dura e cinica del previsto ed uccide Carla, senza alcuno scrupolo nè rimorso. Non ci vorrà molto a far passare tutto come un deplorevole incidente e di due giovani festeggeranno il loro idillio d'amore, proprio mentre il nero feretro di Carla sfila di fronte ai loro occhi. Ottima sceneggiatura e narrazione appassionante, piena di risvolti che tengono lata la tensione per tutta la durata del film. Ambientazioni consone al lignaggio dei personaggi descritti, colonna sonora adeguata ma non indimenticabile. Piccolo capolavoro del cinema italiano di fine anni settanta.
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woody62
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lunedì 4 gennaio 2016
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piccolo capolavoro sottovalutato
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Ho rivisto questo film dopo quasi quarant'anni dalla sua uscita. Già all'epoca nella mia personale classifica di giovane cinefilo, giudicai l'opera di Cervi, un ottimo film. A distanza di tanto tempo il giudizio non cambia. La rappresentazione di una Venezia decadente (si respira un po' l'atmosfera di "Morte a Venezia"), dove il fascismo imperante a fine anni '30 sta per sprofondare nella tragedia bellica, fa da sfondo alla torbida storia del giovane pianista Mattia (un ottimo Stefano Patrizi) sedotto dalla bella maestra di piano, vedova affascinante che riscopre la passione tra le braccia dell'amico di suo figlio. La storia si complica quando un'altra allieva della maestra di piano, una sfavillante Ornella Muti nello splendore dei suoi vent'anno (23 per l'esattezza, anche se nel film il suo personaggio è un po' più giovane), si innamora di Mattia e sarà disposta a tutto pur di sposarlo.
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Ho rivisto questo film dopo quasi quarant'anni dalla sua uscita. Già all'epoca nella mia personale classifica di giovane cinefilo, giudicai l'opera di Cervi, un ottimo film. A distanza di tanto tempo il giudizio non cambia. La rappresentazione di una Venezia decadente (si respira un po' l'atmosfera di "Morte a Venezia"), dove il fascismo imperante a fine anni '30 sta per sprofondare nella tragedia bellica, fa da sfondo alla torbida storia del giovane pianista Mattia (un ottimo Stefano Patrizi) sedotto dalla bella maestra di piano, vedova affascinante che riscopre la passione tra le braccia dell'amico di suo figlio. La storia si complica quando un'altra allieva della maestra di piano, una sfavillante Ornella Muti nello splendore dei suoi vent'anno (23 per l'esattezza, anche se nel film il suo personaggio è un po' più giovane), si innamora di Mattia e sarà disposta a tutto pur di sposarlo. Ottimo l'intero cast dove tronegggia una grande Senta Berger che rende alla perfezione le ansie, le passioni. l'erotismo, di una donna alla soglia dei 40, ma ancora piacente e seducente. Di rilievo il rapporto tra le due rivali, che si colora perfino di tinte saffiche, prima dello sconvolgente finale. La morale è amara. Ancora una volta il potere, le amicizie, il timore reverenziale, faranno in modo che ogni scandalo venga insabbiato. Cone l'onda di risacca che copre la sporcizia. Notevole infine la colonna sonora di Vince Tempera.
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